DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Sandro De Riccardis, Rosario Di Raimondo per https://milano.repubblica.it
La vicenda della presunta violenza sessuale per cui è indagato Leonardo La Russa, figlio del presidente del Senato, s’intreccia con l’inchiesta sui dossieraggi della procura di Milano. L’avvocato Stefano Benvenuto, legale della ragazza che ha denunciato Leonardo, ha presentato un’istanza ai pm per chiedere di accertare il “traffico entrante e uscente” di Enrico Pazzali – presidente della Equalize, l’agenzia degli spioni finita nella bufera – dalle 9 di mattina del 19 maggio 2023 alle otto di sera del giorno successivo.
[…] La notte tra il 18 e il 19 maggio, Leonardo Apache e la ragazza che poi lo denuncerà quaranta giorni dopo, si incontrano in discoteca, a Milano, e passano la notte nell’abitazione della seconda carica dello Stato. Proprio il 19 – una “coincidenza” che è stata già sottolineata nell’ambito dell’inchiesta sugli hacker – Enrico Pazzali, negli uffici della Equalize, chiede ai suoi legali accertamenti sulla famiglia La Russa. Su Ignazio, sul primogenito Geronimo, e su Leonardo Apache.
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Perché? Forse sono soltanto dei test. Però, “vista la coincidenza dei fatti”, scrive ora il legale della presunta vittima nell’istanza presentata al pm Francesco De Tommasi, titolare dell’indagine sui dossieraggi, è necessario a suo parere “approfondire” il traffico telefonico di Pazzali e in generale dei telefoni in uso alla Equalize. In particolare dalle 9 del mattino di quel 19 maggio – quando la ragazza lasciò l’abitazione della famiglia La Russa – al giorno dopo. Il non detto, comunque molto chiaro, è capire se le richieste di informazioni su Leonardo sono arrivate da qualcuno di vicino a lui. Non per un dossieraggio, ma per capire se era stato già denunciato.
Va però detto che da fonti investigative finora non è emerso alcun collegamento tra la vicenda del presunto stupro e le ricerche sui La Russa. E lo stesso presidente del Senato ha chiesto con forza di sapere chi sono i mandanti del dossieraggio su di lui, che di Pazzali è amico da tempo.
Il 19 maggio del 2023 Enrico Pazzali raggiunge gli uffici della società in via Pattari 6, pieno centro di Milano. Ai suoi collaboratori, annotano i carabinieri del nucleo investigativo di Varese, “chiede novità in merito al controllo del presidente del Senato Ignazio La Russa” (espressione che lascia intendere che delle ricerche erano già state fatte).
E sulla sua famiglia: il primogenito Geronimo e il figlio più piccolo Leonardo Apache. “Ignazio La Russa!”, esclama Pazzali, al computer con i suoi tecnici durante le ricerche. “Vai giù...giù, giù...questo... diciotto luglio... esatto, abita in...(…). E metti anche un altro se c'è... eh... come si chiama l'altro figlio? Prova Geronimo La Russa (…) Stavo pensando sia Antonino che Ignazio”.
Il presidente (autosospeso) di Fondazione Fiera, quel pomeriggio, è con Samuele Calamucci (l’hacker ai domiciliari) e Samuele Abbadessa (indagato). “Fammi vedere un po'...allora c'abbiamo Ignazio La Russa che continua a venire, esce arancione…”. I nomi, sulla piattaforma degli spioni, infatti, sono contrassegnati dai colori, come un semaforo, in base ai precedenti giudiziari.Pazzali chiede se ci sono dati reputazionali: “Leonardo sull'intelligence non ha niente?”. Abbadessa: “No…”.
Il presidente vuole vedere la situazione immobiliare e le partecipazioni societarie: “Fammi vedere le case che ha dopo? Ha partecipazioni?”. Abbadessa segnala di aver verificato pure nell’elenco delle persone esposte politicamente.
Dalla richiesta del pm De Tommasi, il collegamento tra la denuncia di violenza sessuale e le ricerche sulla famiglia La Russa, tra cui Leonardo, appare più sfumato. Ma la coincidenza dei tempi, se così si può definire, resta.
Lo stesso presidente del Senato, sul possibile motivo dei dossier, ha detto: “E’ quello che vorrei scoprire anche io. Ci sono ormai abituato ai dossieraggi contro di me, è la terza volta almeno, ma questa volta era coinvolta quasi per intero la mia famiglia, mio figlio maggiore e mio figlio minore. Vorrei proprio sapere dall'interessato chi è che ha commissionato questo dossieraggio […]”.
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