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Lettere al “Corriere della Sera”
aldo cazzullo foto di bacco (2)
Caro Aldo, ho appena visto Checco Zalone, è arte pura! Artista poliedrico con una comicità che fa riflettere, supportato da altrettanti grandi artisti! Lo rivedrei volentieri.
Silvana Gangi
Zalone è un genio, musicista, cantante, attore, regista e comico.
Michele Girardi
Serata da piegarsi dal ridere con Checco. E poi riascoltare dal vivo certe «perle» fa bene all'umore e alla salute!
Davide Lassi
Zalone non mi piace, non mi è mai piaciuto, ma come si è permesso di imitare il maestro Muti, comunque non mi fa neppure ridere.
Michele De Crescenzo
Risposta di Aldo Cazzullo:
Cari lettori, come i veri grandi, Riccardo Muti è persona alla mano, disponibile, che sa ridere di se stesso (scostanti e permalosi sono di solito gli artisti che non valgono molto). I vostri elogi e anche qualche vostra critica mi hanno indotto ad andare a vedere «Amore + Iva», lo spettacolo di Checco Zalone, nome d'arte di Luca Medici.
È ovviamente divertentissimo. Il pubblico lo ama molto, ed è davvero un pubblico interclassista. Checco sa ridere dei pregiudizi degli italiani - quelli dei settentrionali verso i meridionali, e viceversa -, e soprattutto ha questa straordinaria capacità di ridere contemporaneamente del pubblico e con il pubblico.
aldo cazzullo foto di bacco (1)
Ride cioè degli italiani e con gli italiani. La sua è l'ultima delle nostre grandi maschere comiche: Totò, Alberto Sordi, Paolo Villaggio. Come loro, sa incarnare i peggiori vizi degli italiani, ma sa anche trovare quell'umanità che si cela in fondo all'animo pure dei peggiori tra noi. Qualcuno lo trova volgare; ma la volgarità non è dire parolacce (quale comico non le dice?), è non offrire mai alla bassezza umana una possibilità di riscatto.
E poi il comico, come diceva appunto Paolo Villaggio, non può essere «scopante», non può essere bello, non deve dare l'idea di fare impazzire le donne; problema che con Checco almeno all'apparenza non si pone. Checco Zalone è il nuovo Fantozzi; mentre Luca e Paolo, ad esempio, sono bravissimi, ma violano la regola aurea del grande Villaggio.
Ps. Il teatro degli Arcimboldi era esaurito, e lo sarà nei prossimi giorni. Nei Paesi civili, ad esempio in Germania ma pure in Brasile, fuori dagli stadi o dai palazzetti o dai teatri c'è la fila dei taxi in attesa dei clienti. In effetti fuori dal teatro degli Arcimboldi c'è il parcheggio dei taxi. E c'erano dieci taxi parcheggiati.
Vuoti però. I tassisti sono arrivati uno a uno, con i loro cari: erano andati pure loro a vedere lo spettacolo. Nulla di male, per carità. Solo che la gente aveva bisogno di taxi in servizio. Si è creata quindi, anziché una fila di taxi in attesa dei clienti, una fila di clienti in attesa dei taxi. Che non c'erano. Li si poteva chiamare. Il primo è arrivato dopo dieci minuti. Il tassametro segnava 14 euro.
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