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CHIARA POGGI È STATA UCCISA DA DUE PERSONE? – È L’IPOTESI DEGLI INQUIRENTI CHE HANNO RIAPERTO IL CASO DEL DELITTO DI GARLASCO – GLI INVESTIGATORI SI CONCENTRANO SU UN PASSAGGIO DELLA RELAZIONE DEL MEDICO LEGALE, MARCO BELARDINI, CHE NEL 2007 SCRIVEVA DEL POSSIBILE UTILIZZO DI DUE ARMI DIVERSE PER UCCIDERE LA 26ENNE – L’ANALISI DELLE IMPRONTE DI SANGUE TROVATE SULLA SCENA DEL CRIMINE RIVELANO CHE CHIARA AVREBBE CERCATO DI RIALZARSI DOPO UNA PRIMA AGGRESSIONE E CHE…

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Estratto dell’articolo di DM per il "Fatto Quotidiano"

 

chiara poggi

 “Ove non si voglia ipotizzare l'impiego di più strumenti, si deve altresì riconoscere che lo strumento in discussione è stato talvolta impiegato in senso non propriamente contusivo, bensì superficiale”. Questo scriveva nel 2007 il medico legale Marco Ballardini nella relazione sulle cause della morte di Chiara Poggi. Ed è su questo passaggio che gli inquirenti oggi ipotizzano l’uso di due armi per l’omicidio.

 

Un martello o meglio una mazzetta da muratore e poi un’arma in grado di spiegare, scrive sempre il medico, “lesioni trasverse che evocano una superficiale violenza con un mezzo dotato di un filo tagliente o a punta acuminata”. Lesioni individuate sulle palpebre e sulla mascella. Ad oggi, come è noto, l’arma o le armi del delitto non sono mai state trovate e all’arma l’appello-bis che condannò Alberto Stasi dedica una riga nelle 140 pagine di motivazione.

 

DELITTO DI GARLASCO - RICOSTRUZIONE DELLA SCENA DEL DELITTO

[…] La presenza di due armi, secondo gli inquirenti, si sposa con l’ipotesi investigativa di almeno due assassini presenti nella villetta di Garlasco quel 13 agosto 2007. Lo conferma il capo d’imputazione che vede Andrea Sempio indagato in concorso con altri e lo lascia ipotizzare, secondo chi indaga, la Bloodstain Pattern Analys (Bpa) del 2007, l’analisi della scena del crimine che oggi i carabinieri stanno rivalutando.

 

Ora nella relazione di Ballardini si fa riferimento ad alcune ecchimosi, alcune rilevate attorno agli occhi. Un dato che fa pensare a un’aggressione iniziale confermata dalla Bpa in relazione alle tre macchie di sangue presenti nel salotto accanto al divano e che risultano “isolate rispetto al contesto delle altre tracce ematiche” e che possono “essere riferibili a una fase iniziale dell’aggressione (…). Potrebbe essere la conseguenza di un pugno sferrato al volto della vittima che poi scappa verso le altre aree dell’appartamento”.

 

DELITTO DI GARLASCO - LA SCENA DEL CRIMINE

Sempre la Bpa del 2007 ipotizza poi che Chiara Poggi abbia reagito all’aggressione in quanto “le piante dei piedi del cadavere esibiscono tracce ematiche che lasciano ipotizzare che la vittima abbia calpestato il sangue in una fase dinamica dove ha reagito tentando di sollevarsi”. […]Dunque, un’azione coordinata da più persone, è l’ipotesi alternativa. Almeno due, secondo gli inquirenti, Andrea Sempio e un Ignoto i cui Dna sono ipotizzati presenti sotto le unghie di Chiara Poggi.

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