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Massimiliano Rambaldi per www.lastampa.it
È stata chiesta l'archiviazione del procedimento contro la maestra della scuola elementare Papa Giovanni di Nichelino, accusata lo scorso inverno da alcuni genitori di maltrattamenti contro gli alunni di una classe. «I fatti denunciati – si legge nella richiesta presentata al gip dal pubblico ministero titolare delle indagini -, non integrano alcuna ipotesi di reato e non sussistono idonei elementi per la sostenibilità delle accuse».
A denunciare la maestra ai carabinieri erano state otto famiglie, che avevano interessato anche il sindaco Giampiero Tolardo. Primo cittadino che aveva spedito una nota fino al Ministero, a sostegno dei genitori che raccontavano di come quella maestra, tra le altre cose, avrebbe autorizzato la visione di un film horror a bambini di quinta elementare.
Tre gli episodi che venivano contestati alla docente: una spinta energica ad un alunno, una stretta di mano troppo vigorosa ad un altro bambino, tanto da farla diventare viola e il lancio di un diario verso un terzo scolaro. «Non si ravvisa nei fatti descritti – si legge dalle carte -, quella condotta idonea a configurare maltrattamenti». Non ci sono state sofferenze fisiche e morali in modo abituale, ma «sporadiche condotte indirizzate di volta in volta a persone offese differenti». Insomma, per il pm le accuse di maltrattamenti sono insussistenti.
Non solo, ma sotto la lente d'ingrandimento è finito il comportamento degli stessi alunni. Nel corso delle indagini, sono stati ascoltati altri insegnanti oltre che la preside, Maria Antonietta Neri. Una serie di atteggiamenti inappropriati e scorretti dei bambini avevano portato la maestra accusata a reazioni rigide e severe, «ma mai sfociate in episodi di violenza fisica o verbale», viene sottolineato. La stessa insegnante sarebbe stata anche schernita e presa in giro dalla classe. Sul fattaccio del film horror, i colleghi della maestra l'hanno difesa: lei non aveva deciso il film da proiettare, aveva lasciato incustodito un computer portatile.
La preside aveva sempre chiesto di mantenere calma e aspettare il prosieguo delle indagini perché si facesse chiarezza. Può essere sollevata: nella sua scuola non ci sono stati maltrattamenti. In quelle settimane, i genitori avevano anche portato via i bambini dalla classe: «Ho sempre creduto nella scuola e nella giustizia – spiega Lucia Marino, una delle mamme che aveva sporto denuncia – se oggi lo metto in dubbio? Sì. La gente non vuole vendetta se è tutelata, vuole giustizia».
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