NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
Daniela Mastromattei per “Libero quotidiano”
Il Natale del terrore. Alimentato dall'uso smodato di espressioni apocalittiche sulla pandemia: chi sostiene che non ne usciremo presto e chi proclama che potrà salvarci solo la terza dose. Forse. Ma per andare sul sicuro si è pronti ad offrire il braccio perla quarta iniezione in vista della nuova ondata. Attenzione, la variante Omicron è altamente contagiosa.
Gli allarmismi si rincorrono. Il vaccino non basta, si fanno tamponi come se non ci fosse un domani, si torna alla mascherina all'aperto e a prendere le distanze di sicurezza al primo colpo di tosse del vicino. Che stress. La riflessione-tendenza rimbalza su twitter: «Se non sentite ancora l'atmosfera delle feste, non vi preoccupate, quest' anno l'importante è sentire odori e sapori».
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E se, come lo scorso anno, il Natale è un po' sotto tono per colpa della pandemia per chi le feste le ama e acquista regali per tutti contando i giorni che separano dal 24, si emoziona il 31 e aspetta il Capodanno chiudendo i festeggiamenti il giorno della Befana, c'è una fetta di persone che vive (Covid a parte) il Christmas Blues, la malinconia natalizia, una forma di tristezza che talvolta porta alla depressione.
NUOVI ADEPTI
Non è una patologia conclamata e non ne troverete traccia nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, ma è un fenomeno che sembra avere sempre nuovi adepti. I primi sintomi si avvertono alla vigilia e vanno dall'inquietudine all'astenia, dall'affaticamento psicofisico alla difficoltà a concentrarsi ai pensieri negativi fino alla ruminazione mentale. Nei casi più gravi si manifestano pure ansia, insonnia e si finisce col piangere senza un motivo.
Sono sensazioni forti, faticose da sopportare, che possono arrivare a compromettere la quotidianità, a rovinare le festa e le giornate subito dopo. Perché? «Natale porta con sé lo stereotipo dell'unione, della famiglia, della festa. Ma diciamoci la verità, quanti di noi hanno la famiglia del Mulino Bianco?», domanda la psicologa Emma Cosma, raggiunta al telefono.
«Molti entrano in crisi con l'aumento esponenziale degli obblighi sociali, col dover apparire al meglio, con la rottura delle abitudini di vita sulle quali si basa il proprio equilibrio fatto di una quotidianità in cui ci si sente al sicuro, a proprio agio e più normali», aggiunge la Cosma. «Soprattutto ai single queste feste pesano più di un macigno, come tutte le occasioni di "felicità" imposte. E invece che vivere momenti di condivisione, per loro è l'inferno. Si scatena un misto di sentimenti negativi per vivere un Christmas Blues», spiega l'esperta.
Si dovrebbe essere vicini ancora di più alla famiglia, più numerosa è meglio è. «Ma è proprio l'allegria dei bambini degli altri a far emergere una profonda solitudine e un'inadeguatezza emotiva. Anche i legami ambivalenti o negativi con alcuni componenti della famiglia non aiutano. Ci mettono in contatto con bisogni e sentimenti profondi, dinamiche relazionali e aspettative. E all'esterno? Le convenzioni sociali sono un massacro.
I RICORDI
È come se nella mente scattasse un meccanismo automatico: «Arriva il Natale! Tu ce l'hai una famiglia che ami e con cui vuoi trascorrere le feste? Nel frattempo si fa un salto nel passato, agli episodi tristi legati a ricordi dolorosi o a quelli belli e ricchi d'amore, ormai andati», fa notare la Cosma. Un passato difficile potrebbe tornare con una potenza emotiva distruttiva se non l'avete superato.
Tuttavia, se non amate questo particolare periodo dell'anno e vi sentite a disagio, non vi dovete sentire sbagliati o, peggio, inadeguati. Non farebbe che aumentare il vostro stress. Fate una selezione accurata degli inviti che ricevete e accettate solo quelli che vi fanno stare bene. Dovete avere il coraggio di dire no agli incontri con persone che vi provocano malumore, come il brindisi con i colleghi se non sono di vostro gradimento. Cercate invece di aumentare gli incontri piacevoli e scegliete con anticipo il look più adatto per sentirvi maggiormente a vostro agio.
GLI EFFETTI POSITIVI
Non fatevi stravolgere le abitudini sia dal punto di vista lavorativo sia per quanto riguarda il tempo libero. Dormite e riposate a sufficienza, non cambiate orario alla vostra sveglia. Non trascurate l'attività fisica, che tra l'altro ha effetti positivi sull'umore, conservate il vostro stile alimentare corretto, senza buttarvi sui dolci spinti dall'ingannevole concetto che fanno bene all'umore. Non chiudetevi in casa, ma state all'aria aperta nelle ore diurne. La luce è di sicuro l'antidoto contro la malinconia.
Se amate stare da soli, non forzatevi a incontrare gente, godetevi il vostro tempo libero dedicandovi a ciò che vi rende felici (un film, un libro, il riordino della libreria o dell'armadio). Se invece avvertite la solitudine come un problema, cercate il supporto e la compagnia delle persone care. Non date troppo peso a qualcosa che è andato storto (un regalo poco gradito, gli auguri che non sono arrivati, il battibecco con i parenti, le discussioni tediose), il cervello finirebbe per sviluppare pensieri dannosi.
Concentratevi sulle cose positive, su ciò che vi rende felici, per cui possiate ringraziare la vita. Proviamo a non subirle le feste, ma a viverle a modo nostro. Dobbiamo tener duro per un breve periodo, poi ci penserà l'Epifania, che tutte le feste si porta via, a rimettere le cose a posto e a far tornare la normalità di sempre. E se tutti questi consigli non dovessero funzionare c'è sempre quel manuale Zen...
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