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UN PAESE DI TECNO-ANALFABETI – UN ITALIANO SU CINQUE DICHIARA DI AVERE DIFFICOLTÀ A NAVIGARE SUL WEB – TRA LE PRINCIPALI BARRIERE ONLINE RISCONTRATE CI SONO LE PUBBLICITÀ INVASIVE E I POP-UP, I TEMPI DI CARICAMENTO LUNGHI, ISTRUZIONI POCO CHIARE O MANCANTI E AREE CLICCABILI TROPPO PICCOLE - IL 15% DEI NOSTRI COMPATRIOTI HA ANCHE RIVELATO DI INTERROMPERE SPESSO UN'OPERAZIONE O UN ACQUISTO ONLINE A CAUSA DI…
(ANSA) - Navigare su un sito, completare un acquisto online, leggere un contenuto o ascoltare un messaggio digitale non è sempre, né per tutti, un'esperienza semplice. In Italia, in particolare, l'inclusione digitale resta una sfida aperta: 1 persona su 5 dichiara di avere spesso difficoltà a leggere, ascoltare o comprendere ciò che trova online.
Questo è il quadro che emerge dalla ricerca condotta da YouGov per AccessiWay, azienda leader in Europa nelle soluzioni di accessibilità digitale, che ha coinvolto oltre 1030 persone e ha voluto fotografare lo stato dell'arte dell'esperienza digitale nel Belpaese. I dati sono stati presentati all'Accessibility Summit di Torino, cui hanno preso parte anche aziende del calibro di Microsoft, Intesa Sanpaolo e Synesthesia.
Per dare un'idea del fenomeno, in Italia le persone che vivono una disabilità, permanente o momentanea, fisica, motoria o neurologica, sono 13 milioni (dati Istat), più del 20% della popolazione, che rischiano così di rimanere escluse e di vedersi private di pari opportunità. Quando la fruizione di servizi digitali diventa frustrante, il rischio è concreto: il 15% degli italiani ha rivelato di interrompere spesso un'operazione o un acquisto online a causa di problematiche che rendono la navigazione difficoltosa e poco fluida.
Tra le principali barriere online riscontrate le pubblicità invasive e i pop-up sono indicate come primo ostacolo da quasi la metà degli italiani. Seguono tempi di caricamento lunghi (oltre 1 su 4), istruzioni poco chiare o mancanti (quasi 1 su 4), visualizzazioni non ottimizzate per dispositivi mobili (1 su 5) e navigazioni confuse o aree cliccabili troppo piccole (quasi 1 su 5).
La consapevolezza delle barriere digitali è ormai diffusa: l'86% degli italiani ritiene importante che siti, app e servizi digitali siano accessibili a tutte le categorie di persone, incluse quelle con disabilità visive, uditive, motorie o cognitive, anziani e chi ha un basso livello di istruzione (80%).
"Quello che emerge dai dati del sondaggio è uno spaccato molto chiaro di una società sempre più consapevole, dove è mancato però, negli ultimi tempi, uno sforzo effettivo per porre fine al problema dell'esclusione digitale. In un Paese che punta alla transizione digitale, che vanta menti brillanti e attività imprenditoriali all'avanguardia, l'accessibilità è un indicatore concreto del progresso in corso" sottolinea Amit Borsok, ceo & cofounder di AccessiWay.
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