
DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL…
IL CITTADINO UCRAINO ARRESTATO A RIMINI SI CHIAMA SERHII KUZIENTSOV, HA 49 ANNI ED È CONSIDERATO IL COORDINATORE DELL’OPERAZIONE DI SABOTAGGIO DEL GASDOTTO NORD STREAM, DEL 26 SETTEMBRE DEL 2022 – EX CAPITANO DELL’ESERCITO A RIPOSO ED EX MEMBRO DEI SERVIZI SEGRETI SBU, SERHII ERA SICURO DI ESSERE INVISIBILE: AVEVA PRENOTATO UN BUNGALOW IN UN VILLAGGIO CON PISCINA, CON LA FAMIGLIA – È IL PRIMO ARRESTO PER IL NORD STREAM: UN EX 007 CON POTENTI AGGANCI A KIEV, CHE UFFICIALMENTE NON HA FATTO NULLA E HA PRESO PARTE A UN’OPERAZIONE CHE PER IL GOVERNO UCRAINO NON ESISTE. DOPO IL RUSSO ARTEM USS E IL TORTURATORE LIBICO ALMASRI, È UN NUOVO GRATTACAPO INTERNAZIONALE PER IL GOVERNO MELONI – I POSSIBILI LEGAMI CON IL SABOTAGGIO DELLA PETROLIERA SEAJEWEL A SAVONA E LA GENESI DELL’OPERAZIONE: ZELENSKY AVEVA DATO IL SUO OK, LA CIA BLOCCÒ TUTTO. MA IL CAPO DELLE FORZE ARMATE, ZALUZHNY, NON OBBEDÌ
SABOTAGGIO NORD STREAM IL CAPO DEL COMMANDO ARRESTATO IN VACANZA A RIMINI
Estratto dell’articolo di Irene Famà per “La Stampa”
Nulla poteva essere lasciato al caso nel sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 costruiti per portare il gas russo fino in Germania attraverso il Baltico. Azione delicata, pericolosa. C'era da preparare la giusta miscela di esplosivo, posizionarla a 70-80 metri sul fondale. E poi sincronizzarsi alla perfezione, rispettare i tempi, agire nell'ombra. Un'operazione da militari o da agenti segreti.
A coordinare il commando, pare, Serhii Kuznietsov, 49 anni, ucraino. I carabinieri l'hanno arrestato ieri in provincia di Rimini su mandato d'arresto europeo emesso il 18 agosto dalla Corte federale tedesca su richiesta della Procura generale federale. L'accusa? Sabotaggio anticostituzionale.
VOLODYMYR ZELENSKY CON VALERY ZALUZHNY
Serhii Kuznietsov, alias Serhii Kulinic, era in vacanza con la famiglia. Aveva prenotato su Booking ed era arrivato a La Pescaccia, a Sant'Andrea in Casale, il 19 agosto. Un viaggio a bordo di un'auto con targa ucraina. Poi l'arrivo in Italia. Con moglie e figli piccoli, Serhii aveva scelto un elegante bungalow in un villaggio con piscina, vasca idromassaggio, zona relax. I suoi spostamenti erano controllati da Interpol e autorità tedesche. E il suo nome, registrato al villaggio e inserito nelle banche dati degli ospiti di hotel e resort, ha fatto scattare l'alert.
L'altra notte, l'irruzione. I carabinieri del comando provinciale di Rimini circondano la casetta. Serhii non oppone resistenza e consegna documenti, cellulari, computer, tablet, carte di credito. Gli inquirenti tedeschi non hanno dubbi: è lui il regista del sabotaggio avvenuto nel Mar Baltico. E le fasi dell'operazione vengono raccontate nelle carte d'indagine. Assieme ai complici, forse sei, «l'8 settembre 2022 Sehrii sale a bordo dello yacht a vela "Andromeda" nel porto di Wiek, sull'isola di Rugen», la più grande della Germania.
ANDROMEDA LA NAVE AL CENTRO DELL INCHIESTA SUL SABOTAGGIO DI NORD STREAM
[…] Gli ordigni, da mettere a Nord-Est e Sud-Est dell'isola di Bomholm, sono pronti: pesano da 14 a 27 chili e sono una miscela di esogeno e ottogene, le micce regolate a tempo. Di esplosivi, Sehrii ne ha posizionati almeno quattro, così si legge nel mandato d'arresto. Il gruppo «il 22 settembre 2022, torna a Wiek. Dove il quarantanovenne lascia lo yacht e un autista lo riporta in Ucraina».
Il 26 settembre, tra le 2,03 e le 19,03, i sismografi iniziano a oscillare freneticamente: si tratta di una serie di esplosioni sottomarine. Sono i gasdotti sotto attacco e i danni sono elevati. «Grandi quantità di gas si riversano nel Mar Baltico». Nord Stream 2, non ancora entrato in funzione, era stato completato da poco.
Nord Stream 1, che prima trasportava «circa la metà del fabbisogno annuo di gas naturale dalla Germania per la produzione di energia», da quel momento resterà inutilizzato. Sherii e i suoi complici, si legge negli atti, «volevano impedire definitivamente le forniture di gas dalla Federazione Russa alla Repubblica Federale di Germania».
[…] Sul personaggio di Sherii le suggestioni si susseguono. I canali di propaganda di Mosca lo descrivono come ex miliare vicino all'intelligence ucraina, mentre la procura di Genova ha incaricato la Digos e la Capitaneria di acquisire informazioni nell'ambito delle indagini sull'attentato avvenuto a febbraio, al largo di Savona, quando la Seajewel, petroliera battente bandiera maltese, venne danneggiata da due ordigni.
E tra le ipotesi c'erano questioni legate alle flotte fantasma in mare per aggirare l'embargo sul petrolio russo. L'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito di Mosca scatta il 24 febbraio 2022. Otto mesi dopo il sabotaggio ai gasdotti Nord Stream, di proprietà della compagnia statale russa Gazprom: finito al centro di accuse incrociate, sino ad ora non è mai stato rivendicato.
COMANDAVA LA BARCA A VELA USATA PER LA MISSIONE A BORDO ALTRE CINQUE PERSONE
Estratto dell’articolo di Mara Gergolet per il “Corriere della Sera”
Era il comandante. Di quella missione, in cui si erano imbarcati in sei, un piccolo equipaggio di civili e militari a bordo di una barca a vela per minare il gasdotto Nord Stream, Serhii Kuzientsov era il capo missione. E pare incredibile che uno dei più grandi sabotaggi della storia, un atto che ha segnato le fasi iniziali della guerra in Ucraina, fosse condotto su uno scafo di 15-metri, l’«Andromeda» presa a nolo a Rostock in Germania.
vladimir putin volodymyr zelensky
Ma quella che ormai è bollata come una operazione di Kiev — di cui molto si sa per le indagini, i leak e i colpi giornalistici — è stata dalle origini un’operazione impensabile. Così l’ha raccontata un ufficiale ucraino che partecipò all’ideazione a Bojan Pancevksi, il reporter del Wall Street Journal dai numerosi scoop: «Rido sempre quando leggo le speculazioni dei media su presunte gigantesche operazioni, che coinvolgono servizi segreti, sottomarini, droni e satelliti. Tutta la faccenda è nata in una notte di pesanti bevute, e dalla ferrea determinazione di un pugno di persone che hanno avuto le palle per rischiare la vita per il proprio Paese».
Trecento mila euro, tirati fuori dai businessmen: tanto sarebbe costato far saltare il gasdotto di Putin. Era un gruppo di alti ufficiali, miliardari e amici: la loro traccia, però, porta fino all’ex comandante supremo delle forze armate ucraine, il generale Valeriy Zaluzhny, che avrebbe dato il suo assenso.
Di questo, almeno, sono convinti gli investigatori tedeschi. Serhii Kuzientsov — Sergeii K. per i media tedeschi, che non rivelano le sue generalità — 49 anni, è un ex capitano dell’esercito a riposo, ex membro dei servizi segreti SBU, membro dell’unità d’élite che nei primi mesi della guerra nel 2022 difese Kiev dall’assalto russo, secondo il Wall Street Journal .
Il suo team partì da Rostock il 7 settembre, verso l’isola danese di Bornholm, toccando la Polonia e la Svezia. A bordo quattro sommozzatori civili esperti — anche una donna, arruolata per far sembrare l’uscita una scampagnata tra amici — e due militari d’élite.
Erano dotati di materiale d’immersione, un sonar portatile e mappe open source per localizzare la pipeline , piazzata a 80 metri sotto il mare. Si è ipotizzato che facessero discese in coppia, in acque freddissime, della durata di 20 minuti: vuol dire che risalendo serve una decompressione di tre ore e 24 ore di riposo. Ma è possibile che le immersioni fossero più brevi, con pause di 4-5 ore.
Il gasdotto esplose il 26 settembre, generando tanto C02 quanto ne produce la Danimarca in un anno: tre delle quattro condotte furono distrutte. Nella fuga però, di nuovo attraverso Rostock, il team commise un errore. La barca Andromeda non fu lavata bene. E dai fondali gli investigatori tedeschi hanno recuperato impronte, «materiale umano», Dna, fino a ricostruire le loro identità.
Chi sapeva del piano? È stato scritto che Zelensky prima diede l’assenso, e quando la Cia ne intercettò la preparazione lo bloccò. Ma il generale Zaluzhny non obbedì (a Zelensky avrebbe detto: «È come fermare un siluro: una volta partito si può solo aspettare che esploda»).
Il Generalissimo però ha sempre negato, e ai giornalisti che gli hanno fatto domande ha risposto: «Questa è una provocazione». […]
Quello italiano è quindi il primo arresto per il Nord Stream. Un ex 007 e capitano militare, con potentissimi agganci a Kiev, che ufficialmente non ha fatto nulla e che ha preso parte a un’operazione che non esiste, si trova in un carcere a Bologna. Sarà un bel grattacapo per i nostri rapporti con Kiev.
«Un’operazione eccezionale», l’ha definita la ministra della Giustizia tedesca. Sergeii K., dalle poche notizie trapelate, è stato identificato dagli inquirenti federali mentre comprava il biglietto aereo, diretto dalla Polonia in Riviera, e poi atteso nella trappola italiana. La notizia è stata diramata dai pm tedeschi di primo mattino: meglio non aspettare, erano già stati scottati una volta, in Polonia.
gasdotto nord stream danneggiato 5
gasdotto nord stream danneggiato 1
manuela schwesig nord stream 2
gasdotto nord stream danneggiato 2
gasdotto nord stream danneggiato 4
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