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Simona Marchetti per www.corriere.it
1. IL CIBO È TROPPO SALATO
Anche se il cliente ha sempre ragione, ciò non significa che abbia il diritto di rispedire indietro un piatto solo per il gusto di farlo. Come però rileva il sito «Thrillist», ci sono alcune occasioni — nello specifico, otto — in cui tale comportamento è più che giustificato, vedi il caso in cui il cibo sia troppo salato. Alcuni cuochi tendono infatti ad abbondare con questo versatile condimento, finendo così col rovinare non solo il piatto ma anche le papille gustative del cliente, che ha quindi tutte le ragioni per rimandare in cucina quanto ordinato. Al contrario, se invece il cibo risultasse sciapo, basta usare la saliera sul tavolo: in fondo è lì per questo, no?
2. IL PIATTO È ALLA TEMPERATURA SBAGLIATA
Questo è probabilmente uno dei motivi più comuni per rispedire indietro un piatto e in genere un ristorante incappa in questo errore quando la cucina è così piena di ordini che il cibo resta fermo per lungo tempo sul bancone. Tanto vale però essere chiari: sebbene il cliente abbia tutte le ragioni di questo mondo per rifiutare un hamburger freddo (o un'insalata calda), se la prima volta la cucina ha sbagliato perché in preda al caos, difficile che possa fare meglio la seconda volta.
3. IL MENU RIPORTA UNA COSA DIVERSA
Qualunque sia la motivazione di base (un pollo al forno arrivato invece grigliato o un'insalata coi pomodori sebbene non fossero fra gli ingredienti), il filo conduttore è uno solo: il cliente è stato ingannato da un menu non attendibile, quindi le sue lamentele sono legittime e più che giustificate (anche se probabilmente non avrà un piatto migliore di quello che ha rimandato indietro).
4. IL CIBO È BRUCIATO
Nessun ristorante può ragionevolmente prendersela se un cliente rifiuta un piatto perché il cibo è carbonizzato (a meno che, ovviamente, non lo abbia espressamente richiesto cucinato in quel modo e c'è chi lo fa).
5. LA COTTURA DELLA CARNE NON È QUELLA RICHIESTA
Che il cliente ordini una bistecca ben cotta oppure al sangue è una questione di gusti, ma in ogni caso è un suo diritto che gli venga servita esattamente come l'ha chiesta. In caso contrario, ha tutte le ragioni per rimandare indietro il piatto.
gianni morandi parla con il cibo
6. IL PIATTO NON È QUELLO ORDINATO
Un errore può capitare, ci mancherebbe. Ma se il ristorante continua a negare l'evidenza, insistendo che il piatto servito sia lo stesso di quello ordinato quando è palese che non sia così, non è solo il caso di rispedire indietro l'ordine, ma di cambiare proprio locale. E pure in fretta.
7. IL CIBO CONTIENE UN INGREDIENTE A CUI SI È ALLERGICI
Alcuni cuochi e/o camerieri sostengono che non sia giusto rifiutare il piatto se il cliente non ha preventivamente richiesto l'esclusione di un determinato ingrediente a cui è allergico, ma questa presa di posizione è sbagliata. Sia che l'ingrediente in questione non fosse presente nel menu sia che lo fosse ma non lo si è semplicemente visto, se il cliente è sicuro che mangiarlo lo farà stare male, deve rispedire indietro il piatto. Punto.
8. C'È UN «OSPITE» NEL CIBO
Qualunque oggetto indesiderato presente nel cibo è una motivazione più che sufficiente per giustificare la decisione di rimandare il piatto in cucina. E magari cambiare ristorante.
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