alma shalabayeva

KAZAKI AMARISSIMI - CONDANNATI I CINQUE POLIZIOTTI COINVOLTI NEL CASO DELL’ESPULSIONE DI ALMA SHALABAYEVA, MOGLIE DEL DISSIDENTE KAZAKO MUKHTAR ABLYAZOV, ESPULSA VERSO IL KAZAKHSTAN NEL 2013 E POI TORNATA IN ITALIA INSIEME ALLA FIGLIA ALUA - LO HA DECISO LA CORTE DI APPELLO DI FIRENZE (LA PROCURA AVEVA CHIESTO L'ASSOLUZIONE): 5 ANNI PER GLI EX CAPI DELLA SQUADRA MOBILE E DELL'UFFICIO IMMIGRAZIONE RENATO CORTESE E MAURIZIO IMPROTA, E PER I FUNZIONARI DELLA MOBILE. A 4 ANNI PER IL FUNZIONARIO DELL'UFFICIO IMMIGRAZIONE - PIANTEDOSI: "VICINANZA AI POLIZIOTTI CONDANNATI"

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SHALABAYEVA, APPELLO BIS CONFERMA CONDANNA AI 5 IMPUTATI

Alma Shalabayeva e Mukhtar Ablyazov con la figlia

(ANSA) - FIRENZE, 20 NOV - La corte di appello di Firenze ha confermato la condanna dei cinque poliziotti imputati nel processo bis sul rimpatrio di Alma Shalbayeva, la moglie del dissidente kazako espulsa nel 2013 insieme alla figlia Alua, 6 anni.

 

Confermata la sentenza di condanna del primo grado a Perugia ma con parziale riforma dell'interdizione dai pubblici uffici da perpetua a 5 anni. L'accusa è di sequestro di persona in relazione a irregolarità nelle procedure di espulsione. Il pg di Firenze Luigi Bocciolini aveva chiesto l'assoluzione. La parte civile aveva chiesto la condanna per tutti e il risarcimento.

 

alma shalabayeva in tribunale

La corte di Firenze nel processo di appello bis ha dunque confermato la sentenza del primo grado del tribunale di Perugia contro gli imputati appellanti, poliziotti della questura di Roma al tempo dei fatti.

 

Restano uguali le condanne a 5 anni per gli ex capi della squadra mobile e dell'ufficio immigrazione Renato Cortese e Maurizio Improta, e per i funzionari della mobile Luca Armeni e Francesco Stampacchia; a 4 anni per il funzionario dell'ufficio immigrazione Vincenzo Tramma. Condannati a pagare le spese processuali e ai risarcimenti. Motivazioni fra 90 giorni.

renato cortese

 

ALMA SHALABAYEVA, 'OGGI DECISIONE GIUSTA, GRAZIE'

(ANSA) - FIRENZE, 20 NOV - "Decisione molto difficile da prendere contro altri funzionari, ma decisione giusta. Vorrei dire a tutti che è stata presa una decisione incredibile, è difficile stare contro altri funzionari" dello Stato italiano" e che "la giustizia stesse con me".

 

Così Alma Shalabayeva, moglie di dissidente kazako, dopo la sentenza del processo di appello bis che condanna cinque poliziotti della questura di Roma per l'espulsione con la figlia di 6 anni nel 2013. "Grazie a tutte le persone che hanno avuto fiducia in me - ha anche detto -, grazie a voi ho avuto questa decisione giusta oggi, grazie".

maurizio improta 1

 

Alma Shalabayeva è moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov; il rimpatrio per espulsione ai sensi della legge sull'immigrazione nel suo caso ha costituito pericolo per lei e la figlia a causa delle persecuzioni politiche in madrepatria,

 

Un portavoce della sua famiglia, Marc Comina, dopo la lettura della sentenza di Firenze, ha puntualizzato la situazione affermando coi cronisti di quanto a suo tempo "siamo rimasti choccati dalla leggerezza con la quale è considerata la dittatura che c'è in Kazakistan, fino a oggi questi poliziotti hanno fatto finto di ignorare le menzogne del Kazakistan", ma "l'ignoranza" sulla situazione politica nel paese kazako "è un'aggravante in questo caso" poiché si tratta di "non voler capire di aver servito gli interessi di una dittatura", quella kazaka, "e le sue menzogne". La vicenda dell'espulsione risale alla fine di maggio 2013.

giuseppe procaccini

 

SHALABAYEVA: COISP, 'SENTENZA COLPISCE SERVITORI DELLO STATO'

(ANSA) - ROMA, 20 NOV - "Il giorno in cui cinque servitori dello Stato vengono condannati senza che venga riconosciuta la complessità e la gravità del contesto in cui hanno operato, è un giorno che aggiunge una ferita alla Polizia di Stato". Così Domenico Pianese, segretario del sindacato di polizia Coisp, commentando la sentenza della Corte di appello di Firenze che ha confermato la condanna dei cinque poliziotti imputati nel processo bis sul rimpatrio di Alma Shalbayeva, la moglie del dissidente kazako espulsa nel 2013 insieme alla figlia Alua.

 

Si tratta, secondo Pianese, di "una decisione che rispettiamo, ma che non possiamo fingere di non vedere per ciò che rappresenta, ovvero l'ennesima sentenza che guarda alla superficie e non al quadro reale. Quella del caso Shalabayeva è stata un'operazione gestita in poche ore nel rispetto delle ordinarie procedure. Quei poliziotti sono stati chiamati ad agire e hanno agito, adempiendo al proprio dovere in un contesto operativo estremamente complesso.

 

luca armeni

Il punto è che oggi, dieci anni dopo, vengono condannati come se fossero stati loro i decisori, mentre chi ha avuto responsabilità di livello superiore liquida tutto parlando di 'irregolarità procedurale', come fosse un semplice inciampo burocratico". "Resteremo accanto ai nostri colleghi e non per spirito corporativo, ma perché la verità processuale non può cancellare la verità operativa. Ed è quest'ultima, troppo spesso, a non entrare nei verdetti", conclude.

 

SHALABAYEVA: PIANTEDOSI, VICINANZA A POLIZIOTTI CONDANNATI

ALMA SHALABAYEVA TORNA A ROMA

(ANSA) - ROMA, 20 NOV - "Pur nel rispetto sempre dovuto alle decisioni giudiziarie, sento di esprimere la mia vicinanza personale ai cinque dirigenti della polizia condannati nel caso Shalabayeva. È una vicenda estremamente complessa - come dimostrano sia la assoluzione della Corte di Appello di Perugia in appello sia la richiesta di assoluzione del PG di Firenze - con esiti inaspettati.

 

Tutto questo a conferma di quanto sia difficile, per chi lavora per la sicurezza dei cittadini, svolgere i compiti assegnati e corrispondere alle attese senza rischiare personalmente. Rimane il fatto che sono stati condannati servitori dello Stato con un curriculum importante e una vita trascorsa a lavorare per affermare i principi di legalità e giustizia. Per questo, la mia speranza è che nell'ultimo grado di giudizio possano essere assolti da ogni accusa". Lo dichiara il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

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