COM'È MORTA SIMONA CINÀ? - I PM SMENTISCONO LA FAMIGLIA DELLA 21ENNE MORTA DURANTE UNA FESTA A PALERMO: IL CORPO DELLA PALLAVOLISTA E' STATO VISTO DA ALCUNI PARTECIPANTI INTORNO ALLE 4 DI MATTINA MENTRE SI TROVAVA SUL FONDO DELLA PISCINA, IN UNA ZONA POCO ILLUMINATA - A DIFFERENZA DI QUANTO SOSTIENE LA FAMIGLIA DI SIMONA, CHI L'HA VISTA HA IMMEDIATAMENTE SOCCORSO LA RAGAZZA, TENTANDO DI RIANIMARLA. NON È VERO, SECONDO GLI INQUIRENTI, CHE GLI INVITATI ALLA FESTA NON SONO STATI COLLABORATIVI CON LA POLIZIA ED È FALSO CHE LA ZONA DELLA FESTA SIA STATA "RIPULITA" PER ALTERARE LE INDAGINI - GIOVEDÌ SI TERRÀ L'AUTOPSIA - IL VIDEO DELLA RAGAZZA CHE BALLA ALLA FESTA

Estratto dell'articolo di Lara Sirignano per il “Corriere della Sera”

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Il comunicato della Procura di Termini Imerese arriva 72 ore dopo i fatti. Le notizie sulla morte di Simona Cinà, la giovane pallavolista palermitana trovata senza vita nella piscina di una villa, a Bagheria, durante una festa di laurea, sabato scorso, si sono rincorse per giorni in assenza di una voce ufficiale degli inquirenti che, ieri, hanno scelto di precisare alcuni punti di quello che, ad ora, resta comunque un giallo.

Inizia dal ritrovamento del corpo la nota dei magistrati. «È stato per diversi minuti in acqua. Come mai nessuno tra le decine di ragazzi che partecipava al party si è accorto subito del cadavere?», si era chiesto l’avvocato della famiglia Cinà, Gabriele Giambrone.

«Il corpo è stato visto da alcuni degli ultimi partecipanti ancora presenti alla festa intorno alle 4: era esanime sul fondo della piscina, in un angolo distante, e poco illuminato, rispetto alla zona del bar, della consolle e dei servizi igienici», «rispondono» i pm, smentendo che il giardino della villa affittata per la festa fosse ancora pieno di gente quando la ragazza è morta e che tutta la zona fosse bene illuminata. Simona, nella versione degli investigatori, era a faccia in giù, altra discrepanza rispetto a quello che la famiglia continua a ripetere.

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Sempre per i pm, che evidentemente si basano sulle testimonianze, appena visto il cadavere alcuni ragazzi si sono buttati in piscina e dopo aver portato Simona fuori hanno tentato di rianimarla aspettando i soccorsi. Nessuno, però — nodo che la nota dei magistrati non scioglie —, ha avvertito la famiglia.

Solo intorno alle 4.50 la madre di Simona, preoccupata perché non era ancora tornata, l’ha chiamata al cellulare. Le ha risposto un ragazzo che le ha detto di correre alla villa perché la figlia stava male. La 20enne, però, era probabilmente già morta.

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L’ora del decesso, riporta la nota, è fissata alle 5. I carabinieri e il pm di turno — racconta ancora il comunicato — hanno «svolto i primi accertamenti» — foto e sequestri — e «avvisato il medico legale per l’ispezione cadaverica». Ispezione che non ha chiarito le cause della morte, tanto che, dopo aver aperto un fascicolo per omicidio colposo, la Procura, ieri, ha dato incarico ai medici legali per l’autopsia che si svolgerà giovedì a Palermo.

Alla cronaca della tragedia nella nota seguono le smentite. Non è vero che gli invitati alla festa non sono stati collaborativi. Una puntualizzazione che cozza con quanto detto dai genitori , che domani saranno sentiti dai carabinieri, e dai fratelli della ragazza, che hanno raccontato di video del party spariti dai social e del silenzio degli amici.

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I Cinà confermano le loro perplessità anche se precisano di non voler polemiche con i magistrati né capri espiatori. «Con i pm — dicono — siamo dalla stessa parte, la parte della verità». La nota dei pm continua poi con la replica più forte: è falso che nel giardino e lungo i bordi della piscina, come detto dai legali, non c’erano tracce di alcolici. Le tracce c’erano e sono documentate, assicurano gli investigatori. [...]

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