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COME MAI IL CAVO DI TRAZIONE DELLA FUNIVIA DEL MONTE FAITO HA CEDUTO? - È QUESTA LA CAUSA DELL'INCIDENTE COSTATO LA VITA A QUATTRO PERSONE (UNA È FERITA IN MODO GRAVE) A CASTELLAMMARE DI STABIA. È UNA FATALITÀ O CATTIVA MANUTENZIONE? L'IMPIANTO ERA STATO RIAPERTO UNA SETTIMANA FA, DOPO LA PAUSA INVERNALE - LA CABINA CHE STAVA SALENDO VERSO LA CIMA DEL MONTE È PRECIPITATA E SONO MORTI UNA COPPIA DI TURISTI ISRAELIANI, UNA DONNA INGLESE E IL MACCHINISTA - A VALLE STAVANO SCENDENDO NOVE PERSONE, CHE SI SONO SALVATE PERCHÉ LA CABINA È RIMASTA APPESA A UN ALTRO CAVO - I SOCCORRITORI: "I CORPI ERANO STRAZIATI"
IL CAVO SPEZZATO, LO SCHIANTO PRECIPITA LA FUNIVIA: 4 MORTI
Estratto dell'articolo di Fulvio Bufi per il “Corriere della Sera”
PRECIPITA LA FUNIVIA SUL MONTE FAITO
Erano persone, adesso non c’è una parola per dire quello che ne è rimasto. Erano turisti, alcuni giovani, altri meno. Uno ancora era lì per lavorare: tutti i giorni su e giù in quella cabina appesa a un cavo d’acciaio. Da Castellammare a Monte Faito, da Monte Faito a Castellammare.
La Costiera sorrentina non è soltanto mare. E quella montagna di 1.131 metri non è soltanto il posto maledetto dove nell’agosto del 1996 sparì Angela Celentano, è anche una tappa obbligata per chi viene in vacanza da queste parti. Soprattutto in periodo di Pasqua, e infatti la funivia è stata riaperta appena una settimana fa.
CABINA DELLA FUNIVIA PRECIPITATA SUL MONTE FAITO
Ora però il Faito sarà maledetto anche per quest’altra tragedia: un cavo che si spezza e una delle due cabine, quella più in alto, che precipita nel vuoto: quattro morti e un ferito gravissimo. La corsa è quella delle 14.40.
C’è molto vento, ma si viaggia ugualmente, del resto l’allerta meteo diramata dalla Protezione civile segnala piogge e temporali. Nella cabina che scorre in discesa ci sono nove passeggeri: una famiglia di cinque persone, turisti tedeschi, e quattro ragazzi che sono a Napoli per l’Erasmus e hanno organizzato una gita in Costiera.
Anche loro sono stranieri: due francesi e due tedeschi. Nella panarella (la chiamano così perché ha la forma di un paniere) che va in senso opposto ci sono ancora turisti, due coppie. Una è composta da una donna, Janan Suliman, 25 anni e un uomo israeliani, gli altri due sono inglesi, la donna si chiama Margaret Elaine Winn, 58 anni.
guasto alla funivia del faito 5
Loro il Faito non lo vedranno mai. E non lo rivedrà per l’ennesima volta Carmine Parlato, 59 anni, macchinista esperto, da una vita all’Eav, la società di gestione della funivia. La corsa dura otto minuti, ma quando ne sono passati sei dalla stazione di Castellammare si accorgono che la cabina più vicina si è fermata.
Quella di sopra non la vedono, ma le nuvole sono basse e nere, e c’è foschia. I soccorsi scattano per recuperare la famiglia di tedeschi e i quattro studenti. Li raggiungono, li imbragano e li fanno scendere uno a uno con un argano agganciato.
Funziona tutto perfettamente, sembra un fuori programma a lieto fine, giù quasi festeggiano. Ma dall’altra parte arriva il primo allarme: «Non li vediamo. E non riusciamo nemmeno a contattare Parlato via radio. Non ci risponde», gracchia nei walkie talkie la voce di uno degli addetti dal terminale del Faito. E non poteva rispondere, Parlato.
guasto alla funivia del faito 4
Senza che nessuno se ne accorgesse, la sua cabina era precipitata nel dirupo. Si è accartocciata, è rotolata tra gli alberi spezzando rami che sono diventati lance micidiali e scaraventando gli occupanti a centinaia di metri. [...]
È una corsa anche contro il tempo, perché il sole sta cominciando a calare e in quell’area così vasta non si può pensare di lavorare con le fotoelettriche. Non ce ne sarà bisogno. I soccorritori individuano la cabina, e partono da lì seguendo un ipotetico disegno di cerchi sempre più larghi. E qualcosa trovano. Inorridiscono, anche se è tutta gente che di tragedie ne ha viste tante.
Ma forse non così orribili. Il recupero delle vittime è uno strazio, ma all’improvviso c’è un sussulto: «C’è uno che respira», grida qualcuno. È un uomo e sembra piuttosto giovane, probabilmente è l’israeliano. Arriva l’eliambulanza, lo caricano e via verso l’ospedale. [...]
guasto alla funivia del faito 3
Per capire che è successo (si sa solo che si è tranciato un cavo di trazione) servirà l’inchiesta aperta dalla Procura di Torre Annunziata per disastro colposo e omicidio plurimo colposo. Ma ci vorrà tempo.
I PASSEGGERI SALVATI DALLA CABINA A VALLE «UN BALZO IMPROVVISO E SIAMO RIMASTI SOSPESI»
Estratto dell’articolo di Gennaro Scala per il “Corriere della Sera”
«Prima abbiamo avvertito un balzo improvviso, come stare sulle montagne russe. Poi ci siamo fermati e siamo rimasti sospesi nel vuoto. La prima sensazione è stata paura, ma ci hanno dato rassicurazioni dicendo che sarebbe andato tutto bene».
guasto alla funivia del faito 1
È il racconto di Elisa e Karl, due dei quattro studenti Erasmus presenti all’interno della cabina bloccata sulla Funivia del Faito. Quella che, per fortuna, ha retto. I ragazzi, due coppie provenienti dalla Francia e dalla Germania, studiano a Napoli, sono tra i nove superstiti della tragedia, dieci contando il macchinista.
Con gli studenti c’era anche una famiglia di tedeschi, composta da marito, moglie e tre figli, due dei quali piccoli, erano terrorizzati. «Piangevano, ci abbracciavano e ci hanno ringraziato» spiega un vigile del fuoco che ha assistito alle operazioni di salvataggio che sono durate poco meno di un’ora. Attorno alla zona dei soccorsi, dopo che la voce della tragedia si è diffusa, hanno incominciato ad affollarsi centinaia di persone.
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Tra loro una donna bionda che ripete quasi come un mantra: «Sono viva per miracolo». A Katia Zaia trema la voce quando racconta che sulla Funivia del Faito che è precipitata, stava per salirci. La cantante, ballerina e influencer di origine siciliana e residente a Roma aveva scelto Castellammare di Stabia per uno dei suoi video, poi ha visto la nebbia e il maltempo e ha deciso di non farlo.
«Mi ritengo miracolata perché noi dovevamo salire sul Monte a fare delle scene delle dei nostri sketch. Ho visto il meteo e ho desistito — racconta scossa —, ero terrorizzata perché si vedeva la nebbia e ho detto all’amico che era con me “facciamo un altro giorno”. E ora possiamo raccontarlo».
Un dramma di portata enorme, secondo il racconto di chi invece si è occupato della cabina caduta e rotolata più volte nella parte alta della tratta. «Abbiamo visto scene raccapriccianti — riferiscono gli operatori —, i corpi erano straziati». [...]
L’impianto ha riaperto al pubblico appena una settimana fa, dopo la pausa invernale. Per qualcuno si tratta di una tragedia che avrebbe potuto essere evitata. Massimiliano Salvati è stato uno dei primi ad arrivare sul posto: «È una funivia che fa paura, l’altezza è enorme. Non aveva dato segni di cedimento, però fa degli sbalzi che mettono paura».
Per Salvati non si tratta di una tragedia annunciata, ma evitabile sì: «No, non è una tragedia annunciata. Secondo me è una tragedia che si poteva evitare, sì: forse una cattiva manutenzione o un incidente dovuto al maltempo che ha causato parecchi danni a Castellammare. Bisognerà capire cosa è accaduto davvero».
guasto alla funivia del faito 6
Umberto De Gregorio, amministratore delegato di Eav che gestisce l’impianto, ha sottolineato che la riapertura è stata effettuata «con tutte le condizioni di sicurezza».
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