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VIDEO! POLIZIA FRANCESE ARRESTA UN MIGRANTE IN UN TRENO
Stefano Montefiori per il Corriere della Sera
Dal 4 all' 8 settembre 2017 quattro funzionari francesi hanno esaminato - senza preavviso - il posto di frontiera di Mentone dove i migranti che hanno appena superato il confine di Ventimiglia vengono fermati dalla polizia e quasi sempre rispediti in Italia.
Ieri è stato diffuso il loro rapporto, che si conclude con una condanna senza sfumature: «La gestione quotidiana degli stranieri viene effettuata in condizioni indegne e irrispettose dei loro diritti».
I quattro funzionari hanno agito per conto del «Controllore generale dei luoghi di privazione di libertà», un' autorità amministrativa indipendente creata con una legge nel 2007, che ha il compito di sorvegliare come vengono applicate le regole nelle prigioni e ovunque un individuo venga privato della libertà.
Il controllore è dal 2014 Adeline Hazan, socialista e quindi ex compagna di partito di Gérard Collomb, ex sindaco di Lione, sostegno della prima ora di Emmanuel Macron e oggi discusso ministro dell' Interno. Da mesi Collomb è criticato da associazioni e ong per la politica sull' immigrazione molto dura, e il rapporto indipendente sembra confermare le denunce.
Secondo i funzionari, nella maggior parte dei casi i migranti vengono fermati sul treno o appena scesi alla stazione di Menton-Garavan. Gli agenti di sicurezza della stazione li scelgono sulla base dell' aspetto, cioè solo i neri vengono (illegalmente) interpellati, e anche alcuni controllori delle ferrovie incitano «le famiglie o i minori non accompagnati a riprendere il primo treno verso l' Italia».
Quelli che non si lasciano scoraggiare vengono condotti dalla polizia francese al posto di frontiera, dove sono trattenuti per ore in locali «piccoli e sporchi». Le toilette trovate «in condizioni immonde» sono spesso intasate, i fermati non hanno di che lavarsi o nutrirsi tranne qualche madeleine o bottigliette d' acqua lasciate sul tavolo.
«In alcuni momenti i funzionari non hanno mai visto un poliziotto spiegare a queste persone le decisioni che le riguardavano». Nonostante le rassicurazioni del presidente Macron sul trattamento «umano» assicurato ai migranti, tutte le regole vengono sistematicamente infrante: nessun interprete, nessuna possibilità di presentare richiesta di asilo, neanche per i minori. Si legge di un agente che ha schiaffeggiato un ragazzo dicendogli «e tu saresti un minorenne?».
«È un rapporto parziale e diffamatorio verso i poliziotti», ha protestato il deputato della destra Eric Ciotti, da anni attivo nel richiedere fermezza e respingimenti alla frontiera con l' Italia.
migranti al confine ventimiglia
Ma al di là dell' episodio dello schiaffo, la questione è la politica imposta dal governo: «Riaccompagnare i migranti al di là della frontiera franco-italiana sembra un obbligo di risultato - sostiene il rapporto -: bisogna garantire l' impermeabilità del confine negando le regole del diritto».
In un contesto di «pressione politica», gli agenti di polizia svolgono il loro compito «come in una catena di montaggio». Nel 2017, i migranti respinti sono stati in media 115 al giorno.
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