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Michele Zaccardi per “Libero quotidiano”
Nonostante i generosi incentivi e il divieto di vendita dei veicoli a benzina e a diesel a partire dal 2035, le auto elettriche non sembrano essere in cima alla lista dei desideri degli italiani. I motivi? Da un lato il prezzo, ancora troppo elevato per le tasche di molti. E poi la carenza delle infrastrutture di ricarica.
Secondo l'ultima analisi dell'associazione Motus-E, che si occupa di ricerche sulla mobilità sostenibile, a giugno di quest' anno sono state immatricolate 13.014 auto elettriche e ibride plug-in, in diminuzione del 7,83% rispetto alle 14.120 dello stesso mese del 2021. Contrazione importante soprattutto per le vendite di veicoli full electric (5.975 unità, -14,64%), mentre reggono, con 7.039 immatricolazioni (-1,14%), le ibride.
Nel complesso, il parco circolante è composto da 297.607 veicoli elettrici, dei quali 146.913 sono full electric (4,7% del totale) e 150.694 ibridi (5,5%). Certo, il mercato dell'auto in generale non sta benissimo. A giugno le immatricolazioni sono state 127.449, in calo del 15,17% rispetto a un anno prima, e molto al di sotto delle 170mila dello stesso mese del 2019. Numeri che riescono a far guadagnare quote di mercato alle auto elettriche e ibride, che passano dal 9,40% del 2021 al 10,21%.
Ma a sorprendere è il fatto che gli incentivi per i veicoli elettrici siano stati poco utilizzati. Quelli per le classi con emissioni pari a 0-20 grammi di Co2 per km in totale 220 milioni di euro, hanno ricevuto prenotazioni pari a 27,5 milioni. Mentre dei 225 milioni messi a disposizione per la fascia 21-60 gCo2/km, soltanto 14 sono stati richiesti.
Secondo Motus-E, la ragione delle poche prenotazioni è da ricercare nel fatto che, da un lato, il 40% dei modelli della classe "21-60" (auto ibride) ha un prezzo superiore al limite previsto per l'incentivo (45mila euro). Percentuale che, per i veicoli completamente elettrici (fascia 0-20), arriva al 70% (35mila euro). Dall'altro, va ricordato che dagli incentivi sono escluse società e auto aziendali.
Per quanto riguarda i confronti internazionali, dai dati di maggio 2022 emerge che l'Italia con 4.472 immatricolazioni di veicoli completamente elettrici, risulta quinta in Europa, dietro all'Olanda (5.071 unità), alla Francia (15.247), al Regno Unito (15.448) e alla Germania (29.218). Infine, Motus-E sottolinea la crescita delle infrastrutture necessarie ai veicoli elettrici. Ad oggi in Italia risultano installati 30.704 punti di ricarica in 15.674 infrastrutture (tra stazioni e colonnine).
L'aumento rispetto a marzo è pari a 2.847 punti di ricarica, mentre su giugno 2021 la crescita è di 7.429 unità (+32%). Tuttavia, l'11,5% delle infrastrutture installate non è ancora utilizzabile, mentre è ancora limitata la presenza nelle autostrade: in totale, i punti di ricarica presenti sono 235 (+85 su marzo). Di questi 151 sono con ricarica veloce o ultraveloce: 2,1 ogni 100 km.
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