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IL CONTRAPPASSO DELL’AR15 TRUMP COLPITO CON L’ARMA SIMBOLO DEI CONSERVATORI
Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “la Repubblica”
THOMAS MATTHEW CROOKS E IL SUO FUCILE SEMIAUTOMATICO AR15
C’è un contrappasso amaro nell’attentato contro Donald Trump: l’arma usata per colpirlo è uno dei simboli della sua ideologia. Il fucile semiautomatico AR15 è l’icona del movimento conservatore americano che difende la libertà di sparare sempre e comunque. Così cara agli uomini dell’ex presidente da riprodurla su spillette e cravatte, indossate pure durante le sedute del Congresso. Alcune fabbriche ne hanno addirittura costruito versioni dedicate al candidato repubblicano, devolvendo parte del ricavato alla campagna per la rielezione: sopra il grilletto vengono incisi il profilo di “The Donald” o i suoi slogan, come Make America Great Again.
Si può persino acquistare uno scintillante affusto color oro con la scritta “Trump commander in chief”. Sono in vendita a un prezzo da 1.599 dollari in su perché vengono realizzate in serie limitata, ma per comprare il modello base bastano cinquecento dollari: una cifra modesta per uno strumento ad alta letalità.
Tante stragi nelle scuole o nei centri commerciali sono state commesse da armi di questo tipo, a cui viene attribuita metà dei massacri più sanguinosi della storia statunitense: ha ammazzato 60 persone durante un concerto a Las Vegas nel 2017 e altre 26, tra cui venti bambini, nelle aule delle elementari di Newton (Connecticut) nel 2012 […]
Da trent’anni le autorità federali cercano di bandirle o comunque limitarle, osteggiate dalla lobby delle raffiche che ha trovato in Trump il suo idolo: battaglie legali che hanno aumentato la sua popolarità a destra. Per la potente National Rifle Association l’AR15 è “il fucile più amato d’America” e ha chiesto al candidato repubblicano di liberalizzarlo ovunque.
Le vendite continuano comunque a crescere, con un picco durante la pandemia: nel 2021 si riteneva che negli States 24 milioni di cittadini possedessero un’arma del genere. Tenere il conto è difficile. La sigla nasce dall’industria Armalite Rifle che lo ha brevettato e poi ha ceduto nel 1959 la licenza alla Colt, per trasformarlo durante la guerra vietnamita nell’M16: la risposta al Kalashnikov sovietico. Scaduta l’esclusiva, centinaia di aziende hanno cominciato a produrlo.
Le immagini dalla scena del delitto mostrano accanto al cadavere del ventenne Thomas Matthew Crooks un modello a canna lunga e quindi di costruzione recente. Questo fucile usa proiettili militari calibro 5,56 - lo standard della Nato - o quelli civili chiamati 223 Remington: alla distanza in cui si trovava Trump, pari a circa 140 metri, non danno scampo.
[…]Crooks ha sparato otto volte, con una mira decrescente: i primi colpi sono stati i più vicini a Trump. Crooks non risulta avere preso lezioni al poligono. Indossava però la t-shirt con il logo di Demolitia, un canale youtube con 11 milioni di iscritti, tutti maniaci del grilletto […] Un cecchino autodidatta? Fortunatamente gli devono essere sfuggiti i video in cui veniva spiegata l’importanza nel fuoco a lungo raggio di ottiche e cannocchiali. […]
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