COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
Francesco Grignetti per “la Stampa”
E' il momento dei mille dubbi. L' Italia intera si trova a fare i conti con le misure di contenimento del virus, e tutti s' interrogano su quel che si può e non si può fare. Per regolarsi, c' è ora un decalogo di Palazzo Chigi. E ci sono le slide della polizia di Stato, rilanciate sui social istituzionali. Il messaggio è che la gente deve attenersi alle indicazioni di frenare al massimo le frequentazioni.
Il vademecum della polizia è severo. «Dovremmo evitare ogni contatto con gli altri e quindi rimanere tutti a casa», l' esordio. Fatta questa premessa, l' ultimo decreto del presidente del Consiglio prevede delle deroghe. Ma per l' appunto devono essere eccezioni per motivi di lavoro, di salute e di necessità. «Sono deroghe - scrive ancora la polizia - che nascono nell' interesse della comunità, e non dei bisogni dei singoli, con l' eccezione di ciò che riguarda lo stato di salute di ciascuno. È per questo motivo che non ci si può spostare per fare una passeggiata (se lo facessimo tutti, ci si ritroverebbe in massa in strada) o per andare a trovare un amico».
È quanto prescrive anche il vademecum del governo. Le uscite vanno limitate al massimo. E si può uscire per acquistare beni diversi da quelli alimentari? «Sì - scrive palazzo Chigi - , ma solo in caso di stretta necessità: acquisto di beni necessari, come ad esempio le lampadine che si sono fulminate in casa».
E con i propri cari anziani non autosufficienti? «È una condizione di necessità. Ricordate però che gli anziani sono le persone più vulnerabili e quindi cercate di proteggerle dai contatti il più possibile».
Le forze di polizia sono chiamate a far rispettare i divieti.
Come è noto, a infrangerli si rischia una condanna fino a 3 mesi, e se si viola la quarantena il reato diventa molto più grave e si rischia una condanna fino a 3 anni.
Al ministero dell' Interno, però, si coglie un gran malumore verso chi, da Palazzo Chigi, ha deciso prescrizioni oggettivamente contraddittorie. Come si concilia, infatti, la chiusura delle scuole e dei luoghi di ritrovo con il permesso di fare jogging? E se era ovvio prevedere la possibilità di uscire di casa per fare la spesa o per recarsi in farmacia, perché restano aperti bar e ristoranti fino alle 18? Ecco, il disorientamento del cittadino è anche il disorientamento delle forze di polizia che dovrebbero far rispettare il decreto. Perciò il vademecum della polizia ha necessitato di una lunga preparazione.
roma deserta per l'emergenza coronavirus 3
Alla fine, leggendolo, si capisce che il ministero dell' Interno spinge per una interpretazione molto rigorosa delle norme. «Si può visitare un genitore anziano, se è solo e malato, non quando ne sentiamo la mancanza. E per i singoli casi che ci interrogano, basta che ciascuno risponda alla domanda: è davvero necessario spostarmi? La risposta la conosciamo noi e non il poliziotto che ci ferma per il controllo».
Quand' è che si si può uscire? «Solo per comprovate esigenze primarie non rinviabili.
Fare la spesa per sostentamento (quanto più vicino possibile). Evitare gli acquisti superflui. Situazioni familiari urgenti (congiunti malati). Gestione quotidiana degli animali domestici (esigenze fisiologiche e veterinarie dell' animale). Attività sportiva e motoria all' aperto purché a distanza di almeno 1 metro».
In fondo, è quel che il premier Giuseppe Conte diceva in conferenza stampa: agli italiani si chiede una prova di responsabilità più che di ottemperare a un divieto. Se però si deve entrare nel merito, alla domanda «Posso uscire per lavoro?», e già c' è da notare che la deroga è nell' uscire di casa non nel muoversi in macchina, la risposta nel decalogo della polizia è: «Solo per comprovati motivi». Documenti da esibire a un controllo:
l' autocertificazione, ma anche una attestazione rilasciata dal datore di lavoro. Segue avvertenza: «Ogni autodichiarazione verrà attentamente verificata».
Al ministero dell' Interno sono consapevoli, comunque, che non ci potrà mai essere un agente ad ogni portone per inseguire e reprimere comportamenti irresponsabili. Se gli italiani non fanno la loro parte, sarà tutto inutile. Quindi, alla domanda «Cosa posso fare per aiutare?», segue questa risposta: «Segui e condividi solo le raccomandazioni provenienti da fonti ufficiali. Soprattutto resta a casa. Solo con il senso civico è possibile superare questo momento e proteggere la nostra salute e quella di anziani e persone gravemente malate».
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