DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Estratto dell'articolo di R.Am. e Co.Sa. per “la Repubblica”
La recessione arriverà, ma solo per il Mezzogiorno. Stremato da un'inflazione che sui redditi bassi pesa di più, per via della maggiore quota riservata alle bollette e ai beni di prima necessità, il Sud si allontana già quest' anno dal resto del Paese, con una crescita inferiore di oltre un punto a quella del Centro- Nord, e mezzo milione di poveri in più, i due terzi di chi, secondo le proiezioni della Svimez, scenderà sotto la soglia di povertà assoluta in Italia.
E per il 2023 il Rapporto Svimez sull'economia nel Mezzogiorno prevede un arretramento del Pil dello 0,4%, contro una crescita dello 0,8% del Centro Nord e una media nazionale dello 0,5%.
«Avremmo voluto presentare una narrazione diversa quest' anno», ammette il direttore Luca Bianchi, ricordando che nel 2021 la crescita del Mezzogiorno, al 5,9%, era stata persino leggermente superiore a quella della Ue-27.
Acqua passata: la guerra in Ucraina e lo shock energetico hanno riportato ancora una volta indietro le Regioni del Sud, indebolite da un'industria che non decolla, dai giovani che fuggono, se possono senza neanche passare dalle università (chi può sceglie i corsi del Centro-Nord) e da un lavoro estremamente debole, precario, che non offre il supporto che dovrebbe.
Il 34,3% dei dipendenti nel Mezzogiorno ha una paga bassa, inferiore a 10.700 euro lordi annui, il part-time involontario dilaga e i dipendenti a termine sono quasi un quarto del totale. Il reddito di cittadinanza ha portato un po' di sollievo ma le politiche attive sono un miraggio: solo il 43% dei richiedenti ha sottoscritto il Patto per il Lavoro e, tra questi, meno della metà ha ricevuto un'offerta.
«Il Pnrr è l'ultimo treno per ricomporre la frattura Nord-Sud ed esprimere il potenziale dell'Italia in Europa», afferma Luca Bianchi, mostrando una cartina dove le linee colorate che indicano le linee di collegamento ferroviario veloce si fermano alla Campania. […]
Il presidente della Svimez Adriano Gianola osserva come costringere le amministrazioni locali, sguarnite di personale specializzato e spesso anche in difficoltà di bilancio, a presentare progetti in tempi brevissimi per ottenere i fondi sia solo uno spreco di risorse: «È una follia lavorare con bandi competitivi su servizi essenziali come la sanità, la scuola e il trasporto pubblico locale. Il governo sa bene quali sono gli interventi da fare, dovrebbe smettere di fare l'arbitro e fare il regista».
Anche perché altrimenti si rischia di non raggiungere neanche la soglia obbligatoria del 40% degli investimenti del Pnrr riservati al Mezzogiorno, fissata proprio per superare i divari territoriali: per il ministero delle imprese e del Made in Italy la quota Sud si ferma al 24,5% e per quello del Turismo al 28,6%.
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