lori - la sexworker accusata di ricattare i clienti

COME TI SPOLPO I PORCELLONI – UNA RAGAZZA DI LODI, CHE DI MESTIERE FACEVA VIDEOCHIAMATE EROTICHE, È FINITA AI DOMICILIARI CON L’ACCUSA DI ESTORSIONE. LA 25ENNE "LORI" AVREBBE RICATTATO I SUOI CLIENTI, MINACCIANDOLI DI ROVINARE LA LORO VITA RACCONTANDO COSA FACEVANO INSIEME – NELL’INCHIESTA CI E’ FINITA ANCHE LA SUOCERA (ANCHE LEI EX “CAMGIRL”) - LE RICHIESTE DEGLI UOMINI: “UNO VOLEVA PAGARMI PER FARE UN VIDEO MENTRE MOSTRO IL SENO IN UNA SPIAGGIA PUBBLICA, SCRIVENDOCI SOPRA IL SUO NOME...”

Estratto dell’articolo di Carlo d'Elia per www.corriere.it

 

 

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Con Onlyfans, Stripchat e Cam4 è riuscita a cancellare momentaneamente le difficoltà economiche. Per «Lori», 25 anni di Casalpusterlengo, in provincia di Lodi, fare la camgirl è sembrata, fin dall'inizio, la strada più semplice da percorrere.

 

Un'attività redditizia, quella messa in piedi dalla 25enne, che continuava da sette anni e che si è bruscamente fermata da febbraio, quando la giovane è finita agli arresti domiciliari per un'inchiesta della Guardia di finanza di Lodi che la vede accusata di aver messo a segno estorsioni nei confronti di una decina clienti.

LORI - LA SEXWORKER ACCUSATA DI RICATTARE I CLIENTI

 

Il tutto per una serie di richieste ingenti di denaro, ai danni di uomini tra i 40 e 68 anni, residenti in tutta Italia, con cui la donna aveva dei rapporti virtuali quasi quotidiani.  Ogni richiesta era ben calcolata secondo gli inquirenti, con minacce, insulti e pressioni, direttamente sui numeri privati dei clienti, pur di ottenere le somme di denaro: cifre che per i finanzieri si aggirano complessivamente intorno ai 130 mila euro. E così queste persone pagavano per paura di finire nei guai a lavoro o nella vita privata.

 

Nell'inchiesta è stata coinvolta anche la suocera, 47 anni, titolare di alcuni dei conti correnti che la ragazza utilizzava per intascare i bonifici. Anche lei, come la 25enne, aveva fatto lo stesso mestiere, ma solo per un breve periodo, nel 2020.

 

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Un quadro probatorio pesante con accuse che vanno dall'estorsione a sfondo sessuale alla circonvenzione di incapaci (una delle vittime aveva problemi psichici). Fatti che la ragazza, assistita dall'avvocato Federica Liparoti, ha voluto spiegare agli inquirenti durante un interrogatorio lo scorso 4 aprile.

 

«Sono rimasta incinta quando avevo quasi 17 anni - ha spiegato la giovane -. Ho dovuto interrompere gli studi e i miei genitori non mi hanno sostenuta. Così ho cominciato a lavorare sui siti per essere indipendente». […]

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Il motivo? «L'idea era di guadagnare un po' di soldi anche perché avevamo un bambino piccolo. Si trattava di un modo per lavorare da casa e stare dietro al bambino, anche considerato che non abbiamo entrambi la patente», ha spiegato la camgirl.

 

Sui guadagni, la 25enne ha spiegato di intascare «a settimana circa 600/700 euro a seconda delle performance che faccio sui siti di videochat in cui lavoro. Di solito io sono online e gli utenti inviano token di 5 centesimi. Io ho dei prezzi fissi che gli utenti pagano in base a delle performance che io svolgo e che viene parametrato in base ai minuti».

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Durante l'interrogatorio, la sexworker ha raccontato anche delle tante richieste che quasi quotidianamente riceve dai clienti. «Le richieste sono di tutti i tipi. Per esempio, un cliente voleva pagarmi solo per fare un video mentre mostro il seno in una spiaggia pubblica, scrivendoci sopra il suo nome». […]

 

Le regole d'ingaggio era molto chiare: «Quando li incontravo per la prima volta in videochat gli spiegavo come avrei lavorato e a quale prezzo: non so dire oggi con precisione che valore avessero i miei diversi servizi, cambiava molto dal cliente e dal tipo di prestazione. Io avevo con molti un rapporto di amicizia e quindi non stabilivo precisamente il prezzo per ogni prestazione».

 

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E ancora: «Per esempio, se uno mi bonificava 300/400 euro io ero disposta a fare di più di un servizio, però era chiaro anche a loro che frequentano siti erotici che i miei servizi avevano un prezzo». Le perplessità degli inquirenti riguardano poi le enormi somme incassate dalla ragazza.

 

«Con un cliente (uno dei casi di estorsione contestati dalla procura di Lodi, ndr) mi sono offerta di fare anche altro: tutti i giorni ci sentivamo e gli tenevo compagnia. Facevo finta di essere la sua fidanzatina più giovane perché a lui piaceva così.

 

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Naturalmente mi prestavo a fare videochat erotiche anche con giocattoli sessuali. Voglio dire che spesso gli uomini che frequentano questi siti vogliono fare esperienze che non vivono nella realtà, chiamandomi amore o tesoro e comportandosi come se avessimo una relazione».  […]