ismail haniyeh - yaya sinwar yayha

LA CONDIZIONE PIÙ DIFFICILE DA ACCETTARE PER ISRAELE: IL CAPO DI HAMAS, YAHYA SINWAR, PRETENDE CHE, IN CASO DI ACCORDO SUL CESSATE IL FUOCO, “DOVRÀ ESSERE GARANTITA LA SUA SICUREZZA”. IN PRATICA, LO STATO EBRAICO NON DOVRÀ ELIMINARLO, COME HA FATTO CON IL SUO PREDECESSORE ISMAIL HANIYEH. NON È CHIARO SE SINWAR RINUNCEREBBE ALLA GUERRA “DI RESISTENZA” PER UN ESILIO DORATO IN QATAR, OPPURE RESTEREBBE A GAZA A PROGETTARE POGROM E ATTENTATI IN ISRAELE…

'SINWAR CHIEDE GARANZIE PER LA SUA VITA SE C'È L'ACCORDO'

Yahya Sinwar

(ANSA) - Un alto funzionario egiziano ha riferito agli omologhi statunitensi che, se ci sarà un accordo sulla tregua a Gaza e la liberazione degli ostaggi, il capo di Hamas Yahya Sinwar pretende che "la sua sicurezza dovrà essere garantita", intendendo che Israele dovrà impegnarsi a non cercare di eliminarlo dopo l'accordo. Lo riferisce Ynet.

 

MO: FONTI, STALLO COLLOQUI PER PROPOSTA USA 'TROPPO SBILANCIATA' VERSO ISRAELE

(Adnkronos) - La proposta di accordo sugli ostaggi presentata la scorsa settimana dall'amministrazione Biden per colmare le divergenze tra Israele e Hamas è andata troppo oltre "per assecondare le posizioni" di Benjamin Netanyahu sulla presenza delle Idf nei corridoi di Rafah e Netzarim.

 

Yahya Sinwar

Lo hanno detto al Times of Israel due funzionari arabi di un Paese mediatore e un terzo funzionario coinvolto nei colloqui. I colloqui si trovano quindi in una situazione di stallo e una delle fonti ha sottolineato l'inutilità di un'altra riunione di negoziatori ad alto livello, che era prevista domani e venerdì, a meno che gli Stati Uniti non facciano pressione su Netanyahu affinché rinunci alle nuove richieste e modifichi di conseguenza la sua proposta.

 

Una seconda fonte araba ha espresso il suo sconcerto per la ripetuta insistenza pubblica del segretario di Stato americano Antony Blinken, secondo cui Netanyahu sosterrebbe la proposta degli Stati Uniti, un'insistenza che fa apparire Hamas come l'unica parte che ostacola l'accordo.

 

benjamin netanyahu

Un terzo funzionario coinvolto nei colloqui ha sottolineato inoltre che la proposta americana non prevede una presenza israeliana permanente a Rafah, ma non esclude del tutto tale dispiegamento. Ma Netanyahu si è spinto oltre nei commenti rilasciati nei giorni scorsi a un gruppo di parenti degli ostaggi, parlando di una presenza permanente delle Idf a Rafah, punto che non fa parte della proposta e danneggia gli sforzi per mantenere i colloqui con Hamas, lamenta la fonte. Che ha ricordato come Hamas abbia chiarito che non accetterà una presenza israeliana continua a Rafah e Netzarim, "quindi Netanyahu dovrà decidere se attenersi a queste nuove richieste o se vuole riportare gli ostaggi a casa vivi".

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