DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Alessio Poeta per “Chi”
Jasmine Carrisi dice di essere impulsiva come la mamma, e testarda come il papà. A guardarla da vicino, invece, appare centrata e accomodante. «Oggi so finalmente quello che voglio», rivela a “Chi” mentre posa per la prima volta lontana dalla famiglia e da quel mondo incantato dal quale, spesso, ha sognato di fuggire. Ventuno anni, un presente nella musica, una serie tv da girare, un cognome (talvolta) ingombrante e un futuro tutto da scrivere. «La mia serenità è frutto della consapevolezza: vivo senza ansie e sono concentrata unicamente sul presente».
Domanda. La ricordavamo bambina, mentre ora la ritroviamo molto sexy.
Risposta. «Le svelo un segreto: cresco anch’io».
D. Cos’è successo nel mentre?
R. «Ho acquisito sicurezza, ho fatto i conti col passato e ho superato le mie fragilità cercando, sempre, il lato positivo in ogni cosa».
D. Il merito?
R. «Della psicoterapia, ma è stato un lavoro lungo. Mi ci ero avvicinata già a 13 anni, poi, per paura di essere associata a un qualcosa che non conoscevo, ho rimandato».
D. Cosa ha imparato dalla terapia?
R. «L’importanza dell’accettazione. In fondo, il segreto è tutto lì. Per troppo tempo mi sono colpevolizzata per gli errori passati».
D. Fa strano sentire parlare di errori alla sua età.
R. «Gli sbagli, ahimè, non vanno di pari passo con l’età anagrafica».
D. Il più grande che ha commesso?
R. «Ha a che fare con la sottovalutazione. Da qualche parte ho letto che le persone ti trattano come tu dici loro di trattarti e ti attribuiscono il valore che tu dici loro di avere. Niente di più vero».
D. La sua sottovalutazione ne da dove nasceva?
R. «È difficile riavvolgere il nastro, ma come tanti anch’io sono stata bullizzata, derisa, offesa. Insomma, non è stata una passeggiata fin qui».
D. Provi a centrare il punto.
R. «C’è stato un episodio, alle elementari, dove un compagno mi prese in giro davanti a tutta la scuola - alunni, insegnanti, collaboratori scolastici - per la situazione sentimentale dei miei genitori. Uno shock perché i miei, fino a quel momento, mi avevano sempre tutelata dal gossip che ruotava attorno alla nostra famiglia. Dal nulla iniziai a odiare tutto: la scuola, lo sport, me stessa. Sognavo, a fasi alterne, di sparire».
D. Ha mai detestato i suoi genitori per il ruolo mediatico che hanno sempre ricoperto?
R. «In qualche modo sì. Dopo quel poco simpatico battesimo di fuoco evitavo di accendere la tv e di passare davanti a qualsiasi edicola. Impazzivo all’idea che tutti avessero un’immagine, il più delle volte sbagliata e sgradevole, della mia famiglia».
D. Ne ha mai parlato con loro?
R. «No, perché temevo di ferirli e perché, in fondo, sapevo che non era colpa loro. O almeno non del tutto».
D. Il dualismo mediatico Lecciso-Power, invece, la faceva soffrire?
R. «Quello, per assurdo, non mi ha mai toccata perché, dalla mia, avevo la realtà».
D. I rapporti con i suoi fratelli, oggi, come sono?
R. «Sani, come quelli delle altre famiglie, poi chiaramente c’è chi sento di più, chi meno».
D. A Natale, in una famiglia allargata come la vostra, che si fa?
R. «Si gioca agli incastri perfetti. Scherzi a parte, in genere siamo io, mamma, papà e Albano Jr».
D. A breve partiranno le registrazioni della serie I Carrisi.
R. «Non posso spoilerare molto, se non che ne vedrete delle belle. È un progetto importante».
D. La serie girerà attorno alla sua vita. Cos’ha lei che gli altri fratelli non hanno?
R. «Non saprei. Sicuramente, tra tutti, sono la più divisiva».
D. Sui social le danno della raccomandata, della rifatta.
R. «E molto altro! La verità è che ho solo fatto un po’ di filler alle labbra. Il resto appartiene alla naturale evoluzione del corpo umano».
D. Oggi è percepita come simpatica o antipatica?
R. «Posso dirle che per strada, conoscendomi, si ricredono sempre tutti. A primo impatto vengo percepita come una privilegiata, quando in realtà sono una ragazza tranquillissima».
D. In amore, invece, come se la cava?
R. «Single».
D. Era uscita la notizia di un flirt con Giovanni, figlio di Biagio Antonacci.
R. «Una sana frequentazione diventata, poi, una piacevole amicizia. Succede».
D. Tergiversa. Il primo bacio?
R. «A 13 anni, ma non ci veda nulla di romantico. Ha presente il Il flirt con il figlio di Antonacci? Sì... Ma ora siamo solo buoni amici gioco “obbligo o verità”? Ecco, quello».
D. Allora mi dica il primo lampo amoroso?
R. «Intorno ai 19 anni. Bello».
D. Gira voce che sia diventato gay...
R. «No, quella è una storia che appartiene a un passato remoto, anzi: scriva pure che si tratta del mio migliore amico».
D. Papà cosa le ha detto delle chiacchiere su lei e Antonacci?
R. «Non credo gli sia mai arrivata la voce visto che l’attenzione è sempre su lui e mia madre».
D. Piuttosto è di questi giorni la notizia che suo papà avrebbe avuto un flirt con l’avvocatessa Patricia Donoso.
R. «Ha visto la foto? Mio papà aveva la classica espressione che utilizza per fare i selfie. Aveva persino il pollice rivolto verso l’alto eppure i titoli dei tabloid parlano di uno sguardo compromettente».
D. Ne ha parlato con lui?
R. «Certo, e ci abbiamo riso tutti su. Se ogni selfie fatto corrispondesse a una relazione mio padre, a quest’ora, sarebbe un vero tombeur de femmes».
D. Abbiamo parlato poco di sua mamma.
R. «Fino a qualche tempo fa, sul cellulare, l’avevo salvata come “Ansia”».
D. Non facciamo fatica a capire il perché.
R. «È la classica mamma italiana: chioccia, protettiva, apprensiva. Mi chiama ancora bimba».
D. Nel suo percorso è stata un ostacolo?
R. «No, piuttosto un valore aggiunto! È attentissima ai messaggi che passo, al contenuto, ma anche all’immagine».
D. Su TikTok, però, ammicca parecchio.
R. «Mi esprimo seguendo il trend del momento e non pensando al giudizio altrui».
D. Papà è geloso?
R. «No, anzi spesso è proprio lui a chiedermi di girargli qualche video».
D. Il futuro come se lo immagina?
R. «Sogno la musica, un palco dove potermi esibire, ma anche di trasferirmi, subito dopo gli studi, per la gioia di mamma e papà, in America. È ora di spiccare il volo. Il mio volo».
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