volodymyr zelensky consiglio europeo

ORMAI ZELENSKY È DI CASA A BRUXELLES – AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRESIDENTE UCRAINO HA FIRMATO TRE ACCORDI DI SICUREZZA – L’UE SI IMPEGNA A VERSARE 1,9 MILIARDI DI DOLLARI PER FAR FUNZIONARE LA MACCHINA STATALE DI KIEV – ZELENSKY, CHE HA PROPOSTO UNA SECONDA CONFERENZA DI PACE, HA AVUTO UN COLLOQUIO BREVE E MOLTO TESO CON IL FILOPUTINIANO VIKTOR ORBÁN, CHE DAL 1° LUGLIO SARÀ PRESIDENTE DI TURNO DEL CONSIGLIO UE. ALLA FINE I DUE SI SONO STRETTI LA MANO… – VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

Charles Michel volodymyr zelensky ursula von der leyen

Da ieri l’Ucraina è diventata un poco più europea. Uno di quei momenti topici, che, dall’inizio dell’aggressione militare russa 28 mesi fa, hanno marcato la vacuità delle affermazioni di Vladimir Putin vagheggianti l’intenzione di «denazificare» il governo di Kiev e delegittimarne la sovranità.

 

[…] mai come in questi giorni Volodymyr Zelensky è stato tanto di casa a Bruxelles. Avviati ormai in modo saldo i negoziati per l’adesione del suo Paese alla Ue, il presidente ucraino ha partecipato ieri ai lavori del Consiglio europeo e firmato tre accordi di sicurezza, due anche con Estonia e Lituania.

 

volodymyr zelensky Charles Michel

A margine degli incontri, Zelensky ha avuto un breve colloquio con il premier ungherese Viktor Orbán, che dal primo luglio per sei mesi sarà presidente di turno del Consiglio Ue. Le telecamere hanno ripreso i loro volti tesi, nervosi. Orbán è il più filorusso dei leader dei 27, ma alla fine i due si sono stretti la mano.

 

Con il nuovo Accordo di sicurezza l’Europa s’impegna a versare 1,9 miliardi di dollari: aiuti fondamentali che serviranno al funzionamento della macchina statale ucraina gravemente penalizzata dai costi della guerra. A Kiev servono fondi per pagare gli stipendi pubblici, comprare armi, riparare i danni provocati dalle bombe russe, soprattutto ripristinare la rete energetica costantemente presa di mira dai raid di droni e missili.

 

viktor orban volodymyr zelensky

«I nostri aiuti faciliteranno l’Ucraina a difendersi, a resistere alla destabilizzazione e scoraggiare future aggressioni», ha detto il presidente in carica del Consiglio europeo, Charles Michel. Zelensky ha auspicato che anche la Bielorussia, assieme a Moldavia e Georgia, entrino presto nella Ue: una frecciata contro le aspirazioni imperiali di Putin sulle ex repubbliche sovietiche.

 

Ma, soprattutto, Zelensky ha rilanciato il progetto di organizzare una «seconda conferenza internazionale di pace», dopo quella appena tenuta in Svizzera. Il leader ucraino ha fretta, agli alleati chiede continuamente armi, e però sa anche che sia nel suo Paese che tra gli alleati crescono le pressioni per cercare una via concreta verso i negoziati di pace.

 

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viktor orban volodymyr zelensky

 

Gli aiuti militari Usa e Ue hanno fermato le offensive russe. Ma la guerra continua e Putin mira al lungo periodo per fiaccare la resistenza avversaria. Gli ucraini sono stanchi, lievita il numero dei renitenti alla leva e in parallelo cresce il campo di coloro che sarebbero disposti a un compromesso territoriale.

 

«Non abbiamo molto tempo, perché abbiamo molti feriti e morti sul campo di battaglia e tra i civili, non vogliamo che questa guerra duri anni», ha detto Zelensky, che deve dimostrare agli alleati e agli ucraini che lui non lavora solo per scacciare i russi, ma anche per la pace.

volodymyr zelensky Charles MichelVOLODYMYR ZELENSKY AL FRONTE TRA I SOLDATIVOLODYMYR ZELENSKY AL FRONTE TRA I SOLDATI