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TIZIANO RENZI LUCA LOTTI E TIZIANO RENZI
Il giudice delle indagini preliminari di Roma Gaspare Sturzo si è riservato di decidere sulla richiesta di archiviazione per Tiziano Renzi e fissa una nuova camera di consiglio. A inizio mese il gip aveva già disposto due udienze: la prima una settimana fa, la seconda oggi, 22 novembre. I pm Paolo Ielo e Mario Palazzi hanno ribadito la richiesta di archiviazione per il padre dell’ex premier in merito al presunto traffico di influenze contestato inizialmente a Tiziano con Alfredo Romeo, Italo Bocchino e Carlo Russo. Quando scioglierà la riserva, il gip potrà o accogliere la richiesta del pm archiviando (tutti o alcuni) o chiedere l’imputazione coatta o disporre al pm nuove indagini.
Sturzo ha fissato una nuova camera di consiglio anche per gli altri nove indagati, nei confronti dei quali i pm di piazzale Clodio avevano chiesto di archiviare singoli capi di imputazione. Tra loro l’ex ministro dello Sport Luca Lotti (accusato di rivelazione del segreto d’ufficio), il generale dell’Arma in Toscana, Emanuele Saltalamacchia (rivelazione del segreto d’ufficio), l’imprenditore Carlo Russo (prima turbativa d’asta, poi millantato credito). Stessa richiesta anche per l’imprenditore Alfredo Romeo (corruzione e turbativa d’asta) e per l’ex parlamentare del Pdl Italo Bocchino (corruzione e turbativa d’asta), l’allora ad di Grandi stazioni Silvio Gizzi (turbativa d’asta), l’ex ad di Consip Domenico Casalino (turbativa d’asta) e il dirigente Francesco Licci (turbativa d’asta).
Carlo Russo, l’amico di Tiziano che parlava con l’imprenditore campano Alfredo Romeo e spendeva (a sua insaputa, secondo i pm Ielo e Palazzi) il nome di Tiziano, è stato già rinviato a giudizio da un altro giudice, il gup Clementina Forleo. A processo andranno anche l’ex ministro e attuale deputato del Pd, Luca Lotti (per l’accusa di favoreggiamento), l’ex consigliere economico di Palazzo Chigi Filippo Vannoni, l’ex comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette e il generale Emanuele Saltalamacchia (anche lui per l’accusa di favoreggiamento).
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