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Lorenzo Simoncelli per "La Stampa"
Dopo aver ottenuto il rilascio su cauzione, il team di legali che difende Oscar Pistorius dall'accusa di omicidio premeditato della fidanzata Reeva Steenkamp, ha messo a segno un altro colpo a favore del campione sudafricano. Il tribunale di Pretoria, ha, infatti, accolto il ricorso dell'avvocato difensore Barry Roux contro le restrizioni che erano state imposte a «Blade Runner» dal giudice Nair lo scorso 22 Febbraio.
«Non essendo stato considerato dalla Corte un soggetto a rischio di fuga - ha motivato il giudice Bert Bam - non vedo le ragioni per cui dovrebbe essergli vietato di lasciare il Sudafrica». «à un atleta professionista - ha proseguito Bam - e ha bisogno del suo passaporto per poter competere».
Ha fatto presa, dunque, l'istanza dell'avvocato di Pistorius, che ha sottolineato come il reddito dell'atleta sudafricano dipenda dalle sue competizioni. Oscar Pistorius sarà dunque libero di viaggiare, anche se a determinate condizioni.
Il passaporto rimarrà sotto custodia dei legali, che consegneranno il documento all'atleta solo al momento della partenza e dopo aver fornito il suo itinerario di viaggio al tribunale di Pretoria e al Pm, almeno una settimana prima del viaggio. Inoltre, Pistorius, una volta rientrato in Sudafrica, dovrà entro 24 ore restituire il passaporto ai suoi legali.
Il suo manager, Peet van Zyl ha sostenuto che Pistorius «non ha ancora ripreso ad allenarsi e quando uno sportivo non si allena da tanto tempo gli è impossibile gareggiare ad alti livelli».
In seguito della sentenza, si sono rincorse le reazioni. Per Paolo Urbani il sindaco di Gemona (Friuli), dove Pistorius si è allenato per diversi mesi «Oscar è benvenuto a Gemona, ma il contratto da testimonial rimane sospeso».
Yannis Nikolau, portavoce dell'Iaaf, la federazione internazionale di atletica, ha affermato che «sulla base del principio di innocenza, a discrezione degli organizzatori, potrà partecipare alle gare internazionali».
Se si qualificherà potrà fare anche i mondiali dice la Iaaf. Chi sembra avere un'altra opinione sono gli organizzatori dei meeting, a partire dalla «Diamond League»: invitiamo chi vogliamo noi, quindi decideremo non in base ai tempi, la linea.
Intanto con il dispositivo di ieri il giudice Bam ha cancellato le ulteriori restrizioni che erano state imposte a Pistorius il 22 febbraio. L'atleta sudafricano non riceverà più le visite a sorpresa degli ufficiali giudiziari nell'abitazione dello zio Carl, dove attualmente dimora, considerate da Bam «irragionevoli e non conformi al suo diritto alla privacy». Sarà , inoltre, libero di tornare nella sua abitazione dove si è consumato l'omicidio e non dovrà più presentarsi alla stazione di polizia per firmare.
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