LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO-…
Simona Lorenzetti per il Corriere della Sera
«Eh ragazzi... Come ben sapete ho fatto una cazzata». Alberto Pastore, 23 anni, ha appena ucciso a coltellate il suo migliore amico, Yoan Leonardi, suo coetaneo. È notte fonda nelle valli del Novarese. Il video che Alberto pubblica su Instagram nelle «storie» racconta il suo vagare senza meta tra i piccoli paesi che si susseguono nella zona di Borgomanero.
Con voce tranquilla, confessa l' omicidio del ragazzo che conosceva dai tempi delle elementari e con il quale è cresciuto. E con cui aveva litigato dopo aver discusso con lui della sua ex. È un messaggio d' addio. «Adesso sto pensando come suicidarmi, perché non potrò mai vivere con questa cosa che mi tormenterà. A me dispiace. Più che altro per Yoan». Alberto non la farà finita.
Poco dopo il delitto, i carabinieri lo intercettano sulla A26 a bordo della sua auto. Lo inseguono. Il ragazzo preme il piede sull' acceleratore e prova a scappare, ma perde il controllo e finisce fuori strada. I militari della compagnia di Arona lo arrestano con l' accusa di omicidio. Questo è un delitto che prima ancora che sui verbali della Procura di Novara, è scritto sulle pagine dei social network. Tutto è pubblico.
Dalla confessione ai rimorsi, che appaiono falsi e di circostanza. Domenica sera Alberto e Yoan sono andati a giocare a calcetto al «Cementone», un' area del Comune di Cureggio, dove entrambi vivevano, che nei progetti dell' Amministrazione doveva diventare una palestra. Di quell' idea è rimasta una spianata di cemento, dove ci sono delle porte da calcio e dove i ragazzi del paese sono soliti ritrovarsi. «È stata una serata tranquilla - raccontano gli amici -. Non hanno litigato durante la partita, sembrava tutto normale». Ma Alberto forse aveva già ben chiaro l' epilogo.
Dopo il match ha seguito Yoan fino a casa per consentirgli di mettere al sicuro la bicicletta. Poi gli ha proposto di andare a mangiare un gelato da McDonald' s. Sono usciti insieme in macchina e si sono allontanati. Cosa sia successo nelle ore successive solo Alberto può raccontarlo: ieri pomeriggio davanti al pm Giovanni Castellani si è avvalso della facoltà di non rispondere. Quel che è certo è che lui e Yoan hanno girovagato senza meta e hanno finito per litigare lungo la strada che collega Comignago a Borgo Ticino.
Una lite banale, per una ragazza. Alberto a luglio era stato mollato dalla sua fidanzata, Sara. Era tormentato, non riusciva ad accettare che quell' amore potesse essere finito: vedeva complotti e fantasmi.
Si era convinto che Yoan stesse corteggiando la sua ex e che la stesse manipolando per impedirle di tornare da lui. Per questo lo ha ucciso, con un coltello della sua collezione, che si era portato da casa. Poi ha voluto raccontare a tutti i suoi tormenti e le angosce, scegliendo le luci della ribalta dei social network. Oltre al video su Instagram, ha postato anche un lungo messaggio su Facebook:
«Voglio scusarmi con tutti, ho scoperto troppe cose dal mio migliore amico, non potevo continuare in quel modo, sono stato preso in giro». Le ultime parole sono per il migliore amico: «È stata tutta colpa di Yoan». Accuse che poi gli rivolge anche su Instagram: «Il mio obiettivo era far vedere che per amore non bisogna mai intromettersi nelle relazioni altrui, bisogna farsi la propria vita senza tenere nascosto tutto al proprio migliore amico. Yoan ha sbagliato... è difficile spiegare, perché ho talmente tante cose da dire, adesso ho in mente solo di aver fatto una cazzata, lo ammetto».
«ERA FINITA E MI OSSESSIONAVA»
S.Lor. per il Corriere della Sera
Gli occhi arrossati tradiscono lo sguardo combattivo. Sono quelli di una ragazza appena 19enne che prova a reagire a una storia più grande di lei. Una storia che l' ha travolta all' alba di ieri, quando a casa si sono presentati i carabinieri.
«Mi hanno detto cos' era accaduto e mi è crollato il mondo addosso. Poi ho visto tutti quei messaggi su Facebook: è stato terribile».
Sara è rimasta tutto il giorno chiusa nella sua abitazione, nel centro di un piccolo paese che dista pochi chilometri da dove il suo ex fidanzato Alberto ha ammazzato a coltellate il migliore amico Yoan.
«Io e Yoan eravamo solo amici, non c' è mai stato nulla fra noi. Erano solo fantasie di Alberto», chiarisce con fermezza mentre il padre ascolta a distanza il suo racconto, pronto a intervenire e a proteggerla come solo un genitore sa fare.
Tra lei e Alberto era davvero finita?
«Ci siamo lasciati a luglio.
Non funzionava più. Siamo stati insieme due anni, poi qualcosa si è interrotto e gli ho detto che non lo volevo più».
Come ha reagito?
«Non si rassegnava. Mi tempestava di messaggi sul telefono e anche su Facebook, voleva che tornassimo insieme. Ma io non ne volevo sapere. Dopo la nostra separazione è cambiato radicalmente.Quando stavamo insieme non era geloso. Anzi, non mi faceva paranoie. Ci sono molti ragazzi che dicono alle proprie fidanzate come vestirsi, invece lui era tranquillo. Era divertente, simpatico. Poi, dopo la fine della nostra storia, è diventato possessivo e ha cominciato a ossessionarmi».
Aveva paura di lui?
«No, ma ero preoccupata.Non mi lasciava in pace. Qualcuno mi aveva consigliato di rivolgermi ai carabinieri, ma non ho mai pensato di essere in pericolo. Gli ha parlato anche mia madre: gli ha spiegato che non doveva comportarsi in quel modo. Ha cercato di farlo ragionare».
È mai stato aggressivo nei suoi confronti?
«Solo verbalmente. Una sera è arrivato da McDonald' s. Io ero lì con altri ragazzi e mi ha accusato di tradirlo, ha fatto una scenata».
Cosa c' era tra lei e Yoan?
«Eravamo solo amici. L' ho conosciuto dopo essermi fidanzata con Alberto e ogni tanto si usciva tutti insieme in compagnia. Loro si frequentavano fin da bambini e con il tempo anch' io e lui abbiamo legato, ma niente di più.Quando tra me e Alberto è finita, lui mi ha aiutato, perché Albi stava diventando ossessivo».
Poi cosa è accaduto?
«Alberto si è convinto che tra noi ci fosse del tenero, ma non era così. Yoan era fidanzato e io facevo la mia vita. Se Yoan ha avuto una colpa è stata quella di cercare di aiutare Alberto: ogni suo gesto è stato mal interpretato. Ma secondo me c' è dell' altro. Non so cosa sia accaduto tra di loro, ma ho avuto la sensazione che Alberto odiasse Yoan da tempo e che la gelosia di oggi sia solo un pretesto per vendicarsi di qualcos' altro».
Cosa pensa della confessione su Facebook?
«Sono scioccata. È chiaro che Alberto in quel modo ha voluto vendicarsi di Yoan e anche di me. Come se fosse tutta colpa nostra. Ho letto i commenti e in molti dicono che è stata colpa mia. Ma io non ho fatto nulla. Questa storia mi fa paura: voglio solo dimenticare».
Anche i suoi due anni con Alberto?
«Non voglio neanche pensarci. Oggi scopro che stavo con uno psicopatico. E questo cancella tutto ciò di buono che c' era in lui» Ha parlato con i genitori di Alberto e Yoan?
«Li ho incontrati in caserma, ma non ci siamo detti nulla. È difficile in questo momento. Tre famiglie distrutte.E penso anche alla fidanzata di Yoan».
C' è qualcosa che vorrebbe dire ad Alberto?
«Niente. Per me lui è solo un assassino. Deve stare in galera e pagare per il male che ha fatto».
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