DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Giorgio Gandola per “la Verità”
«Alla faccia dei rosiconi faccio notizia anche 18 anni dopo». Cristina Plevani è allungata sul divano di casa a Iseo, dove la provincia di Brescia diventa lago, e ha appena finito di fare colazione. Due uova sbattute con formaggio grattugiato, roba per intestini a betoniera, ma evidentemente necessarie per affrontare una giornata sportiva. La prima vincitrice del Grande Fratello, la Cenerentola triste che fece innamorare gli italiani, ha impiegato qualche lustro a uscire dalla casa e a rientrare nella sua vita.
Ora è un'affascinante signora di 45 anni che passa da una piscina all' altra a insegnare Aquagym e Hydrobike e che basta sentimentalmente a sé stessa, anzi «sono piena di me stessa». Si scioglie solo per i due cani Brugola e Nanonano.
Non rimpiange il rutilante mondo della tv, è convinta che l'uomo qualunque abbia una definizione più alta del miglior schermo ultrapiatto. E a chi si azzarda ad apostrofarla con la frase più fessa («ti preferivo quando eri una star») non disdegna di rispondere con elegante schiettezza prealpina: «Sù de doss». Un lèvati di torno più partecipato.
Dal Grande Fratello ai salvagente, da Maria De Filippi alla sciura Maria che fa ginnastica, dalla posta del cuore su Visto ai tweet (urticanti) agli amici. Signora Plevani, che vita è?
«Bellissima perché è la mia e ne sono padrona. L'impatto più forte lo subii subito dopo essere uscita dalla casa. Avevo 28 anni, per me era stato un gioco, non avevo consapevolezza. Ma non ce l' avevano neanche gli altri partecipanti e neppure gli autori. Quando ho vinto, ho esultato come se fosse una gara sportiva e ho pensato: torno a casa e finisce tutto. Invece cominciò il delirio».
CRISTINA PLEVANI AL LAVORO COME CASSIERA
In che senso, non era bello farsi coccolare dai fan?
«Fino a un certo punto, sono stata perfino costretta ad andare a dormire in un altro paese. Qui dovevamo tenere le tapparelle abbassate e ogni tre secondi, 24 ore su 24, squillava il telefono. Gente che si incollava al campanello anche mezz' ora pur di vedermi comparire e se mi affacciavo sul terrazzino a stendere il bucato si formava la folla. Allora scleravo e urlavo: lasciatemi in pace».
Facile rinnegare tutto.
«Mai fatto e non comincio ora. Quando ero ospite fissa a Buona Domenica, con Maurizio Costanzo e i suoi ospiti, era come andare al luna park, mi sentivo una vip. E dire che ho sempre detestato la parola vip. Per anni è stato come rimanere dentro il Grande Fratello, la prigione dorata. Poi il buio, la consapevolezza, la voglia di ripartire e di riappropriarmi di me stessa».
Ha scelto lei o ha scelto il tritacarne televisivo?
«Sono sempre stata orgogliosa, non ho mai bussato alle porte e non sono abbastanza sgamata per quella vita. Così, quando ho sentito sussurrare che non servivo più, ho fatto un passo di lato e ho ricominciato a lavorare. Nella casa mi chiamavano la bagnina, adesso sono istruttrice di fitness: c'è continuità e c'è passione. Dignità innanzitutto».
Qualche mese fa è tornata sui rotocalchi per una foto: cassiera in un supermercato.
«Evidentemente non è considerato un lavoro figo. L'ho fatto a testa alta, da lì giudicavo la miseria della gente. Sentivo i commenti delle signore in fila con la spesa: guarda che fine ha fatto, avrà finito i soldi, deve lavorare anche lei. C' era stupidità, il motore del mondo è l' invidia. Incassavo e dicevo: Cristina, avanti tutta. Non avrò uno status, ma neppure il codice a barre sul braccio».
Vincere il primo Grande Fratello fu anche un affare: 250 milioni erano tanti.
«Da far girare la testa, però dopo un anno è arrivato l' euro e sono diventati la metà. Ecco, sono stata la prima a vincere un reality in Italia e la prima vittima dell' euro. Poi c' erano le serate nei locali, nelle discoteche; chissà quanto si è portato via chi mi stava attorno, io neppure consideravo i cachet e le percentuali. Non ero pronta a sopportare il caos mediatico e ho perso tanti tram».
Si definisce lunatica, incostante, soprattutto solitaria. Nella casa fece scalpore la sua liaison con Pietro Taricone. Oggi che posto ha l' amore nella sua vita?
«Per ora marginale, mi sono abituata a stare da sola, basto a me stessa. I lutti condizionano a lungo termine e da quando sono morti i miei genitori ho paura di essere abbandonata. Non voglio dipendere da nessuno e che qualcuno dipenda da me. Da sola mi sento più forte, i sentimenti ti rendono debole. È un discorso da orsa, ma i bresciani dicono: non mi dovete vangare l' orto, state nel vostro».
Quella faccenda della Cenerentola triste non era poi così sbagliata.
«Ma va, era una definizione da sfigata. Però non era sbagliata perché ero debole, triste, pendevo dalle labbra altrui. Poi sono cresciuta».
Nella casa c' era anche Rocco Casalino, adesso portavoce del M5s. Che tipo era?
«Abbiamo lavorato insieme ma non eravamo affini e non credo di essergli simpatica. Allora mi diceva che non ero abbastanza intelligente per discutere con lui perché non ero laureata. Ne faceva una questione di ceto sociale. E io pensavo: ma anche con la laurea puoi essere un cretino. L' ho incontrato più avanti, so che ha studiato molto. Se è stato scelto da Beppe Grillo e Davide Casaleggio significa che vale».
Guarda ancora il Grande Fratello?
«Quest' anno ho visto quattro puntate, alla quinta ho smesso perché mi innervosiva. Troppa cattiveria, troppo astio, davanti alla tv mi piace rilassarmi. Preferisco le sit-com: La casa nella prateria, I Jefferson, un bel film. Il sabato sera non esisto per nessuno perché guardo Ulisse di Alberto Angela. Però ho un cruccio, qui da noi non si vede La7 e mi perdo tutte le maratone di Mentana. Un fenomeno».
Leggo dal suo account di twitter: «Invece che comprare Ronaldo la Juventus dovrebbe investire sulle giovani leve, sennò fra quattro anni altro che salto dei mondiali».
«Le magliette rosse le regalate a chi non le ha o vi fate solo i selfie?».
Le piace stare controcorrente.
«Di sport capisco poco, solo sensazioni. Per l' altro tweet mi sono fatta l' idea che non possiamo salvare il mondo e pretendere che tutta l' Africa venga qui. Strumentalizzare è assurdo. In Italia il fenomeno è fuori controllo e ci mangiano in tanti. Questi poveretti vengono accolti, ghettizzati e abbandonati. Le pare giusto?».
Vedo che frequenta molto i social network. Si sente digitale?
«Neanche un po', sono analogica e retrò. Da ragazza ho fatto dattilografia alle scuole superiori e il ticchettio della macchina per scrivere mi affascina. Datemi carta e penna, mi renderete felice. Ma per scrivere devi essere malinconico, triste, irrisolto. Quando sono allegra non mi viene da buttar giù niente».
cristina plevani e il cast del primo grande fratello
Per un periodo ha tenuto la rubrica della posta del cuore della rivista Visto. Bella esperienza?
«La gente ti scrive che ha un amante segreto, che è stata lasciata e non sa cosa fare, che ha in grembo il figlio di un altro. E tu fai la diplomatica, cerchi in tasca le parole giuste. Ma vorresti tanto mandarli tutti a quel paese».
Per scrivere bisogna leggere. E cosa legge lady Aquagym da Iseo?
«Sul comodino ho tre libri. Il primo è Pensieri selvaggi di Claude Lévy-Strauss. Il secondo è Il viandante e la sua ombra di Friedrich Nietzsche. E il terzo è un libro tosto».
Spari, nessuna fatwa in arrivo.
«Mein Kampf, pagato 25 euro. Per un semplice motivo: i buchi neri della storia bisogna conoscerli. Però si tranquillizzi, vado a periodi; c' è stato anche quello dei gialli e ho letto quintali di Patrizia Cornwell. Poi mi sono stufata».
Signora Plevani, se improvvisamente si voltasse come nella stupenda poesia di Eugenio Montale, cosa vedrebbe?
«Una ragazzina che correva senza sapere dove andare. Quando oltrepassi i 40 quello che hai, hai. Stai bene con te stessa, osservi tutto con un pizzico di saggezza e disincanto. Le rincorse le lascio a quelli di 30. Io ho dato».
Dicono che in autunno potrebbero chiamarla per il Grande Fratello vip. Sarebbe l' atteso ritorno in tv. Pensa di andarci?
«Troppi condizionali, ad oggi non ne so niente. Di sicuro mi hanno proposto per settembre un corso di spinning in una palestra qui vicino: lo incastro fra un paio di piscine e lo tengo. Ma mi devo allenare per tutto agosto, altro che vacanze».
E perché mai?
«Perché a differenza che nelle fiction, nella vita vera se improvvisi sei morto».
cristina plevani taricone cristina plevani primo grande fratello
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