DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Due curricula a confronto. A sinistra quello di Sandra Gallina, negoziatrice per i vaccini in Europa. A destra quello di Kate Bingham, negoziatrice per il governo britannico. È così che il virologo Roberto Burioni attacca il ruolo della direttrice generale alla Salute della Commissione nella Ue: pubblicando sui social i cv di entrambe e puntando il dito sul primo: "Trova le differenze", scrive in un tweet.
Sandra Gallina, friulana, l'autunno scorso è stata chiamata d'urgenza da Ursula von der Leyen, presidente della commissione Ue, per negoziare i contratti dei vaccini con le case farmaceutiche. Ciò è accaduto dopo aver avuto un ruolo di primo piano nel portare a termine il trattato di libero scambio con l'America Latina (Mercosur).
In un post Burioni sostiene che "la funzionaria che ha condotto la trattativa dell'Eu per i vaccini è laureata alla scuola interpreti e ha avuto a che fare per la prima volta con la sanità nel luglio 2020. Prima si occupava di agricoltura e pesca".
Dal profilo twitter di Roberto Burioni (25 febbraio 2021)
A sinistra la persona che ha trattato per l'acquisto dei vaccini per l'UE.
A destra la persona che ha trattato per l'acquisto dei vaccini in UK.
Trova le differenze.
https://twitter.com/RobertoBurioni/status/1364934330284470274
Dal profilo twitter di Roberto Burioni (26 febbraio 2021)
Niente di personale contro @SandraGallina ma vista l'oggettiva catastrofe vaccinale in EU, è legittimo chiedersi se una persona con la sua formazione (Scuola Interpreti) sia stata la migliore scelta per condurre la trattativa dalla quale dipendono decine di migliaia di vite.
la scelta della Dott.ssa Gallina è stata una scelta politica, messa in atto da un organismo politico e non stiamo parlando di un esperimento in laboratorio. Le questioni politiche hanno rilevanza pubblica e io ho il diritto di esprimere le mie opinioni politiche
https://twitter.com/RobertoBurioni/status/1365260520790634499
DAGONEWS
Come si è arrivati a nominare una traduttrice direttore generale della DG Salute durante un'emergenza sanitaria senza precedenti nella storia moderna? La carica le è stata assegnata ad ottobre 2020, non prima, la crisi Covid era dunque già scoppiata e conclamata. Ma quali sono le logiche e le dietrologie che portano i vertici comunitari a compiere scelte diciamo un filino avventate?
Le nomine di alti livelli alla Commissioni Europea devono rispondere a determinati criteri, in un mondo in cui il finto politicamente corretto la fa un pochino da padrone. Ed è cosi' che il posto vacante di direttore generale doveva andare ad una donna, per rispettare il principio della parità di genere.
Doveva essere un'italiana, perché in posizioni apicali dopo l'abbuffata tedesca dell'ultima presidenza ne sono rimasti troppo pochi, di Italiani. E il candidato doveva avere un grado abbastanza alto per sedersi su quella poltrona.
Si è arrivati a Sandra Gallina, brava donna e ottimo funzionario con zero esperienza in materia di salute pubblica. E così preparazione e competenza anche a Bruxelles cedono il passo ad altri criteri di valutazione, una specie di manuale Cencelli internazionalizzato dove sesso e nazionalità vengono di gran lunga preferiti alla competenza.
Tutto giustissimo sul piano concettuale, ci mancherebbe. Ma ora l'Europa intera si ritrova a far gestire un'emergenza sanitaria da una traduttrice con laurea in interpretazione cum summa lode.
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