RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Massimiliano Bianconcini per "www.reportergourmet.com"
L’idea di club esclusivi dove poter entrare solo su inviti e dove poter costruire reti di relazioni, oggi si direbbe network, scambiare idee e progetti e pianificare gli affari; ma anche solo poter passare dei piacevoli momenti di relax non è un concetto Ottocentesco o del Primo Novecento, non più di moda nella società contemporanea. Anzi, a guardare con attenzione è possibile rendersi conto che in giro per il mondo questi luoghi esclusivi esistono tuttora.
Diventarne membro resta comunque arduo e soprattutto per entrare è necessario essere disposti a pagare fee di ingresso onerose, se non esorbitanti. Sono Club quasi impossibili per il consumatore medio, in cui si fanno grandi affari e si tirano fili invisibili. Non sono più segreti. Sono solo esclusivi. Un sinonimo, se vogliamo, nelle moderne democrazie planetarie. Ad ogni modo, a poterci entrare offrono vantaggi enormi.
L’idea di club esclusivi, dove l’élite politica ed economica si incontra per un drink e scambia informazioni nasce in Gran Bretagna nel 1700 con i primi club per gentiluomini. Gli uomini dell’upper class crearono questi salotti eleganti, solitamente completi di bar, sala biliardo, biblioteca e diverse attrezzature di lusso. Ai tempi del Commonwealth, i club fiorirono in tutto il mondo. Più di una dozzina sono ancora attivi in Inghilterra e i membri che ne fanno parte rispettano l’etichetta e lo stile del club.
Uno dei più tradizionali ed esclusivi di Londra è l’Oxford and Cambridge Club, che accoglie le élite delle università di Oxford e Cambridge, di per sé già esclusive. Eccoci già al primo requisito di adesione. Si incontrano in questo club che è situato a soli cinque minuti da Buckingham Palace sin dal 1821. Oltre a una laurea in una delle due più prestigiose università d’Inghilterra, è necessaria anche la raccomandazione di almeno due membri per entrare a pieno titolo nel club.
Una volta dentro si è certi però di poter far parte degli eventi più esclusivi e si possono utilizzare le sale imponenti. La struttura ha 40 camere da letto, una biblioteca con 20.000 libri, una splendida terrazza sul tetto, due bar e due campi da squash.
Al pari del precedente, uno dei club più interessanti era il Travellers Club, fondato a Londra nel 1819. Oltre alla solita raccomandazione da parte dei membri esistenti, un tempo il candidato per essere ammesso doveva dimostrare di essere stato come minimo 500 miglia in linea d’aria lontano da Londra. Oggi la regola è presa meno sul serio, ma ci si aspetta che i membri viaggino molto per il mondo. L’obiettivo del club è lo scambio internazionale. Al suo interno vi si sono svolti anche negoziati non ufficiali tra capi di stato, come nel 2003 tra la Gran Bretagna e la Libia. Come per l’Oxford and Cambridge Club, solo di recente è stato consentito alle donne di diventare membri.
Nick Jones è il fondatore di un altro rimarchevole e lussuoso club inglese: la Soho House, con la quale ha dimostrato che i club, e soprattutto i loro membri, non devono essere vecchi di cent’anni. La struttura è nota per la rigorosa politica di iscrizione. Intanto va detto che non è solo un edificio, ma è una rete mondiale di lussuosi club, bar, ristoranti, cinema e altro ancora. Per entrare nella Soho House Berlin, un’incredibile proprietà in stile Bauhaus nel quartiere Mitte della Capitale tedesca, devi spendere come minimo 1.600 euro all’anno. Oltre alla quota di iscrizione di circa 500 euro.
Se però si aggiunge un’ulteriore fee annuale di 1.910 euro, si ha accesso a tutte le Soho House del mondo. Attualmente sono 28 e quest’anno ne verranno aperti sei nuovi. Ma il club più esclusivo della Germania è il China Club Berlin. Si trova ubicato al quinto e sesto piano dell’Adlon Palais, nel centro della capitale, dove i ricchi si divertono. La quota annuale si aggira tra i 1500 e i 2500 euro, ma la soglia per gli aspiranti imprenditori che ne vogliono fare parte è molto più alta con una quota di ammissione che si aggira intorno ai 10.000 euro per i privati. Attualmente sono circa 700 coloro che hanno ritenuto la pena di entrare a far parte di questo gruppo esclusivo.
Per rilanciare la tradizione dei club femminili, le due newyorkesi Audrey Gelman e Lauren Kassan hanno aperto la loro prima club room a Manhattan nel 2016. The Wing ora ha spazi di co-working inclusivi e tolleranti in diverse città americane, così come a Londra. I membri devono aderire a un codice di condotta rigoroso.
Secondo il sito web del club, l’attenzione è rivolta all’antirazzismo, alla diversità, all’uguaglianza e all’inclusione. Tuttavia, The Wing ha recentemente dovuto affrontare una crisi comunicativa, dopo che la giornalista Amanda Hess ha denunciato comportamenti razzisti da parte del personale e degli ospiti. Nonostante lo scandalo, The Wing resta un rifugio attraente per donne e persone non binarie. La quota di iscrizione è di circa $ 200 al mese.
L’Hong Kong Club, infine, è il più antico club per gentiluomini della città di Hong Kong e vanta una lunga tradizione. Spesso è chiamato semplicemente “The Club” e quelli che lo conoscono sanno cosa si intende quando si parla appunto del “The Club”.
Nell’edificio in stile coloniale di 25 piani, le persone più influenti della città pagano una quota associativa il cui costo è segreto. Attualmente conta circa 1500 membri. Nessuno però racconta cosa avvenga tra le mura di questo edificio e quali siano le attività a cui si dedica l’élite facoltosa che ne fa parte.
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