DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
1 - DAI MEETING ALLE SPA COSÌ RINASCE L’ALBERGO A ORE
Irene Maria Scalise per “la Repubblica”
La seconda vita degli alberghi ad ore. Non più solo rifugi clandestini, destinati a coppie furtive in fuga dalla noia, ma postazioni multitasking. L’idea di un hotel che soddisfi le esigenze di chi in albergo ci vuole lavorare, rilassarsi nella spa, riposarsi prima di un meeting o portare i bambini a fare un tuffo in piscina, ma non ha bisogno di dormire, è all’origine della rinascita degli hotel diurni. Belli e (economicamente) possibili.
Ci sono DayBreakHotels, DayUseHotels e HotelsByDay. E persino la casa a ore Presso. Day-BreakHotels è una startup che permette di prenotare circa 1600 alberghi in Italia ma anche Inghilterra, Francia, Spagna, Cile e Argentina, a un prezzo ridotto sino al 70% rispetto alla tariffa di una notte.DayBreak è nato dalla fantasia di quattro giovani stanchi di affrontare trasferte scomode.
«Ho sempre viaggiato perché ero un avvocato con la valigia in mano — spiega Simon Botto, Ceo di DayBreakHotels — e notavo che spesso non usufruivo dei servizi di hotel bellissimi. Così ho deciso di studiare le cifre del mercato alberghiero ». Ecco i risultati: l’occupazione media delle camere è del 65%, due miliardi e mezzo di stanze non sono usate nel mondo e, solo in Europa, ci sono 40 miliardi di euro di ricavi mancati per stanze inutilizzate.
Arriva così l’idea che mancava. «Abbiamo pensato di rivoluzionare il concetto di hotel trasformandolo da semplice dormitorio in qualcosa di diverso. Il punto chiave del business sono le camere che noi “sblocchiamo” e permettono di portare all’hotel clienti nuovi».
Anche DayUse propone l’affitto giornaliero, ad un prezzo ridotto del 30 o del 70%, in hotel di pregio. Ci sono strutture a Roma, Milano, Firenze, Napoli, Torino e Genova.
Gli hotel sono selezionati seguendo criteri precisi: il luogo, la qualità dei servizi, il design e l’atmosfera. Per David Lebéè, fondatore di DayUse, «l’Italia rappresenta il 10% delle prenotazioni e sono 10mila le visite giornaliere al sito che arrivano da qui».
Ed è sbarcato da poco in Europa l’americano HotelsByDay, che permette di prenotarsi tramite app.
Il fondatore Yannis Moati non ha dubbi sulla bontà del business: «Il segmento diurno è previsto per 19 miliardi del mercato globale. Solo negli Stati Uniti, il 23% delle camere a 4 e 5 stelle sono vuoti e l’11% sono disponibili per le prenotazioni diurne».
Non è un albergo, ma è una casa ad ore, Presso di Milano. I tre soci hanno trasformato 350 metri in uno spazio modulare che si può affittare per frazioni di giornata per studiare, lavorare, cucinare, invitare gli amici e dipingere: l’affitto dello spazio è relativamente economico, ma ogni servizio si paga a parte.
La differenza tra questi siti di prenotazioni e le agenzie come Expedia o Booking è che i viaggiatori diurni non contattano direttamente gli alberghi. Aggiunge Botto: «I nostri clienti prenotano solo tramite noi e per gli albergatori sono soldi extra che arrivano senza fatica. Abbiamo fatto degli studi sui migliori hotel e i ricavi per le camere diurne potenziano il profitto netto dal 10 al 20%».
Chi usa gli alberghi alla luce del sole? Ci sono i clienti business che vogliono uffici temporanei e per 90 euro riescono a prenotare una stanza dalle 9 alle 17. Funziona perché i travel manager hanno bisogno di tagliare i costi di trasferta. Ma c’è anche chi nella città ci vive e una camera, con accesso alla piscina o alla spa, lo vede come uno svago per le famiglie che non hanno voglia di trascinare tutti al mare spendendo ben più di 70 euro in una giornata.
2 - “IL NUOVO STILE DI VACANZA TRA LUSSO E PREZZI BASSI”
Enrico Franceschini per “la Repubblica”
«Io lavoro al bar di un albergo a ore, porto su il caffè a chi fa l’amore», cantava Gino Paoli negli anni Sessanta. Ma se il protagonista della sua canzone salisse oggi in camera, invece del caffè porterebbe una cena di cinque portate. E davanti a sé, anziché una coppia di amanti, potrebbe trovare quattro businessmen o mezza dozzina di amiche.
«L’albergo a ore di una volta, lo squallido motel o la pensioncina a due stelle che serviva soltanto a uno scopo, non esiste più», dice Lorenzo Sciotti, manager londinese di Dayuse. com, il sito che si occupa di riempire gli hotel nelle ore diurne.
Cosa l’ha sostituito?
«Moderni hotel a quattro o cinque stelle, le cui strutture vengono usate da gruppi di amici o amiche per andare nella spa per un compleanno, un addio al celibato o al nubilato, una festa di laurea, da uomini d’affari di passaggio per condurre trattative, da persone che hanno bisogno di rilassarsi prima di prendere un treno o un aereo per un’altra destinazione».
Eppure la Bbc l’ha ribattezzato il sito delle scappatelle, non ci vanno anche le coppie clandestine?
«Ci vanno anche le coppie, clandestine o meno, ma non chiediamo a nessuno cosa fa nella stanza (per prenotare sul sito non è necessaria la carta di credito, basta il numero del telefonino — il che contribuisce alla privacy, ndr). Comunque è cambiato il concetto di fondo: non più l’albergo a ore o l’albergo diurno, bensì la “Daycation”, fusione di day e vacation ossia la vacanza diurna, in splendidi hotel, con ristoranti, piscina, sauna da sogno, a un prezzo del 50-70 per cento inferiore rispetto a un pernottamento».
Come è nata questa iniziativa?
«L’hanno lanciata a Parigi nel 2012 un paio di soci con quattro soldi e altrettanti alberghi, oggi Dayuse ha una rete di 4mila alberghi in 14 paesi, inclusa l’Italia, il nostro secondo mercato con 600 hotel, e punta a raddoppiare entro fine 2016 grazie a un investimento di 15 milioni di euro».
Lei come ci è arrivato?
«Laurea in Giurisprudenza a Roma, poi un corso di management in Francia, un paio di impieghi nel settore alberghiero e mi sono imbattuto in Dayuse, facendo rapidamente carriera ».
Perché riempire le camere d’albergo di giorno?
«Perché di giorno al 70 per cento sono vuote, pur avendo lo stesso uno staff al completo. Noi aiutiamo a riempire le camere e tenere occupato lo staff anche nelle ore diurne. Il pubblico di riferimento sono i viaggiatori in transito, la comunità degli affari, chi ha bisogno di una pausa di relax o l’esigenza di un incontro di lavoro. Naturalmente gli alberghi offrono anche le sale riunioni per incontri di questo tipo, ma hanno un prezzo più elevato, mentre un meeting fra due-tre persone si può fare in una stanza con spesa minore. E poi ci sono quelli che vogliono spassarsela con gli amici, magari prenotando un paio di stanze, passando un giorno diverso dal solito alla spa, senza avere né il tempo né i soldi per prolungare un’esperienza simile anche di notte».
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