DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Dino Martirano per il “Corriere della Sera”
Nel quotidiano grafico del ministero dell' Interno, la «linea rossa» che rappresenta gli sbarchi dei migranti nei primi sei giorni del mese di luglio è piatta, vicina allo zero.
Mentre la «linea blu», relativa alla stessa settimana del 2016, sempre con condizioni buone del mare come ora, ci dice che un anno fa furono tratti in salvo e sbarcati nei nostri porti 2.618 migranti.
Cosa significhi poi questa calma apparente nel Mediterraneo centrale - unico «dato controcorrente» in un anno eccezionale - è difficile dirlo ma molti «addetti ai lavori» ritengono che altre, massicce ondate di imbarcazioni stiano per partire dalla Libia.
Con l' eccezione anomala della prima settimana di luglio e tenendo conto del dato controtendenza di gennaio, la «linea rossa» degli sbarchi (2017) è costantemente più alta della «linea blu» (2016).
I totali aggiornati al 7 luglio evidenziano un aumento del 10,85% degli arrivi: da 76.813 siamo passati a 85.150 e se l' andamento rimarrà costante nel secondo semestre del 2017 questo vuol dire che a dicembre si conteranno circa 200 mila «ingressi» contro i 181.436 del 2016.
È cambiata anche la «qualità dei salvataggi». Rispetto al 2016 - come rilevano efficaci elaborazioni grafiche che circolano al Viminale - è scivolata molte miglia a Sud, addirittura nelle acque territoriali libiche, la «rotta di contatto» tra navi che soccorrono (per lo più con equipaggi civili delle Organizzazioni non governative).
Eppure anche in questo spostamento a Sud del «teatro operativo» c'è un dato da non sottovalutare: nei primi mesi del 2017, la Guardia costiera libica (che da marzo può contare sulle motovedette disarmate donate dall'Italia alle quali si aggiungerà presto l'appoggio un pattugliatore della Guardia di Finanza) ha salvato in mare 10 mila migranti (16 mila in tutto il 2016) e per questo è stata ringraziata dall' Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) di nuovo operativa in Libia. Se l'andamento sarà questo, si può stimare la ragguardevole quota per il 2017 di 20 mila persone salvate in mare e sbarcate nei porti libici.
Sono i porti del Mezzogiorno (Augusta in testa) gli scali più sotto pressione. Nell' ultima decade di giugno in soli quattro giorni sono arrivate nei porti del Sud ben 25 navi delle Organizzazioni non governative cariche di migranti.
Per questo al Viminale hanno pensato di considerare la possibilità di indirizzare le imbarcazioni delle Ong anche a Napoli e a Civitavecchia ma questo comporterebbe un paio di giorni di navigazione in più (quattro se si considera il ritorno). Nella composizione delle nazionalità degli sbarchi, i nigeriani sono i più numerosi, seguiti da altri cittadini di Stati africani subsahariani (come la Guinea e la Costa d' Avorio) e dai cittadini del Bangladesh che si mettono in viaggio principalmente per motivi economici. Gli eritrei invece, che hanno sempre rappresentato una quota forte dei richiedenti asilo, sono decisamente diminuiti.
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