DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…
Estratto dell’articolo di Giorgio e Caterina Calabrese per www.repubblica.it
[…] Fare il bagno in mare poco dopo aver finito di pranzare, senza attendere le classiche tre ore, che le nostre mamme ci imponevano da bambini, può rappresentare un rischio.
Una recente ricerca scientifica pubblicata sull’International Journal of Aquatic Research and Education, in controtendenza rispetto alle tre ore, afferma invece che non sono stati registrati casi in cui mangiando prima di nuotare ciò abbia causato o contribuito a causare annegamenti fatali o non fatali, questo perché il processo digestivo non è ancora cominciato e varia in base alla quantità e alla qualità di cibo ingerito durante il pranzo e, quindi, l’intervallo può variare e durare dai 30 minuti alle 2 ore.
Ma, come i veri atleti, se si ha l’intenzione di nuotare a lungo, bisogna restare leggeri. Il blocco della digestione, può causare una perdita di conoscenza e quindi, se ci si trova in acqua al mare, si rischia di annegare.
[…] la questione ha più a che fare con lo shock termico, con l’entrare improvvisamente in acque molto fredde e si può creare un collasso circolatorio con conseguente calo della pressione sanguigna, ciò può causare una sorta di sincope, con vertigini, vomito e, se si è in acqua in quel momento, questa sincope può causare l’annegamento, a causa della perdita di coscienza.
È consigliabile allora entrare in acqua sempre con cautela, lentamente e progressivamente, lasciando che il corpo si acclimati un poco per volta, evitando il classico tuffo, in tal modo si evita lo shock termico. Dopo aver mangiato, l’apparato digerente ha bisogno di una maggiore concentrazione di sangue e ossigeno, il che rende non molto vigili perché nel cervello c’è un minor apporto di ossigeno.
Se poi entrando in acqua si comincia a nuotare e quindi a fare subito un’attività fisica, i muscoli avranno bisogno maggior apporto di ossigeno e sangue, anche per l’aumento della frequenza respiratoria e cardiovascolare, ciò a scapito dell’attività digestiva.
Quindi l’immergersi in acqua subito dopo aver mangiato è una concausa dell’annegamento. Infatti, qualsiasi attività fisica a stomaco pieno può causare disturbi gastrointestinali, nausea, vomito o vertigini. Se questo accade mentre si corre non succede nulla, ma se si è in acqua, invece, si può annegare.
Riassumendo, i tre fattori che interagiscono tra di loro sono: temperatura, attività fisica e cibo. Il primo fattore cioè la temperatura è la causa dello shock termico che è un rischio anche quando si entra improvvisamente in acqua fredda, dopo aver trascorso molto tempo al sole o dopo aver fatto esercizio fisico, cioè se la nostra temperatura corporea è elevata.
[…] Questa evenienza potrebbe succedere anche facendo una doccia fredda dopo aver fatto sport, in questo caso, perdendo coscienza, si potrebbe cadere e battere. La questione del cibo, in ogni caso, è sempre da tener presente in relazione all’attività fisica.
La raccomandazione generale è di non fare esercizio fisico dopo aver mangiato e per questa ragione gli atleti mangiano diverse ore prima di una partita o di una gara, per evitare qualsiasi stress fisiologico, compreso l’ingresso in acqua fredda.
[…] se si entra in acqua subito dopo aver mangiato, ma non c’è molta differenza di temperatura tra l’acqua e il corpo o lo si fa progressivamente e solo per bagnarsi, i rischi sarebbero veramente ridotti o nulli. In ogni caso, occorre cautela per grandi e piccini, in quanto il funzionamento del corpo è il medesimo a tutte le età e i rischi d’estate al mare sono ben presenti.
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