ashya  king

FINE DELL’AGONIA - I GENITORI DEL PICCOLO ASHYA, MALATO DI TUMORE AL CERVELLO, VENGONO SCARCERATI E SI PRECIPITANO ALL’OSPEDALE DI MALAGA PER VEDERLO: TALMENTE CONTENTO CHE HA AVUTO PROBLEMI DI RESPIRAZIONE

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da www.dailymail.co.uk

 

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Finalmente Brett e Naghmeh King si sono ricongiunti con il piccolo Ashya nel reparto di oncologia pediatrica dell'ospedale infantile di Malaga, dopo essere usciti di prigione ed essere stati trattati come terroristi. Non sono autorizzati a portare il cinquenne malato di tumore al cervello fuori dalla struttura, ma possono stare con lui. La prima frase che il papà gli ha detto è stata «Ti voglio bene», il figlio era così contento di rivederli che ha avuto problemi di respirazione. Lo hanno trovato peggiorato, ha perso la voglia di vivere e lottare, restando solo così a lungo.

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L’agonia è cominciata quando il bambino è stato prelevato dai genitori dall'ospedale di Southampton, Regno Unito, senza autorizzazione, per fuggire in Spagna, in cerca di cure migliori. La clinica inglese ha lanciato l'allarme e l'Interpol ha emesso un mandato di cattura internazionale per la coppia. I due hanno passato 72 ore in carcere, ma poi la procura inglese ha ritirato il mandato ed è arrivato l’appoggio incondizionato del premier David Cameron.

 

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Ashya comincerà presto la chemioterapia e poi sarà portato in una clinica privata di Praga per sottoporsi a un trattamento sperimentale. I genitori lo hanno portato via dall’ospedale inglese convinti che lì lo avrebbero ucciso o trasformato in un vegetale. L’ospedale era al corrente del piano, il padre aveva avvisato i medici che voleva provare la terapia protonica all’estero ma non aveva specificato la data per timore che glielo impedissero.

 

I coniugi King stavano per la casa per pagare le cure al figlio, ma è arrivato un assegno generoso dall’associazione inglese “Kids’n’Cancer”: 150.000 sterline racimolate in pochi giorni, 200.00 firme per la petizione on line che chiedeva di rimettere insieme la famiglia.