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ZAMBELLI E ZIMBELLI – LA DEPUTATA BRASILIANA POPULISTA, ARRESTATA A ROMA SU MANDATO DI CATTURA INTERNAZIONALE, OGGI COMPARIRÀ DAVANTI AL GIP. SECONDO FONTI DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA, “PER IL GOVERNO ITALIANO NON CI SONO MOTIVI CHE NE IMPEDISCANO L’ESTRADIZIONE IN BRASILE” – MA LA 44ENNE “PATRIOTA” CHIEDE ASILO POLITICO E OTTIENE L’APPOGGIO DI SALVINI. SOSTIENE DI ESSERE “PERSEGUITATA” COME BOLSONARO, L’EX PRESIDENTE BRASILIANO CHE PER ANNI L’HA VOLUTA AL SUO FIANCO, SALVO POI SCARICARLA QUANDO È DIVENTATA TROPPO SCOMODA – I COMPLOTTI, LE ARMI E LE TENDENZE MONARCHICHE: LA PARABOLA SPERICOLATA DI ZAMBELLI

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Estratto dell’articolo di Sara Gandolfi per il “Corriere della Sera”

 

jair bolsonaro e carla zambelli

«Sono una perseguitata politica», assicura Carla Zambelli, l’ex deputata brasiliana con passaporto italiano arrestata martedì a Roma, su mandato di cattura internazionale, e ora rinchiusa nel carcere di Rebibbia in attesa di una decisione sulla sua estradizione.

 

Oggi dovrà comparire davanti al giudice per l’udienza di convalida dell’arresto. Secondo fonti ministeriali citate dall’Agenzia Nova, «per il governo italiano non ci sono motivi che ne impediscano l’estradizione in Brasile», anche se la doppia cittadinanza potrebbe ritardare la procedura.

 

jair bolsonaro con matteo salvini a pistoia

Zambelli chiede asilo politico e ottiene l’appoggio del vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini. La sua tesi difensiva è simile a quella del «perseguitato» Jair Bolsonaro, l’ex presidente del Brasile che per anni l’ha voluta al suo fianco, come braccio destro, salvo poi liberarsi di lei quando è diventata troppo scomoda.

 

[…] Zambelli due mesi fa è fuggita prima a Miami e poi in Italia, sua seconda «patria», cercando di evitare l’arresto in patria dopo la condanna a dieci anni di carcere per hackeraggio del sistema informatico del Consiglio nazionale di giustizia.

 

Esponente della destra populista e radicale, la «patriota» 44enne non è una che fa economia di parole o di maniere forti. Nel 2015 fondò il movimento «Nas Ruas» per chiedere l’ impeachment dell’allora presidente Dilma Rousseff. Tre anni dopo è stata eletta deputata federale.

 

Carla Zambelli

Amante delle armi e monarchica convinta (in una solida Repubblica quale è il Brasile), sposata con un agente delle forze speciali che l’ha seguita in Italia, Zambelli è stata a lungo la fedelissima scudiera del clan Bolsonaro, molto attiva nelle campagne contro l’aborto e per la difesa della «famiglia tradizionale».

 

Nel 2022 fu protagonista di un video virale sui social, che la ritraeva mentre, brandendo un’arma, inseguiva per le strade di San Paolo un giornalista che a suo dire la stava molestando.

 

Bolsonaro, in corsa per le presidenziali, la scaricò subito, anche per non alienarsi l’ala centrista del partito. E, dopo la sconfitta alle urne, l’accusò di essere la responsabile della vittoria dell’avversario di sinistra, l’attuale presidente Luiz Inácio Lula da Silva: «C’era gente che pensava: “Guarda, Bolsonaro difende le armi”. Lei ci ha tolto il mandato», disse l’ex presidente.

 

Carla Zambelli

[…]  Per la Corte suprema è l’«autrice intellettuale» di un attacco hacker che mirava a «screditare il sistema giudiziario e a fomentare atti antidemocratici nel Paese».

 

Il figlio di Jair Bolsonaro, Eduardo, che ha già convinto Donald Trump a imporre varie sanzioni contro de Moraes e dazi del 50% al Brasile, i più alti del mondo, ha chiesto all’Italia via social, e taggando la premier Giorgia Meloni, di non estradare Zambelli, «cedendo alla richiesta di un noto violatore dei diritti umani».

Il commento del presidente Lula è racchiuso in tre parole: «Traditori della patria».

jair bolsonaro con matteo salvini a pistoia 1

Carla Zambelli militante del gruppo femenCarla ZambelliCarla Zambellijair bolsonaro e carla zambelli