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UN “SECONDINO” E TORNO IN CELLA – DA ROMA ARRIVA LA SURREALE STORIA DI UN DETENUTO BIELORUSSO CHE, APPENA USCITO DA REBIBBIA, HA RUBATO UN AUTO NEL PARCHEGGIO DEL CARCERE. LA VETTURA APPARTENEVA A UN POLIZITTO DELLA PENITENZIARIA E LE TELECAMERE HANNO RIPRESO IL FURTO – POCHI GIORNI DOPO IL MALDESTRO MALVIVENTE È STATO DI NUOVO ARRESTATO. MENTRE LA MACCHINA DEL POVERO SECONDINO È SCOMPARSA, FORSE RIVENDUTA…
Estratto dell’articolo di Giuseppe Scarpa per “la Repubblica - cronaca di Roma”
Un detenuto bielorusso viene liberato, esce dal carcere di Rebibbia e rientra a casa in auto: ma la macchina è di un poliziotto della penitenziaria. Le telecamere puntate fuori dalla prigione riprendono la scena e, la notte stessa, parte la caccia al ladro. L’uomo adesso è sotto processo, accusato dal pm Stefano Pesci. La macchina è scomparsa. Forse rivenduta a chissà chi per la delusione del secondino.
Il furto più pazzo di Roma è andato in scena il 4 maggio dello scorso anno. Inizia tutto alle 18.30, quando un assistente capo coordinatore della penitenziaria accompagna un ormai ex detenuto bielorusso di 44 anni fuori dal carcere. Non sa, l’uomo in divisa, che tra poco subirà il furto della sua macchina e proprio da quella persona a cui indica la via d’uscita dal carcere. […]
Senza soldi in tasca, senza che nessuno sia venuto a prenderlo per accompagnarlo nel suo appartamento. Ecco che il quarantaquattrenne punta il parcheggio di fronte al carcere e si avvicina a una Ford C-Max. Si avvicina, si guarda intorno e poi inizia, con le spalle rivolte alla portiera, a lavorare sulla serratura. Lo sportello magicamente si apre. L’uomo entra nell’automobile e l’accende e infine va via.
Passano un paio d’ore e l’agente che aveva accompagnato il bielorusso fuori da Rebibbia conclude il suo turno. È ora di rientrare a casa. Si dirige verso la sua auto e si accorge che non c’è più. […] rientra nel penitenziario e, assieme ai colleghi, visionano le telecamere rivolte verso l’esterno. Il video è inequivocabile. A portargli via la Ford era stata la stessa persona che, quel giorno, aveva terminato il suo soggiorno in carcere.
Pochi minuti dopo diverse volanti della penitenziaria si dirigono in direzione di Ostia. La residenza dell’uomo non è lontana da Piazza Gasparri. Il quarantaquattrenne però non c’è, così come la Ford C-Max rubata. A trovare il bielorusso saranno i carabinieri qualche giorno dopo. L’uomo, accusato anche per altri furti, finisce di nuovo in carcere.
Gli investigatori gli chiedono conto anche della Ford ma il bielorusso nega, dice di non essere stato lui. Gli mostrano il video e niente. Non cambia la sua versione. Purtroppo per l’agente della penitenziaria non c’è niente da fare. […]
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