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DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA…
Massimo Numa per "La Stampa.it"
Attivisti da Francia, Grecia e da mezza Europa per il primo vero assedio del cantiere Tav di Chiomonte. Polizia e carabinieri hanno organizzato già dalla mattinata posti di blocco e controlli per intercettare gli antagonisti della frangia violenta del movimento. In poche ore sono stati fermati 124 antagonisti; alcuni avevano violato il divieto di soggiorno che avevano ricevuto per gli incidenti del 2011 e 2012.
01.45
Dopo la reazione delle forze dell'ordine i manifestanti sembrano disperdersi.
Tra i fermati durante la raffica di attacchi anche il figlio di un noto magistrato torinese, la sua posizione è al vaglio delle forze dell'ordine con cui per buona parte della notte hanno lavorato anche i pm Padalino e Rinaudo.
«Si sono presentati al cantiere per mettere in pratica quello che avevano annunciato in settimana - ha detto il capo della Digos Petronzi - avevano molotov, bengala e ordigni di vario genere. Credo che sia il momento che tutti facciano una riflessione su quanto sta avvenendo in Valle di Susa».
01.30
I reparti di polizia e carabinieri si sono spinti fino nei boschi dove si nascondevano gli attivisti e hanno fermato per essere identificati una decina di persone. Ã salito a tre anche il bilancio dei feriti tra le forze dell'ordine con un carabiniere, un poliziotto e un alpino della Taurinense. Nessuno risulta grave. La reazione agli attacchi di questa notte segna un profondo cambio di strategia con i reparti che escono dal cantiere per impedire ogni contatto con le reti.
01.00
Altri quattro attivisti vengono arrestati. Si susseguono le cariche sul ponte del Clarea ma per ora l'attacco non raggiunge le reti.
00.24
Il senatore del Pd Stefano Esposito commenta l'attacco in corso: «E' assurdo che chi nei giorni scorsi ha annunciato questa violenza sia ancora a piede libero. Questi delinquenti vanno fermati».
23.50
Parte l'attacco dei black bloc 10 minuti dopo la mezzanotte. Un poliziotto è ferito a un braccio, due attivisti vengono catturati e portati all'interno del cantiere presidiato da oltre 400 poliziotti e carabinieri. I fermati erano ancora incappucciati e sono in corso le identificazioni.
Questa volta le forze dell'ordine, con al loro fianco i pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo, sono usciti in forze dai cancelli per impedire alle frange violente di avvicinarsi al cantiere. Una lunga serie di lanci di ordigni e di bengala sparati ad altezza d'uomo è proseguita da diversi punti del cantiere, diviso in vari settori. Il capo della Digos, Giuseppe Petronzi era con i suoi uomini fuori dalle reti, per bloccare l'accesso degli attivisti sul ponte della Clarea.
Intanto l'autostrada A32 direzione Torino, all'altezza della galleria Giaglione, era stata chiusa a causa dell'incendio di alcuni copertoni, incendiati con la benzina. Alle 21 si erano radunati circa 350 attivisti, alcuni già a volto coperto, armati di mazze e bastoni. Ci sono stati fitti lanci di pietre a cui polizia, carabinieri e finanza hanno risposto con lanci di lacrimogeni. I due No Tav arrestati nel bosco all'altezza del varco 8 sono stati trasferiti nella notte in questura.
I lavori di scavo del tunnel sono proseguiti senza interruzioni, ieri è stata raggiunta la profondità di 184 metri.
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23.47
Poco prima di mezzanotte è stata chiusa l'autostrada A32 direzione Torino. Attivisti a volto coperto hanno incendiato copertoni all'interno della galleria Giaglione, c'è pericolo che il blocco venga esteso anche in direzione Bardonecchia. Gli antagonisti di area autonoma e anarchica hanno utilizzato benzina. Reparti di polizia e carabinieri in assetto anti-sommossa si stanno dirigendo verso la zona dove si sono concentrati una cinquantina di black bloc. Insieme alla polizia in Val di Susa ci sono anche i due pm di Torino Antonio Rinaudo e Andrea Padalino.
21.25
A bordo di alcune auto, fermate e controllate dopo la barriera di Bruere, gli agenti hanno trovato il kit dei black bloc, maschere anti gas, passamontagna, cesoie, armi da taglio. Una decina di persone sono state accompagnate in questura per ulteriori accertamenti.
Alle 21,30 i No Tav pacifici hanno iniziato ad avvicinarsi alle recinzioni, divisi in piccoli gruppi, seguiti da antagonisti che si sono presentati a volto coperto, con i caschi, molti vestiti completamente di nero.
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