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DIVIDE ET IMPERIA - DIETRO IL “CASO” DEI COMPLIMENTI SU FACEBOOK DELLA PM BARBARA BRESCI A GABRIEL GARKO, UNA LOTTA DI POTERE TRA LE TOGHE DI IMPERIA - ALLA BRESCI E’ STATA TOLTA L’INCHIESTA SULL’ESPLOSIONE, MA LEI NON CI STA: “ERA UNA CONVERSAZIONE SULLA BACHECA PRIVATA”

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Andrea Pasqualetto per il “Corriere della sera

 

Barbara Bresci Barbara Bresci

È stata relatrice a convegni sullo stalking, sul diritto di famiglia, sull' omicidio stradale; da pubblico ministero ha seguito inchieste delicate come quella dei furti al Casinò di Sanremo e dei depuratori della Riviera. Un impegno ai più sconosciuto.

 

Poi arriva Gabriel Garko in pigiama, ancora impolverato e barcollante, le dice due cose sull' esplosione di Sanremo dove morì la proprietaria della villetta che lo ospitava e per il pm di Imperia Barbara Bresci cambia tutto. Ora l' Italia la conosce: è quella di Garko, la magistrata stregata dall' attore.

 

Il motivo di tanta improvvisa notorietà è racchiuso in uno scambio di messaggi via Facebook. «Ma è davvero così bello?», le chiede l' amica. «Sì». «Ti sei rifatta gli occhi?». «Sì». «È tanta roba anche se acciaccato e in pigiama». Parole leggere ed esplosive al tempo stesso.

Barbara BresciBarbara Bresci

 

Perché la conversazione è fatalmente finita sulla scrivania del procuratore di Imperia, Giuseppa Geremia, la quale ha pensato di toglierle l' inchiesta per il fatto che la fascinazione nei confronti di Garko avrebbe potuto «interferire sul necessario equilibrio» del magistrato.

 

Bresci non l' ha digerita e, su consiglio dell' amico sostituto Roberto Cavallone che era procuratore di Sanremo, ha tentato di far valere le sue ragioni: «Era una conversazione sulla bacheca privata di Facebook, non un messaggio pubblico», ha scritto Bresci con stizza alla Geremia ritenendo ingiusta la revoca del fascicolo.

 

GIUSEPPA GEREMIAGIUSEPPA GEREMIA

«Garko non è indagato ma persona offesa, i commenti poi erano stati sollecitati da altri e non riguardavano i fatti oggetto dell' indagine», ha aggiunto la magistrata nelle argomentazioni finite agli atti del Csm, dove la vicenda è al vaglio della Commissione disciplinare.

 

ROBERTO CAVALLONEROBERTO CAVALLONE

La questione si è fatta seria anche perché è arrivata sul tavolo della Procura generale di Genova. «Ci sono norme che impongono riservatezza sul lavoro che si fa», ha detto senza entrare nel merito del caso il pg Valeria Fazio, massima autorità inquirente ligure. «Continenza!», ha sentenziato Francesco Pinto, componente della giunta dell' Anm ligure.

 

Nel frattempo «la pm di Garko» si è chiusa in un silenzio ufficiale e ha cancellato il profilo Facebook. Parla solo con le amiche più strette e non più in rete. «Pensa che qualcuno l' abbia tradita perché quella bacheca non la vedevano tutti, qualcuno che aveva interesse a incastrarla e ha fatto la spia», sussurra una magistrata a lei molto vicina.

VALERIA FAZIOVALERIA FAZIO

 

Chiaro che l' indagine sull' esplosione, «peraltro ancora aperta» garantisce Geremia, non può essere condizionata dal commento sulla bellezza di un testimone. Vale però la vecchia regola: un togato deve non solo essere indipendente, terzo e imparziale ma anche sembrarlo.

 

Secondo i più maliziosi la verità è però un' altra e andrebbe oltre il caso Garko. Cioè dietro la piccola battaglia dell' indagine sarebbe in corso una guerra di potere. «Imperia è una polveriera», dicono. Magistrati, avvocati, denunce, il Csm che apre un procedimento e Torino che indaga.

 

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Su tutto questo piombano gli occhi azzurri di Garko e la vicenda esplode. «La Bresci è venuta da me e io le ho detto solo cosa poteva fare», taglia corto Cavallone. Domanda: e Garko come la pensa? «Non parla della delicata vicenda», fanno sapere dal suo staff. Le amiche di Facebook lo comprendono: per lui parlano gli occhi.