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IL DIS-SING TRA SERVIZI E TOGHE NON È FINITO – MENTRE IL CSM ARCHIVIA LA PRATICA CONTRO IL PROCURATORE DI ROMA, LO VOI, A PERUGIA RAFFAELE CANTONE PROSEGUE L’INCHIESTA APERTA IN SEGUITO ALL’ESPOSTO DEL DIS SULLE PRESUNTE RIVELAZIONI DI NOTIZIE RISERVATE COMUNICATE ALLA PROCURA DI ROMA, NEL CASO DELLO SPIONAGGIO AI DANNI DEL CAPO DI GABINETTO DI GIORGIA MELONI, GAETANO CAPUTI – TUTTO È NATO QUANDO UN DOCUMENTO DEI SERVIZI SEGRETI È FINITO AGLI ATTI DEL FASCICOLO SULLA DENUNCIA FATTA DA CAPUTI NEI CONFRONTI DI “DOMANI” PER LE INCHIESTE SUI SUOI POSSIBILI CONFLITTI DI INTERESSE. QUEL DOCUMENTO, PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO, CONTENEVA I NOMI DI TRE AGENTI SEGRETI CHE AVEVANO INDAGATO SUL BRACCIO DESTRO DELLA PREMIER – NELL’INCHIESTA GUIDATA DA CANTONE NON C’È ANCORA ALCUN INDAGATO…

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Estratto dell’articolo di Enrica Riera per “Domani”

 

francesco lo voi

«Numerose attività di indagine». «Escussioni di persone informate sui fatti». «Accertamenti non ancora conclusi». L’inchiesta di Perugia, aperta dopo la denuncia del Dis sulla vicenda riguardante il capo di gabinetto della premier Meloni, Gaetano Caputi, procede a ritmo serrato.

 

Parola del procuratore capo Raffaele Cantone che, nel documento inviato il 2 ottobre scorso al Consiglio superiore della magistratura, precisa una serie di altri aspetti.

 

RAFFAELE CANTONE

In primis, nel fascicolo in mano a lui e al pm Gennaro Iannarone dell’antimafia, si ipotizza il reato di omessa denuncia da parte di incaricato di pubblico servizio. Poi specificano: non c’è ancora alcun indagato. «Pur ritenendo la competenza di questo ufficio, in quanto nell’atto del Dis vengono prospettate possibili responsabilità di magistrati in servizio presso la procura della Repubblica di Roma – scrive Cantone –, non si è allo stato ritenuto che emergessero indizi che potessero consentire di attribuire il reato ad alcuna persona individuata».

 

GAETANO CAPUTI

[...] Tutto era nato dopo che un documento dei servizi segreti, richiesto dal procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi all’Intelligence, era finito agli atti di un fascicolo per rivelazione di segreto aperto dopo una denuncia fatta da Caputi nei confronti di Domani per alcune inchieste sui suoi affari e possibili conflitti di interesse.

 

Quel documento, di cui i cronisti di questo giornale avevano potuto prendere visione in quanto parti del procedimento, era stato pubblicato su Domani: al suo interno c’erano i nomi di tre agenti segreti italiani che, su richiesta dei propri superiori, avevano indagato sul braccio destro della premier.

 

ALFREDO MANTOVANO E GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE

Come mai un documento riservato, assai imbarazzante per Palazzo Chigi, è finito sulla stampa? Il Dis, su ordine di Alfredo Mantovano, decide di fare un esposto alla procura di Perugia. Obiettivo: colpirei pm che hanno permesso la presunta fuga di notizie.

 

Anche cinque consiglieri del Csm decidono di non stare fermi: richiedono una «pratica di trasferimento d’ufficio» contro Lo Voi. Pratica che ieri è stata archiviata dal plenum dei giudici. Qualcuno tra i consiglieri, in riferimento alle accuse mosse nei confronti del pm capitolino, ha parlato di «guerra al massacro» e «ricostruzione fantasiosa».

 

Qualcun altro ha motivato l’archiviazione affermando che è impossibile «prendere delle decisioni senza avere le carte». Riferimento, molto probabilmente, proprio al documento inviato da Cantone al Csm dopo che i consiglieri avevano fatto richiesta di informazioni sullo “stato” delle indagini.

 

FRANCESCO LO VOI IN AUDIZIONE AL COPASIR

Nel documento Cantone scrive: «Le denuncia del Dis, in cui si lamenta l’indebita violazione degli obblighi di riservatezza rispetto a documenti che l’Aisi avrebbe trasmesso, a seguito di specifica richiesta, alla procura di Roma, e tutti gli atti di indagine non sono ancora ostensibili».

 

Non è ancora dato sapere, pertanto, che tipo di attività di indagine sia stata compiuta e chi sia stato sentito dalla procura di Perugia. Altri magistrati? Esponenti dei servizi?

 

Domani ha chiesto un commento a Caputi e anche a uno degli agenti dei servizi segreti, S.A., il cui nominativo è presente nel documento finito nel fascicolo romano. Sono stati escussi? Nessuno dei due ha risposto.

 

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L’unica certezza è che Lo Voi, dopo la decisione di ieri, resterà a Roma. Non si è profilata, secondo il Csm, alcuna «incompatibilità ambientale». […]

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