COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
Caterina Maniaci per “Libero quotidiano”
VITTORIO FELTRI CON IL SUO CAVALLO CROCUS
Milo è un bel cavallo giovane. Vivace, affettuoso, sempre pronto a sgambettare felice nel prato adiacente al suo box, ancora più felice quando vagabonda, a passeggio nei campi, con il suo padrone, che appena può scappa da Milano e lo raggiunge in questo maneggio in un angolo della campagna milanese. Ora da giorni Milo guarda sconsolato al di là del ristretto orizzonte del suo box, aspettando un giorno dopo l' altro che il suo amico torni.
Ma i giorni passano e lui non arriva, è già tanto che qualcuno lo faccia mangiare e gli faccia fare qualche giro alla corda.
Il suo padrone, isolato a casa, non sa che fare. «Che ne sarà di lui, se non posso andarci io?», si dispera l' uomo. E il suo grido d' allarme si associa a quello di molti altri. «Perché il cane si può portare a fare una passeggiata, per farlo muovere, e il cavallo no?», è infatti la domanda legittima che si stanno facendo tutti coloro che hanno scelto di condividere la propria vita con questi meravigliosi animali.
italian horse protection volterra
Le disposizioni governative impediscono gli spostamenti e quindi di raggiungere i maneggi. Eppure i cavalli sono animali da compagnia e molto spesso sono anche un necessario aiuto in molte attività, dalla ippoterapia - che aiuta disabili, autistici - a lavori agricoli, ad attività turistiche, allo sport a livello agonistico.
All' associazione Italian Horse Protection di Volterra, in Toscana, sta arrivando una valanga di accorate richieste di aiuto. Raccontano storie come quelle di Milo e del suo amico. Il presidente di Ihp Sony Richichi ha lanciato un nuovo allarme: «Oltre che per la grande sofferenza che i cavalli stanno subendo a causa della forzata reclusione nei box, siamo molto preoccupati per il fatto che la sospensione delle attività, specialmente se dovesse protrarsi nel tempo, potrebbe indurre alcuni centri ippici a dare via i cavalli per sopravvenute difficoltà. È concreto il rischio che centinaia di cavalli vengano ceduti ai commercianti e che molti finiscano al macello».
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Ad Agazzano, nella campagna intorno a Piacenza, c' è un luogo che si contrappone a queste visioni desolate. Ma anche qui le preoccupazioni e la consapevolezza dei rischi non mancano. Li ha molto chiari Nicoletta Carnazzi, nella sua azienda agricola e allevamento di cavalli di Rio Fontanino, che gestisce con il marito, insieme alla NGA Horses, società sportiva dilettantistica, dove si danno lezioni di equitazione.
ursula von der leyen a cavalloitalian horse protection
O almeno si davano, fino a un mese fa. «Ci occupiamo di una cinquantina di cavalli, tra quelli nostri e quelli a pensione. Da oltre tre settimane i proprietari non possono venire, quindi siamo noi - io, mio marito, il nostro lavorante, e persino mio figlio quattordicenne - a portare sul paddock i cavalli, gli facciano mangiare l' erba, insomma ci occupiamo di loro, dalla mattina alla sera. Lo facciamo volontariamente, senza costi aggiuntivi. Questa è un' oasi felice, con tanto spazio libero, gli animali non rischiano certo l' incuria. I proprietari telefonano, chiedono notizie, noi mandiamo le foto dei cavalli e loro si rincuorano», racconta a Libero Nicoletta. Ma, si chiede, cosa avverrà tra uno o due mesi, se i proprietari non dovessero più farcela a pagare le loro rette?
il principe carlo a cavallocavallo torna nella stalla in fiamme per salvare la famiglia 13
E che succede in maneggi e allevamenti più piccoli, dove si moltiplicano le difficoltà, dove non c' è nessuno che possa portare a camminare i cavalli, che sono confinati in spazi ridotti, se non addirittura nei box? «Una cosa è certa», afferma Nicoletta, «un cavallo non può rimanere fermo a lungo, ne va della sua vita. E soffre di solitudine. Se i proprietari non possono occuparsene, se la crisi che arriverà dopo questa emergenza li costringerà a non poter più pagare la pensione, che fine faranno questi animali? Come saranno ridotti dopo mesi di inattività, di cibo razionato e senza pulizia?» Se almeno si potesse permettere ai proprietari di andare una volta alla settimana dai loro cavalli, per accudirli...
Esiste un mondo di attività, di produttività, di lavoro, di passione che rischia di finire in pezzi. Le cifre non sono cosa da poco. «Penso a quello che sta succedendo da noi.
Stop alle lezioni di equitazione, l' allevamento è fermo, anche perché le nostre fattrici non sono state ingravidate e quindi non figlieranno. E tutte le attività sportive, le gare, l' indotto? Perdite immense...». Mantenere un cavallo, praticare l' equitazione non è cosa da privilegiati, non è un' attività di nicchia.
«Ci sono persone che anche con uno stipendio di 1200 euro al mese riescono a ritagliare una quota per quella che è una vera passione, un legame affettivo inossidabile», spiega ancora Nicoletta Carnazzi. Anche perché pagare un maneggio può costare dai 200 ai 600 euro al mese, costi non impossibili. Senza contare che per molti bambini con disabilità la terapia con il cavallo è irrinunciabile.
cavallo torna nella stalla in fiamme per salvare la famiglia 14moto cavallocecilia rodriguez e il cavallo con il pisello di fuori 5cavallocecilia rodriguez e il cavallo con il pisello di fuori 4cavallocavallo torna nella stalla in fiamme per salvare la famiglia 12
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