DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Valerio Berra per open.online
I portuali avevano promesso solo un presidio. I No Green pass hanno fatto il resto. Alle 6.00 di questa mattina è cominciato il presidio dei portuali davanti al Molo 7. Tutto come da programma: nessun blocco forzato ma un gruppo di portuali prima dell’ingresso.
Nelle prime ore della mattinata è successo però quello che già era nell’aria: migliaia di attivisti contro il Green pass hanno cominciato ad arrivare al porto. Sono una marea varia: ci sono i centri sociali, gruppi di cittadini No Vax e anche le famiglie dei portuali che stanno manifestando. Le prime stime della questura parlano di 2 mila persone. Tra i portuali passa la voce che siano già 5 mila.
«800 lavoratori bloccano il porto»
Tutti, in ogni caso, stanno di fatto bloccando l’accesso al porto, come ha dichiarato Stefano Puzzer, leader del Coordinamento dei lavoratori del porto (Cltp) che ha organizzato la protesta: «Ottocento lavoratori sono fuori e un centinaio dentro, di fatto il porto oggi non sta funzionando». Michele Bussoni, un altro portuale, spiega: «Che il porto non funzioni si capisce dalle gru ferme e dal fatto che alcune navi sono state spostate in altri porti».
Ogni tanto la folla si apre per far passare qualche auto. Portuali e No Green pass si fanno da parte. Con calma. In qualche occasione i contrasti si fanno più accesi. Il portuale Fabio Tuiach, ex consigliere comunale di Trieste eletto nella liste della Lega, ha cercato di bloccare un auto che voleva entrare nel porto ma gli altri portuali hanno cercato di abbassare i toni.
I camion che arrivano da oltre confine non provano nemmeno ad avvicinarsi. Intanto cittadini e attivisti stanno rifornendo di cibo e bevande il presidio organizzato davanti l’apertura. Qualcuno attraversa tutta la folla per incontrare Puzzer: «Grazie per quello che stai facendo. Io non ho il Green pass e da oggi ho smesso di lavorare». Non sono previsti cortei. Tutti gli attivisti dovrebbero rimanere davanti al porto.
Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli-Venezia Giulia, cerca di ridimensionare le proteste: «Molte sigle non hanno aderito allo sciopero e il porto sta funzionando normalmente, magari in alcuni passaggi in modo ridotto. Se si fermasse il porto non si bloccherebbe solo il Paese ma anche altri, faremmo un danno all’Ue e non solo. Oggi abbiamo visto che alcune navi, anche da crociera, hanno deciso di andare in un altro porto». Al momento non sono previste azioni di sgombero dalle forze dell’ordine: «Le istituzioni sono disponibili al dialogo ma sempre all’interno delle regole. Bisogna continuare a spiegare la bonta’ e la sicurezza vaccini e negare le menzogne che girano».
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