DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Lo hanno picchiato, colpito con un bastone e un taser, rapito, imprigionato per otto giorni al buio, ammanettato per chiedere un riscatto con cui difficilmente cambi vita: 7.000 euro. Gli hanno chiesto di telefonare ai genitori, in Inghilterra, ma così hanno consentito ai carabinieri di rintracciarli. L'altro pomeriggio il blitz: i Ros di Ancona, in collaborazione con la polizia della National Crime Agency (Nca) che da Londra ha lanciato l'allarme, hanno liberato il venticinquenne britannico, atterrato a giugno a Bologna, e da allora in viaggio tra una città e l'altra del nostro Paese.
«L'operazione è scattata alle 14.45 ha spiegato il comandante del Ros di Ancona, Francesco D'Ecclesiis. Abbiamo circondato il palazzo per chiudere ogni possibile via di fuga e siamo entrati». I carabinieri si sono finti emissari della famiglia.
All'inizio sembra lo spunto per il soggetto di un film dei fratelli Cohen: tre ragazzi e una ragazza della provincia di Macerata, età compresa tra i 18 e i 22 anni, all'apparenza normali, senza precedenti, conoscono un venticinquenne inglese che sta viaggiando in Italia da una città all'altra per una lunga vacanza.
Si frequentano, anche sull'onda di passioni comuni che non disdegnano, si sospetta, anche il consumo di droghe leggere, cominciano a spillargli un po' di quattrini, perché capiscono che l'inglese ha parecchi soldi in tasca, anzi nella carta di credito: il compagno della madre ha una discreta disponibilità economica.
A quel punto dal film dei fratelli Cohen passiamo alla serie The Serpent che racconta la storia di un uomo che negli anni Settanta, a Bangkok, rapiva e derubava i turisti. Solo che Macerata non è Bangkok. I quattro ragazzi minacciano il giovane inglese, lo costringono a salire in macchina e, dopo un viaggio di un paio di ore, lo portano in un appartamento di Monte San Giusto.
Loro sono quasi tutti della vicina Montegranaro; in particolare lei, vent'anni, su Facebook e Instagram ha fisico e pose da diva e potenziale influencer, uno dei ragazzi è il fidanzato. Dei tre maschi, due sono marocchini, uno ha i genitori stranieri. Per settemila euro, si sono messi in un guaio enorme, sono finiti in carcere e rischiano di restarci a lungo. Sono accusati di sequestro di persona (la pena va dai 25 ai 30 anni di reclusione), furto e sequestro di persona, tutti reati aggravati.
I militari hanno sequestrato una pistola elettrica e altre armi utilizzate per seviziare il 25enne oltre ai telefoni cellulari di tutti e cinque, i quattro arrestati e la vittima. I tre giovani sono Rubens Beliga Gnaga, 18 anni, che aveva preso in affitto l'abitazione di Monte San Giusto; Dona Conte, 22 anni e Ahmed Rajraji, 21 anni, entrambi di Montegranaro, sono finiti in carcere ad Ancona, mentre la quarta, Aurora Carpani, 20 anni, anche lei di Montegranaro, è stata condotta a Pesaro al carcere di Villa Fastiggi.
Ripartiamo dall'inizio. I quattro marchigiani otto giorni fa organizzano il rapimento del turista inglese conosciuto qualche tempo prima. Lo trascinano in macchina, lo ammanettano nell'appartamento dove resta prigioniero, al buio, scalzo, e senza mangiare se non i rimasugli dei pasti della banda. Rapidamente le carte di credito del ragazzo raggiungono il tetto, possibile che vengano fatti dei prelievi che aiuteranno poi i carabinieri a trovare l'appartamento-prigione.
Servono altri soldi. Lo costringono a chiamare i genitori, in Inghilterra, «fatti mandare settemila euro o non ti lasciamo andare». Lui, che ai carabinieri ha detto di essere un cuoco, telefona ai genitori, ma riesce a spiegare al padre di essere prigioniero, rapito, nelle Marche. La famiglia avverte la polizia inglese che chiede aiuto ai carabinieri. Tracciamento delle carte di credito, geolocalizzazione del cellulare, la banda è estremamente maldestra, non sono professionisti.
Alla fine viene trovato l'appartamento e l'altro pomeriggio c'è stato il blitz. Quando ha visto le uniformi, il giovane inglese è scoppiato in un pianto liberatorio. Le indagini proseguono per capire se davvero sia questo l'epilogo o se ci siano altre sorprese nella trama, se siano coinvolte altre persone che magari avevano un debito con i quattro e hanno consegnato l'inglese come merce di scambio.
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