DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Marco Giusti per Dagospia
Se non andate al cinema stasera a vedere “Tre piani” di Nanni Moretti o “Il buco” di Michelangelo Frammartino o “Titane” di Julia Ducurnau, vedo che su Netflix, tra una serie finlandese e l’altra, passa un capolavoro di Jean Renoir come “La bestia umana” con Jean Gabin, non meno vecchio di tanti film che passano in sala, mentre su Amazon Prime sono arrivati belle novità.
Come il buffo “Comedians” di Gabriele Salvatores, tratto dalla vecchia e celebre commedia di Trevor Griffiths, in parte già adattata per il cinema dallo stesso Salvatores nel 1985 con “Kamikazen” con Paolo Rosi e Silvio Orlando, ambientata nella Milano craxian-berlusconiana, e qui invece trattata come una commedia da girare in pandemia con due vecchi maestri della comicità come Natalino Balasso e Christian De Sica, che valgono i Jonathan Pryce e Stephen Rea dell’edizione inglese originale, Ale e Franz tristi e bravissimi, e nuovi talenti dell’Elfo, Walter Leonardi, Marco Bonadei, Vincenzo Zampa e un giovane di talento, Giulio Pranna.
O come “Scream 2” di Wes Craven con Neve Campbell e Courtney Cox. O come “La pacifista” di Miklos Jancso, incredibile musical rivoluzionario con Monica Vitti, Pierre Clementi e Daniel Olbrychski ambientato nel pieno delle lotte studentesche milanesi nel 1971. La copia in dvd che comprai anni fa era la versione “ricostruita” da Guido Leoni per cercare di rendere “comico” il film con battute terrificante che stravolgeva completamente il senso del film. Penso che questa sia quella originale. Il film venne prodotto da Giuseppe Brun, all’epoca produttore di caroselli “intelligenti”, diretti cioè da grandi autori di cinema. Un delirio comunque.
In chiaro, invece, vi segnalo tre stracultissimi titoli che faranno la vostra felicità. Parlo dell’erotico sofisticato (insomma…) “Piccole labbre”, opera prima e unica del fotografo Mimmo Cattarinich con Pierre Clementi che interpreta un ufficiale impotente innamorato di una bellissima bambina di tredici anni, Katya Berger, figlia di William Berger. Michele Soavi, il futuro regista di horror, interpreta un saltimbanco che la vuol salvare. Ma il tono languido e mitteleuropeo è rovinato dalla presenza di attori della commedia sexy come Ugo Bologna che ha perfino una scena di sesso spinto, quasi hard!
Uscito poco e male al tempo, è un film malsano, che ebbe non pochi problemi proprio per la sua storia alla “Pretty Baby” che oggi nessun produttore sano di mente produrrebbe più. Poi ci sarebbe il rarissimo horror “Sfida al diavolo” di Giuseppe Veggezzi, Rete 4 alle 3, 30, con Christopher Lee come Mephistopheles, Giorgio Ardisson, Bella Cortez, Aldma Del Rio, girato nel 1963, scomparso per vent’anni per problemi produttivi e riapparso negli anni ’80 trasmesso a puntate come film ridicolo da Tele+ nel programma “Commedia mon amour”.
La storia vede un giovane scapestrato che vende l’anima al diavolo, Christopher Lee, e resosi conto di quel che ha fatto finirà frate. Ma il film è un delirio totale, il soggetto sembra scritto da Frate Indovino, scrivono gli esperti Tentori e Colombo, Christopher Lee, la star appare solo pochi minuti, la ballerina Alma Del Rio dovrebbe essere sexy ma è tragicamente sovrappeso, tra la parte noir, la cornice, e il cuore del film, non c’è praticamente relazione. Il regista, il poro Giuseppe Veggezzi, che morirà in un incidente d’auto negli anni ’90, voleva fare un horror autoriale, dopo aver studiato cinema in Francia e aver dichiarato che i suoi maestri erano Vertov, Dreyer, Ejzenstein. Ma il film gli sfugge di mano, cambia mestiere, diventa artista e poeta, dichiarandosi “apocalittico contestatore” antiborghese e pubblicando la raccolta di versi “Dal dissenso all’esteterotica”.
la liceale al mare con l’amica di papa' 23
Il terzo titolo stracultissimo è “Donne in bianco”, il film voluto da Rita Rusic e Vittorio Cecchi Gori per lanciare nel mondo dello spettacolo Ronaldina, alias Susana Werner, la fidanzata del campione di calcio Ronaldo che stava in Italia a girar per casa senza un perché. Chiamano a scrivere il capolavoro Lina Sotis (wow), chiamano come direttore della fotografia Alfio Contini (lo stesso di “Mutande pazze” di Dago), e come regista il poro Tonino Pulci, che non faceva film dall’epoca di “Ladies and Gentleman” con Anja Pieroni, dove ebbe uno scontro con la protagonista e si ritrovò Bettino sul set il giorno dopo. Malgrado queste premesse “Donne in bianco” fu un disastro. “Da antologia del brutto: il finale con le metamorfosi horror in chiesa; le scene in cui le varie coppie trombano in mutande e reggiseno. Non l’ha visto nessuno…”(Alberto Pezzotta, “Nocturno”). Per giunta pochi mese dopo l’uscita del film Ronaldo mollò Ronaldina…
In prima serata noterete, come ogni venerdì, il grande ritorno della commedia sexy e delle minorenni arrapate. Si va da “La liceale al mare con l’amica di papà” di Marino Girolami, girato a Martina Franca con renzo Montagnani, Marisa Mell, Alvaro Vitali, Gianni Ciardo e Sabrina Siani, allora quindicenne, Cine 34 alle 21, seguito sulla stessa rete alle 22, 55, da “La minorenne” di Silvio Amadio con Gloria Guida e Rosemary Dexter e alle 00, 40 da “Il medico… la studentessa”, sempre di Amadio, con Gloria Guida e Pino Colizzi. Ma alle 23, 30 su 7Gold passa l’imperdibile “La compagna di viaggio” di Ferdinando Baldi con un cast che va da Anna Maria Rizzoli a Marina Frajese a Moana Pozzi nuda sotto le cascate.
la liceale al mare con l’amica di papa' 1
Su Italia 1 alle 21, 20 torna Rambo con la sua seconda avventura, “Rambo II” con Sylvester Stallone diretto dal regista greco George Pan Cosmatos. Stavolta finisce in Vietnam a cercare di riportare a casa i suoi uomini abbandonati laggiù. Ma lo catturano i russi e lo torturano. Favoloso. Ma Rambo III è ancora meglio, perché porta Rambo a affiancare i compagni talebani in Afghanistan contro i russi! Lo vedrete la prossima settimana. Iris alle 21 propone il western “Joe Kidd” diretto da John Sturges, scritto da Elmore Leonard con Clint Eastwood, Robert Duvall, John Saxon, Don Stroud e Stella Garcia. Purtroppo l’incontro tra due star del western come John Sturges e Clint non funzionò. Sturges venne massacrato dal suo invadente protagonista e stava per mollare il film.
Del resto è l’ultimo western dove Clint si fa dirigere da un altro regista. Molti sostengono però che Sturges fosse sempre ubriaco sul set e a Clint questo non andava giù. John Saxon aveva un gran bel ruolo in sceneggiatura, mi disse quando lo intervistai a Los Angeles, ma Clint gli tolse gran parte delle sue scene nel finale per essere solo lui l’unico eroe. Uff…Tra gli altri film della prima serata “Padri e figlie” di Gabriele Muccino con Russell Crowe, Amanda Seyfried e Diane Kruger, Rai Movie alle 21, 10, il fantasy norvegese con supereroe “Thelma” di Joachim Trier con Zilli Harboe, Rai 4 alle 21, 20, il poliziesco del 2019 tratto da un romanzo di Francesco Caringella “Non sono un assassino” di Andrea Zaccariello con Riccardo Scamarcio, Alessio Boni, Edoardo Pesce e Claudia Gerini, Rai Tre alle 21, 20, che magari andrà benissimo. Nella notte vi consiglio anche il mélo “Dopo l’amore” di Joachim Lafosse con Berenice Bejo, Marthe Keller, Cedric Kahn, Rai Movie alle 00, 50.
La notte si fa più cinefila vecchio stile con l’arrivo del bel giallo di François Truffaut “Finalmente domenica” con Fanny Ardant, segretaria, che salva il suo principale, Jean-Louis Trintignant, dall’accusa di omicidio, Rai Tre all’1, 15, seguito da un vecchio e rarissimo giallo di Robert Siodmak, “La fine della famiglia Quincy” con George Sanders e Geraldine Fitzgerald. Rete 4 alle 2 rilancia con un western italo-spagnolo che non è mai passato in tv, credo, “Dinamite Jim” di Alfonso Balcazar con Luis Davila, Rosalba Neri, Fernando Sancho. Rosalba Neri ricorda bene il film e, soprattutto, il suo protagonista, Luis Davila, un argentino biondo con gli occhi azzurri.
“Somigliava un po’ a Peter O’Toole, era l’opposto degli spagnoli.” Ricorda anche che fu una lavorazione velocissima. Del resto Balcázar era tipo da “un ciak e via”. Però, “c’era un’allegria, una simpatia, un disimpegno che è raro trovare nel cinema. E i loro set erano tutti così. Come regola si sarebbero dovuti girare in inglese, perché i produttori speravano di venderli in America, ma in realtà ognuno recitava nella propria lingua e solo nei primi piani, per avere un doppiaggio labiale a sinc si tornava a parlare inglese.
Mi ricordo ancora di Maria Pia Conte che piangeva sempre perché si sentiva grassa”. Ci sarebbe anche il notevole “In principio erano le mutande” di Anna Negri alla sua opera prima con Teresa Saponangelo, Stefania Rocca e Bebo Storti. Tutto girato a Genova, molto carino, Cine 34 alle 3, 55. Se ce la fate alle 5,30 non perdetevi “Marinai in coperta” di Bruno Corbucci con Little Tony. Seratona!
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