RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Luigi Ferrarella per il "Corriere della Sera"
L'organico della Procura di Milano ha in questo momento il procuratore Francesco Greco, otto vice (i procuratori aggiunti a capo dei vari pool) e 64 sostituti procuratori: e ieri appunto 56 di questi 64 pm, cioè la quasi totalità dell'ufficio, «avendo appreso da fonti giornalistiche che» dal procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi «è stato chiesto al Consiglio superiore della magistratura il trasferimento d'urgenza del collega Paolo Storari» con esigenze cautelari che accanto alla rilevanza mediatica non scemata annoverano anche «la serenità di tutti i magistrati del distretto», tengono a far sapere che, «esclusa ogni valutazione di merito, la nostra serenità non è turbata dalla permanenza del collega nell'esercizio delle sue funzioni presso la Procura».
«Turbati», invece, i pm milanesi si dicono «dalla situazione che sta emergendo fra notizie incontrollate e fonti aperte», sicché «sentiamo solo il bisogno impellente di chiarezza, di decisioni rapide che poggino sull'accertamento completo dei fatti e prendano posizione netta e celere su ipotetiche responsabilità».
Non si tratta dunque né di una solidarietà a scatola chiusa a Storari, indagato a Brescia con l'allora consigliere Csm Piercamillo Davigo per avergli consegnato nell'aprile 2020 copie word dei verbali segretati resi sulla «loggia Ungheria» dal controverso ex avvocato esterno Eni Piero Amara, e ad avviso di Storari lasciati galleggiare dai vertici della Procura per evitare che la verifica di attendibilità o inattendibilità di Amara si riverberasse negativamente sull'attendibilità di Vincenzo Armanna, nel processo Eni-Nigeria sia coimputato sia accusatore di Eni assai valorizzato dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e dal pm Sergio Spadaro.
Né si può leggere la lettera come uno schierarsi pro o contro questi due altri colleghi, pure indagati a Brescia nell'ipotesi che non abbiano sottoposto al Tribunale del processo Eni-Nigeria taluni elementi (trovati da Storari e da lui segnalati a Greco, alla sua vice Laura Pedio e a De Pasquale) che mettevano in dubbio l'affidabilità di Armanna. E neppure la lettera dei 56 è assimilabile a una «sfiducia» a Greco e al suo gruppo dirigente, pur se da molti anni l'ufficio non assumeva più in pubblico una posizione unitaria, e pur se essa non in linea con quella prospettata al pg Salvi dalle relazioni di Greco e Pedio.
I firmatari non intendono interferire con gli organi istituzionali deputati a valutare i tre rilievi disciplinari per i quali il pg Salvi chiede che venerdì il Csm mandi via Storari da Milano, e gli vieti di fare il pm anche altrove: e cioè l'aver violato le circolari Csm 1994 e 1995 nel modo scelto per far arrivare al Csm le proprie doglianze sull'asserita stasi investigativa; l'aver esposto Greco e Pedio «a una campagna di discredito» senza aver prima «mai formalizzato il proprio dissenso»; e l'aver taciuto ai colleghi (quando il 30 ottobre 2020 un giornalista del Fatto portò in Procura altri verbali di Amara ricevuti anonimi) di aver lui dato in aprile a Davigo copia di quegli stessi verbali, non astenendosi dall'indagine e oltretutto (stando alle relazioni di Pedio e Greco) «ostruendola» e «rallentandola».
Preme invece ai pm firmatari (veterani come Alberto Nobili e ultimi arrivati, toghe di ogni corrente o senza corrente, pm facenti parte anche dei pool guidati da De Pasquale e Pedio) assicurare di non avere con Storari problemi di «serenità» nel lavoro, e chiedere che abbia rapida fine la cappa di incertezze e tensioni che da mesi viene lasciata gravare sull'ufficio.
La cui insolita mobilitazione ha nel pomeriggio di ieri (pur domenica, pur già tra le ferie) l'effetto di mobilitare anche l'Ufficio dei giudici delle indagini preliminari, dove in breve aderiscono 26 su 32 gip; le varie sezioni dibattimentali del Tribunale, dove circa metà dei giudici si fanno avanti; e perfino uffici del distretto lombardo, dove aderiscono altre decine di toghe, tra cui l'intera Procura di Busto Arsizio.
ALBERTO NOBILIPIERCAMILLO DAVIGO E SEBASTIANO ARDITAvincenzo armannala videoregistrazione dell'incontro armanna amara 1PIERO AMARAPAOLO STORARI
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