DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
1. LE VALIGIE E IL BEBÈ NELL'HOTEL DI LUSSO PER RITIRARE I SOLDI DELL'EUROSCANDALO
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”
antonio panzeri con una valigia all hotel steigenberger wiltcher di bruxelles
La valigia. […] È uno dei tratti distintivi delle indagini sul Qatargate. Il "veicolo" delle mazzette. Il "mezzo" per assicurare il passaggio dei soldi. […]
Eppure basta sfogliare i documenti che accompagnano e motivano i provvedimenti adottati dai magistrati di Bruxelles per capire che molto delle operazioni condotte da Antonio Panzeri, Francesco Giorgi e gli emissari del Qatar ruotasse proprio intorno alle valigie. Le foto e la sequenza di un incontro specifico tra i due italiani e il ministro del lavoro qatarino, Ali Ben Samikh al-Marri, ne sono una testimonianza. E a quel colloquio la procura di Bruxelles assegna una particolare importanza. Una delle prove di come circolassero le "mazzette".
incontro di panzeri con un uomo del qatar in un albergo di bruxelles
È il 10 ottobre scorso. Mancano cinque settimane all'inizio dei Mondiali di calcio. La scena si svolge in uno degli hotel di maggior lusso della capitale belga. È lo Steigenberger Wiltcher' s. […]
Sono le 17,30 circa. Arrivano e parcheggiano tre Mercedes di colore nero nella piccola rotonda davanti all'albergo. Tutte intestate alla rappresentanza diplomatica del Qatar. Dalle vetture scende una delegazione governativa di Doha, guidata appunto dal ministro del lavoro. Con lui ci sono altri cinque uomini: scorta e - forse non a caso - un portavaligia. I magistrati belgi si sono fatti consegnare video e immagini dalla sicurezza dell'hotel. E tutto viene allegato agli atti.
banconote sequestrate a pier antonio panzeri e eva kaili
[…] Il 10 ottobre, dunque, il ministro del lavoro entra nell'hotel e viene accompagnato al quarto piano: lì c'è la sua suite. Poco dopo arrivano Panzeri e Giorgi. Le foto della sicurezza interna ritraggono l'ex eurodeputato italiano con una valigetta in mano. Una specie di ventiquattrore. All'apparenza vuota. O almeno questo è il commento degli inquirenti.
Il suo ex assistente addirittura si presenta con la figlia di venti mesi. La madre è Eva Kaili, in quel momento ancora vicepresidente del Parlamento europeo. Spinge il passeggino. Come se nulla fosse. Due uomini della delegazione qatarina li accolgono e li accompagnano proprio al quarto piano. Ogni pa ssaggio è provato da uno scatto o da una ripresa.
antonio panzeri con una valigia all hotel steigenberger wiltcher di bruxelles
Lungo il corridoio che conduce alla suite di Al Marri si intravede un altro uomo di Doha che, seguendo Panzeri, trascina un altro trolley. Tutto si svolge intorno alle ore 18. Dopo mezz' ora Giorgi lascia la camera. Scende nella hall. La figlia indica una persona che sembra conoscere bene. Il padre la lascia con quella persona. E risale immediatamente al quarto piano. Magari ha pensato che il colloquio stesse entrando nella fase più calda.
Passa un'altra ora. L'incontro finisce. Panzeri lascia l'hotel con in mano la stessa valigetta che aveva all'ingresso. Ora, però, viene evidenziata dalla Procura con un bel cerchio rosso. Perché? «Sembra più piena», scrivono gli uffici della magistratura di Bruxelles. Il sospetto dei magistrati, insomma, è che questo sia stato uno degli incontri in cui si organizzava la consegna del denaro in contanti. Da un trolley ad una ventiquattrore.
Un sistema collaudato. Fatto, appunto, solo di denaro "fresco". Perché come scrivono a più riprese i procuratori di Bruxelles «l'obiettivo della cricca era l'"argent"». Il denaro.
Nel caso specifico, inoltre, quell'appuntamento non poteva essere casuale. Per due motivi. Il primo: solo dieci giorni dopo, ossia il 22 ottobre, sempre Panzeri in compagnia di Luca Visentini, il presidente del federazione mondiale dei sindacati, vola verso Doha. Prende un aereo della Qatar Airways da Parigi. […] Gli inquirenti sottolineano un elemento: i biglietti aerei sono stati emessi da una agenzia di viaggio di Doha.
[…] Il secondo motivo: il mese successivo, a novembre, la sessione plenaria del Parlamento europeo avrebbe dovuto votare le risoluzioni sul Qatar e sul rispetto dei diritti dei lavoratori. Appuntamento cui l'emirato attribuiva particolare importanza. […]
incontro di panzeri con un uomo del qatar in un albergo di bruxelles
KAILI: «SE RILASCIATA, RESTERÒ IN BELGIO SONO INNOCENTE, LOTTERÒ FINO ALLA FINE»
Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”
Bruxelles Il 9 dicembre la vita di Eva Kaili è precipitata nel baratro di una cella del carcere di Haren, dopo che nella bella casa che divide con il compagno Francesco Giorgi nel centro di Bruxelles la polizia ha trovato tanti soldi in contanti.
Accusata nell'inchiesta che ha terremotato il Parlamento europeo di cui era vicepresidente di essere una delle pedine di Giorgi e di Antonio Panzeri per influenzare a suon di tangenti la politica a favore di Qatar e Marocco, l'eurodeputata del Pasok è stata destituita dalla vicepresidenza dell'assemblea. Giovedì scorso, i giudici hanno rigettato la sua richiesta di scarcerazione prolungando la detenzione preventiva di un mese.
Avvocato Michalis Dimitrakopoulos, lei difende Kaili con il suo collega André Risopoulos. Come ha trascorso il Natale la ex vicepresidente?
«Eva Kaili in carcere sta vivendo un incubo, una catastrofe perché è innocente. L'unica persona che l'ha visitata nel giorno di Natale è stato il padre».
Dopo l'udienza del 22 dicembre, non avete fatto ricorso contro la decisione dei giudici di prolungare la custodia. Non avete fiducia nella giustizia belga?
«Ho fiducia completa nel sistema giudiziario del Belgio. Io e il mio collega belga André Risopoulos facciamo gli avvocati da più di 30 anni e l'esperienza ci indica che se facessimo ricorso in corte d'appello ed esso venisse rigettato, allora le possibilità che Kaili in futuro venga scarcerata sarebbero praticamente nulle. Sarebbe davvero difficile che, se chiedessimo alla Corte di prima istanza di scarcerarla, i giudici andassero contro la decisione già presa da giudici di grado superiore».
incontro all hotel di bruxelles
Al momento, le accuse di cui abbiamo conoscenza sono generiche. Sarebbe necessario sapere meglio chi ha fatto cosa, in che modo e quando. Come avvocato di Kaili ne sa di più?
«Secondo il mandato di arresto, le accuse sono corruzione di pubblico ufficiale, riciclaggio e associazione criminale. Ciò che posso dire è che sono molto vaghe e che non sono fondate su circostanze vere, ma solo sul fatto che il denaro è stato trovato sotto lo stesso tetto che Eva Kaili divideva con il compagno».
Avvocato, ha già dichiarato che la sua assistita sta collaborando con la giustizia belga. È stata interrogata di nuovo recentemente?
«Ha fatto una nuova dichiarazione la settimana scorsa alla polizia. Era la prima volta che si trovava in condizioni psicologiche sufficientemente buone per essere pienamente consapevole di quanto affermava, ed è stata la prima volta che ha avuto un buon interprete».
Cosa sta provando Kaili in questo momento?
«Dopo quello che ha letto negli atti dell'indagine, si sente tradita. Il suo nome è stato usato a sua insaputa, prima del giorno dell'arresto non sapeva nulla del denaro che è stato trovato nell'abitazione, i soldi non erano suoi né li custodiva».
Kaili ha detto di comprendere la decisione di destituirla nonostante basata solo su notizie di stampa. A due settimane dall'arresto, la pensa ancora così?
«Credo che la custodia preventiva alla quale è sottoposta sia sbagliata perché non ci sono gravi indizi di colpevolezza, non era una latitante e non avrebbe potuto cancellare le prove dell'indagine. In ogni caso, la sua posizione è che la rimozione decisa dalla presidente Metsola sia corretta mentre c'è un'indagine in corso».
Cosa sapeva dei rapporti tra Giorgi e Panzeri che, per l'accusa, agivano dietro la Ong Fight impunity ? Ritiene di essere la loro vittima?
«Ciò che lei sa è che Panzeri conosceva e collaborava con Giorgi da molti anni. Kaili, però, non era stata mai a conoscenza del grado e del tipo di collaborazione tra loro e per lei sarebbe una dolorosa sorpresa se le accuse nei loro confronti fossero confermate in giudizio».
Ha mai votato in Parlamento in base a cosa le hanno chiesto Giorgi o Panzeri?
«Ha sempre votato secondo coscienza, né Panzeri né il padre della sua bambina hanno mai influenzato il suo voto. La creazione di relazioni commerciali con il Qatar è stata una politica centrale dell'Unione europea. L'Europa ha bisogno del gas del Qatar per non rimanere al freddo.
banconote sequestrate a panzeri e eva kaili 6
Dopo che il presidente del consiglio europeo Charles Michel ha visitato il Qatar e ha avuto colloqui ai massimi livelli ufficiali, dopo che il presidente Metsola ha incontrato ufficialmente un ministro del Qatar, dopo che Joseph Borrell, rappresentate Ue per gli affari esteri, ha pubblicamente supportato le relazioni commerciali con il Qatar, è ipocrita sostenere che Kaili aveva un'agenda personale con il Qatar.
La sola e unica volta che ha votato a favore dell'ingresso senza visto in Europa di chi arriva dal Qatar ha seguito la linea della politica centrale del Parlamento europeo. Il risultato è stato di 70 sì e 30 contrari, quindi il suo voto non ha avuto alcun peso».
Quando tornerà in libertà, cosa farà? Resterà in Belgio o tornerà in Grecia?
«In caso sia rilasciata resterà in Belgio e combatterà fino a quando non sarà riconosciuta la sua innocenza».
È immaginabile come si senta senza la sua bambina.
«Il suo cuore sta letteralmente sanguinando per la sua bambina di 22 mesi che è sola e che può contare solo sull'anziano nonno».
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