domenico maurantonio

CADERE È UN PO' MORIRE - A UN MESE DALLA MORTE DI DOMENICO MAURANTONIO, LE INDAGINI PUNTANO A UNA CADUTA ACCIDENTALE, SENZA SCHERZI O INTERVENTI ESTERNI. FORSE SI ERA SEDUTO SUL DAVANZALE, E L'ALCOL HA FATTO IL RESTO

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Da www.corriere.it - Milano

 

TOMBA MAURANTONIOTOMBA MAURANTONIO

Domenico Maurantonio, lo studente padovano morto a Milano lo scorso 10 maggio dopo essere caduto dal quinto piano dell’hotel dove era in gita con la classe, sarebbe stato da solo quando è precipitato dalla finestra. Gli accertamenti investigativi eseguiti nelle ultime cinque settimane portano a escludere, a oltre un mese dalla tragedia, la presenza di una seconda persona con lui nel momento in cui è precipitato da quella finestra dell’albergo Leonardo da Vinci, in cui alloggiava con i compagni di classe durante una gita a Expo. Lo studente padovano, dunque, sarebbe stato da solo quando è caduto.

DOMENICO MAURANTONIODOMENICO MAURANTONIO

 

LA POSIZIONE AL MOMENTO DELLA CADUTA

Da quanto trapela, anche se le cause della morte del 19enne non avranno mai una risposta certa e definitiva, l’esito delle consulenze farmacologiche, medico legali e genetiche disposte dal pubblico ministero Claudio Gittardi potrà almeno chiarire la posizione iniziale di Maurantonio al momento della caduta e dunque stabilire se poco prima di precipitare fosse seduto o in piedi sul davanzale della finestra e se sia scivolato.

 

Al momento, quanto emerso dagli accertamenti medici, incrociato con le testimonianze degli ospiti dell’albergo e gli interrogatori dei compagni di classe condotti dagli agenti della squadra mobile, spinge gli investigatori a ritenere che Maurantonio non sia stato spinto, e neppure si sia gettato volontariamente. L’ipotesi più probabile sarebbe dunque quella di un tragico incidente dovuto all’eccesso di alcol.

gita scolastica tragedia hotelgita scolastica tragedia hotel

 

NESSUN URLO E VOLO PERPENDICOLARE

In primo luogo, nessun testimone ha dichiarato di aver sentito delle grida. Per gli inquirenti significa due cose: che nessuno avrebbe assistito alla caduta, perché in caso contrario è quasi inimmaginabile che non avrebbe lanciato nemmeno un urlo; e che il 19enne è caduto in silenzio, con una traiettoria rasente la finestra. Un fatto ritenuto compatibile con una situazione alterazione psicofisica dovuta allo stato di ebbrezza, accertata con il tasso alcolemico riscontrato nel sangue, un grammo per litro, e nello stomaco, 3 grammi per litro.

 

ESCLUSA LA VOLONTÀ SUICIDA

Le audizioni e accertamenti sulla vita personale del ragazzo, inoltre, portano a escludere una volontà suicida, anche se nessuno potrà mai sapere con certezza se Maurantonio quella notte si sia sentito umiliato per le conseguenze della dissenteria di cui ha sofferto, che ha causato l’imbrattamento del corridoio, al punto da decidere di gettarsi dalla finestra.

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Un’ipotesi in merito sarà eventualmente avanzata, quando le consulenze stabiliranno con un certo grado probabilistico la posizione di partenza prima della precipitazione. La caduta a piombo accertata dalle prove cinematiche conferma l’ipotesi, perché è ritenuta incompatibile con il gesto di una persona che si lancia volontariamente dall’alto, perché in questi casi la traiettoria di un corpo è parabolica.

 

NIENTE LASSATIVI

Inoltre, nel corpo del 19enne non è stato trovato nessun tipo di lassativo. Presenza che avrebbe portato a valutare al contrario l’ipotesi di uno scherzo conclusosi con una tragedia. Dalle consulenze, inoltre, chi indaga attende una risposta anche in merito allo spostamento del corpo riscontrato a terra rispetto alla traiettoria della caduta. Uno spostamento del tutto esiguo, già in sostanza ritenuto compatibile con una manovra dei soccorritori per sentire invano i parametri vitali di Maurantonio.

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IL DNA SOTTO LE UNGHIE

Manca, poi, l’esito dell’analisi sulla piccola traccia genetica trovata sotto le unghie del 19enne. Ancora non è noto se si tratti di dna dello stesso studente o di terze persone. L’unica certezza è che non proviene da capelli, affermano i consulenti, data l’esiguità di tale traccia. Potrebbe trattarsi di sebo, pelle o unghie. I compagni in merito hanno potuto soltanto riferire che quella notte il ragazzo si era fatto lo shampoo e che dunque magari la traccia si stata raccolta in quel momento.

 

IL LIVIDO

studente morto in gitastudente morto in gita

Un dato rilevante, che porta di nuovo a escludere la presenza di una seconda persona al momento della caduta, è che invece non è stato trovato alcun dna sul «segno oblungo» trovato sulla parte anteriore di uno degli avambracci del 19enne. Un segno in un primo tempo ritenuto compatibile con la pressione di due dita, da collegare magari al tentativo di trattenere Maurantonio quando ha perso l’equilibrio per evitare che cadesse.

 

Ma l’assenza del dna spinge ora gli inquirenti a escludere tale pressione, e a ritenere che Maurantonio possa esserselo provocato da solo durante la caduta, magari colpendo una sporgenza, oppure poco prima di precipitare. Poco prima della sua morte, questo è ritenuto certo, perché i testimoni hanno ribadito di non averlo notato nelle ultime ore di vita del 19enne e, data «l’importanza» di tale segno, se fosse stato presente, sarebbe stato impossibile non notarlo.

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