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S.Mor. per www.corriere.it
Lo spuntino – non consumato – le è costato 500 dollari: questa l’entità della multa che una donna del Colorado ha dovuto pagare per non aver dichiarato alla dogana Usa di avere con sè una mela allo sbarco all’aeroporto di Minneapolis. Crystal Tadlock, come riferiscono i media Usa, il 18 aprile scorso è atterrata con un volo Delta a Minneapolis. In vista della tratta interna per Denver, dato che non aveva mangiato niente sul volo transatlantico, ha messo in borsa una mela presa dal kit della colazione, pensando di mangiarla sul secondo aereo.
Ma siccome Minneapolis era il punto di ingresso negli Stati Uniti, la dogana ha intercettato la mela e l’ha bloccata. L’agente «mi ha chiesto se il volo dalla Francia fosse costoso e io ho detto “sì”. Non capivo perché lo stesse chiedendo, poi mi ha detto: “Sta per diventare molto più costoso perché la multo per 500 dollari”», ha raccontato la donna.
Inutili le spiegazioni e l’aver mostrato che sulla confezione c’era il logo della compagnia aerea: le dogane americane, come le altre, sono tenute a far rispettare il divieto di importare tutta una serie di cibi, vegetali, etc, considerati a rischio trasmissione malattie. Gli uomini dell’Ispettorato per la salute degli animali e dei vegetali del ministero dell’Agricoltura sono stati inflessibili. «È davvero brutto che uno si ritrovi in una situazione del genere e venga trattato come un criminale per un frutto», ha commentato la sfortunata – e incauta – passeggera.
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