1. LE UNICHE AD AVER AFFRONTATO I KILLER JIHADISTI DI LONDRA? TRE DONNE SENZA PAURA 2. UN UOMO DILANIATO A TERRA, DUE INVASATI CON PISTOLE, MACHETE E COLTELLI INSANGUINATI. MA INGRID LOYAU-KENNETT SCENDE DAL BUS E PER 5 MINUTI CI PARLA 3. “NON AVEVO PAURA PERCHÉ NON ERA UBRIACO O DROGATO, ERA IN UNO STATO NORMALE. MEGLIO CHE SI CONCENTRASSE SU DI ME CHE SUI BAMBINI. HO PROVATO A CALMARLO” 4. LE ALTRE DUE DONNE SI METTONO DAVANTI AL SECONDO KILLER, POI UNA SI SIEDE ACCANTO AL SOLDATO PER AIUTARLO. QUANDO CAPISCE CHE È MORTO, COMINCIA A PREGARE

1 - VIDEO - LA DONNA CHE HA AFFRONTATO IL KILLER DI LONDRA


2 - GB: LONDRA, IL RACCONTO DELLA DONNA CHE HA PARLATO CON GLI AGGRESSORI
(Adnkronos) - Per piu' di cinque minuti ha parlato con uno dei due aggressori che avevano appena compiuto l'attacco contro un soldato britannico, ieri a Londra. A raccontare la sua esperienza al 'Guardian' e' Ingrid Loyau-Kennett, la donna ritratta nelle fotografie scattate sul posto vicina ad uno dei due aggressori che ha ancora in mano un coltello. Sul luogo dell'attacco, ha spiegato, e' capitata perche' stava rientrando a casa dopo un viaggio in Francia ed aveva preso un autobus, il numero 53, per raggiungere Parliament Square.

"L'autobus si e' fermato. Potevo vedere chiaramente un corpo sulla strada ed un'auto danneggiata. Avevo seguito un corso di primo intervento e allora ho chiesto a qualcuno di dare un'occhiata alla mia borsa e sono scesa per vedere se potevo essere d'aiuto". "Mi sono avvicinata al corpo, c'era una signora seduta che ha detto che era morto. Aveva cercato di assisterlo mettendo qualcosa sotto la sua schiena e una giacca sul volto. Gli ho sentito il polso e non aveva battiti".

"Poi un uomo nero con un cappello nero ed una pistola in una mano e una mannaia nell'altra si e' avvicinato. Era in uno stato di sovraeccitazione e mi ha detto di non avvicinarmi al corpo. Non provavo qualcosa in particolare. Non avevo paura perche' non era ubriaco, non era sotto l'effetto di droghe. Era in uno stato normale. Potevo parlare con lui e lui voleva parlare e questo abbiamo fatto".

"Ho parlato con lui per piu' di cinque minuti. Gli ho chiesto perche' avesse fatto quello che aveva fatto. Ha detto che aveva ucciso l'uomo perche' era un soldato britannico che aveva ucciso donne musulmane e bambini in Iraq e Afghanistan. Era furioso per la presenza in quei posti dell'esercito britannico". Ad un certo punto la donna racconta di aver visto del sangue riprendere a fluire dal corpo a terra e di aver sentito l'impulso di avvicinarsi. Ma non lo ha fatto, ha spiegato "perche' non volevo alterare l'uomo".

"Gli ho chiesto cosa intendesse fare perche' la polizia sarebbe certamente arrivata presto. Ha detto che era una guerra e che se la polizia fosse arrivata, avrebbe ucciso gli agenti. Gli ho chiesto se questo gli sembrasse sensato ma era chiaro che voleva proprio questo". A questo punto l'uomo si e' allontanato e la donna ha parlato con l'altro aggressore: "Era piu' tranquillo, piu' timido. Gli ho chiesto se mi volesse dare cio' che aveva in mano, un coltello. Ha detto di no. Gli ho chiesto se volesse andare avanti ed ha risposto piu' volte no. Non volevo agitarlo e l'altro uomo e' tornato da me".

"Ormai la gente intorno era talmente tanta che non volevo che lui si agitasse o impaurisse. Ho continuato a parlargli per tenerlo calmo. Poi ho visto che il mio autobus si muoveva e sapevo che la polizia sarebbe arrivata molto presto. Gli ho chiesto se potevo fare qualcosa, ha detto no. Sono salita sull'autobus e dopo 10 secondi qualcuno e' salito e ci ha fatti scendere. Ho visto arrivare un'auto della polizia. I due aggressori sono corsi verso l'auto e gli agenti li hanno colpiti alle gambe, credo". "Sono solo contenta di essere riuscita a fare qualcosa che puo' avere evitato altri problemi. Al momento mi sento bene, ma so che l'effetto dello shock potrebbe investirmi piu' avanti".


3 - GB: SOLDATO UCCISO; MUSULMANA, AGGRESSORE URLAVA VI UCCIDO
(ANSA) "L'uomo col berretto urlava con le mani insanguinate vi uccido tutti". E' quanto ha raccontato oggi all'ANSA Dega Yussuf, una donna musulmana che ieri ha assistito all'assassinio di un soldato britannico a Woolwich, sud di Londra, e si e' trovata faccia a faccia con uno dei due presunti aggressori. "Ci urlava contro e ci minacciava, parlando anche dell'islam, anche se aveva visto che io portavo il velo", dice Dega a Woolwich. "Noi eravamo terrorizzati da quell'uomo. L'Islam non c'entra niente con questo, noi musulmani condanniamo queste azioni, e' stato solo un atto disgustoso".

 

INGRID LOYAU KENNETT AFFRONTA IL KILLER DI LONDRA INGRID LOYAU KENNETT HA AFFRONTATO IL KILLER DI LONDRA INGRID LOYAU KENNETT HA AFFRONTATO IL KILLER DI LONDRA LA DINAMICA DELL ATTENTATO JIHADISTA A LONDRA IL KILLER JIHADISTA DI LONDRA LE DONNE CHE AFFRONTANO I KILLER DI LONDRA UNA SI SIEDE E PREGA CON LA VITTIMA LE DONNE CHE AFFRONTANO I KILLER DI LONDRA UNA SI SIEDE E PREGA CON LA VITTIMA