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Ivo Iannozzi per “Il Messaggero”
Non voleva accettare l'idea che l'uomo, un italiano di 50 anni di Anzio, volesse interrompere la loro relazione. Tanto che al culmine dell'ennesimo litigio la convivente, una cittadina cubana di 38 anni da tanti anni in Italia, gli aveva gettato del liquido infiammabile sul corpo appiccando poi il fuoco.
Per questo motivo, dopo un mese di indagini, due giorni fa la donna è stata arrestata dalla polizia con l'accusa di lesioni aggravate. I fatti risalgono al 18 agosto scorso. Dopo essere stato aggredito dalla convivente, che lo aveva attirato in una stanza, cosparso di alcol etilico e dato alle fiamme con un accendino, la vittima era riuscita in qualche modo a spegnere le fiamme e a recarsi al pronto soccorso dell'ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno accompagnato dalla stessa donna, dove gli avevano riscontrato ustioni di primo e secondo grado alle braccia, al volto e al torace.
UOMO DATO ALLE FIAMME DALLA COMPAGNA
Ai medici del pronto soccorso non aveva però raccontato come erano andati realmente i fatti, limitandosi a spiegare che quelle ustioni se le era procurate in casa a causa dell'esplosione della caldaia.
La gravità delle ferite aveva consigliato i sanitari del Riuniti a trasferirlo d'urgenza al reparto Grandi ustionati dell'ospedale romano Sant'Eugenio. Dove, qualche ora dopo il ricovero, ha rivisto la versione dei fatti: a cospargergli il corpo di liquido infiammabile e ad appiccare il fuoco era stata la compagna cubana trentottenne.
LE LITI
Nella denuncia, la vittima ha anche raccontato i particolari di un rapporto burrascoso, contrassegnato da continue liti avvenute anche davanti ai due figli minorenni che la donna aveva avuto da una precedente relazione.
Una convivenza diventata impossibile da sopportare, che aveva spinto il cinquantenne a prendere la decisione di lasciare la donna. In seguito alla denuncia della vittima, sono quindi scattate le indagini degli agenti del Commissariato di polizia di Anzio coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri.
Un mese di accertamenti accurati, considerata la delicata situazione, durante i quali gli investigatori hanno ascoltato i parenti della vittima e gli amici della coppia. Dalle loro deposizione è emerso un quadro sconcertante, segnato da litigi continui e minacce da parte della donna.
LE MINACCE
Dopo l'aggressione del 18 agosto, la donna aveva addirittura minacciato anche un fratello del convivente, che aveva sospettato della donna, avvertendolo che gli avrebbe fatto fare la stessa fine.
Gli investigatori hanno anche accertato che nelle ultime settimane la cubana aveva allacciato un rapporto con un altro uomo. Raccolti tutti gli elementi, il pubblico ministero Giovanni Taglialatela, titolare delle indagini, ha chiesto al Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Velletri la misura cautelare in carcere che è stata eseguita due giorni fa dagli stessi agenti del Commissariato di polizia di Anzio. La donna cubana è stata quindi arrestata con l'accusa di lesioni aggravate e trasferita al carcere romano di Rebibbia a disposizione dell'autorità giudiziaria.
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