RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Estratto dell’articolo di James Hansen per “Italia Oggi”, da “Anteprima. La spremuta di giornali di Giorgio Dell’Arti”
Il governo francese ha da poco lanciato una campagna dedicata alla sicurezza stradale che punta sullo slogan «Conduisez comme une femme» (Guidate come una donna). […] Un'immensità di ricerche confermano che le donne alla guida sono significativamente meno pericolose degli uomini.
Commentando il lancio della campagna, la générale de Gendarmerie, Florence Guillaume (che detiene la delega alla sécurité routière nel governo Macron) ha spiegato che, secondo lei: «Gli uomini vogliono ancora mettere in mostra la propria forza attraverso il comportamento alla guida, anche in condizioni meteorologiche difficili, di stanchezza e dopo avere consumato alcool...»
La spiegazione di Guillaume che, più dei dati, rispecchia il concetto modaiolo della tossicità maschile (secondo il quale, in sostanza, gli uomini sono nati per rompere le balle e non imparano mai) può non convincere.
È anche vero, per esempio, che secondo le statistiche, gli uomini guidano molto di più e su percorsi mediamente più lunghi, mentre buona parte della guida femminile ha tuttora a che fare con modeste gite al supermercato e brevi viaggi per portare i bambini a scuola. Le donne avrebbero dunque una minor possibilità di incorrere in un incidente stradale.
Detto ciò, pare innegabilmente vero che il rapporto emotivo degli uomini con la propria auto sia diverso da quello delle femmine e che, in generale, i maschi siano più portati a correre dei rischi, uno dei motivi per cui, nell'Unione europea, le donne vivono mediamente oltre 5 anni più a lungo degli uomini. Ad ogni modo, la questione di «chi guida meglio, tra i due sessi» è stata molto studiata (probabilmente perché è facile: sia le assicurazioni sia la polizia raccolgono vaste quantità di dati sugli incidenti stradali).
Anche quando questi vengono corretti tenendo conto delle differenze nell'utilizzo dell'automobile, le donne vincono nettamente. Infatti, secondo i calcoli della Banca Mondiale (che danno implicitamente ragione a Guillaume e alle sue compaesane) «Se, per ipotesi, tutti gli automobilisti guidassero come le donne, il tasso di mortalità stradale nell'Ue diminuirebbe di circa il 20%».
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