MA PERCHÉ LE DONNE CHE PRENDONO SGANASSONI “DENUNCIANO” SU FACEBOOK E NON ALLE FORZE DELL’ORDINE?

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Massimo Guerretta per "la Stampa"

«il silenzio uccide la dignità. Io sono stata troppo tempo in silenzio». Comincia così quello doveva essere soltanto uno sfogo, ma che è diventato in pochi istanti un racconto da incubo e una testimonianza che lascia senza fiato. E' ancora una volta il «tribunale» di Facebook a raccogliere la denuncia di una donna che racconta, secondo le proprie verità, le violenze del compagno, una storia d'amore finita male, e accuse rimaste per troppo tempo sopite. Come nel caso che ha coinvolto Massimo Di Catalto e l'ex compagna Anna Laura Millacci, anche stavolta sono i social network a rilanciare una vicenda ben distante dal gossip e molto vicina alla cronaca giudiziaria.

Lei è Silvia Chizio, trentenne trevigiana, finalista a Miss Italia nel 2007 e, fin da quando era adolescente, impegnata sulle passerelle. Lui l'ex marito, un imprenditore della zona: si sono separati nel 2011, ma la causa di divorzio non è ancora arrivata a conclusione, con i figli contesi in tribunale.

Una tensione che, probabilmente, si è trasformata nel fiume in piena sul web. Negli ultimi giorni sul profilo Facebook della giovane donna sono comparsi i post che dipingono un oscuro quadro di violenze, ancora presunte, a dominare giorni e settimane di terrore.

«Stanca dei suoi viaggi di piacere in Russia e della mia solitudine quotidiana ho detto basta. Per questo sono stata ferocemente picchiata e presa a calci». Stando a quanto la stessa miss scrive, «la querela per lesioni gravi è partita dall'ospedale. Ma io poi per paura ho ritrattato tutto. Lui prometteva di farsi curare, di cambiare, ma questo è stato solo il primo episodio di una lunga serie di violenze».

Le denunce, come conferma il suo legale, Simone Marian, sono state ritirate in sede di separazione, avvenuta consensualmente. Ma, secondo i post di Silvia Chizio, l'incubo non era certo finito: microtelecamere, registratori volcali, minacce e intimidazioni. «Io voglio dire basta. E non mi importa se faró, come dice lui a mia madre, la fine della ragazza uccisa a Montebelluna». Il riferimento è a Denise Morello, la 22enne uccisa nel parcheggio di un supermercato dall'ex fidanzato, che non riusciva a rassegnarsi alla fine del loro amore.

L'imprenditore non ci sta: «Questa reazione è fatta solo per screditare la figura del mio cliente - afferma l'avvocato Paola Tavani al Gazzettino - e lui si riserva di valutare se vi sono estremi penali nelle dichiarazioni pubblicate su Facebook». Il legale della donna conferma invece ogni frase scritta sul social network. «Ci sono i referti medici, le lesioni ci sono state, così come le querele, tutte documentate. La mia cliente ha ritenuto di sfogarsi, forse ingenuamente, facendo emergere queste vicende della sua vita privata».

Le frasi sul social network hanno diviso il mondo del web: c'è chi, sul suo profilo, la sta sostenendo e ne plaude il coraggio, e c'è chi invece la critica. «Probabilmente non dovevo usare Facebook per esprimere il mio dolore», ammette, ma si dà sempre più forza: «Sono intenzionata più che mai a confrontarmi in tribunale con il mio ex marito. Sono pronta a portare come testimonianza referti clinici querele, tutto il materiale che ho a disposizione». In queste ore la modella trevigiana non è rimasta in silenzio, ma ha raccontato di aver risposto a molte donne che «non hanno avuto la stessa forza per denunciare le violenze subite».

 

SILVIA CHIZIO E IL MARITOMASSIMO DI CATALDO E LA EX COMPAGNA ANNA LAURA MILLACCIFOTO VIOLENZE DELLA EX COMPAGNA DI MASSIMO DI CATALDOFOTO VIOLENZE DELLA EX COMPAGNA DI MASSIMO DI CATALDO