DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ…
Riccardo Bruno per il “Corriere della Sera”
Per i 16 scout milanesi in gita sulle Alpi Orobie, per fortuna è stata solo una brutta avventura. Martedì erano sulle montagne di Sondrio, quando uno dei tanti violenti nubifragi che hanno colpito il nord Italia ha gonfiato i torrenti, inondando le passarelle e bloccandoli per ore.
Dopo la Grande siccità la Grande pioggia. Della tanto desiderata acqua in alcune zone ne è arrivata fin troppa, provocando danni e peggiorando le condizioni di territori già stremati. L'ultima ondata di maltempo ha colpito particolarmente la Lombardia, ma anche il Veneto, l'Emilia e si è spinto fino all'Abruzzo e in Puglia.
In Piemonte, Roberto Cremonini dell'Arpa regionale, ha segnalato «venti dolomitici fino a 125-130 chilometri orari a Fossano, nel Cuneese, grandine fino a 10 centimetri di diametro a Saluzzo e raffiche di vento a 75 chilometri orari che in pianura sono rarissime». Ieri è stato il giorno della prima conta dei danni, nei campi ma non solo. Gli interventi dei Vigili del fuoco sono stati centinaia, molte situazioni complicate ma fortunatamente nessuna vittima.
Alcune persone sono state soccorse in una macchina sorpresa dall'acqua in un sottopasso a Saronno, così come un altro automobilista a Parabiago. Linee ferroviarie, come la Mortara-Milano o la Pavia-Codogno, interrotte ieri mattina per diverse ore a causa degli alberi caduti. Tetti scoperchiati, due case di riposo danneggiate a Magenta e Borgo Vercelli.
Un'ingente massa di detriti ha invaso la galleria del Gallo, a Livigno, così un gruppo di ciclisti ha dovuto fare rientro a casa sui canotti dei pompieri. «Dopo settimane con temperature sopra la media, con alti tassi di umidità, è bastato l'arrivo di un po' di aria più fresca per rilasciare tutta l'energia accumulata» spiega Massimiliano Fazzini, coordinatore per il Rischio climatico della Società italiana di geologia ambientale. Non erano certo le piogge attese per scacciare la siccità. Secondo l'Arpa Piemonte le ultime precipitazioni hanno ridotto il «deficit idrico» da inizio anno, di soli due punti percentuali: dal 52 al 50%.
«Le piogge se non sono ben distribuite nello spazio e nel tempo servono a poco o a nulla - aggiunge Fazzini -. Fenomeni violenti e di breve durata non aiutano a rimpinguare le falde e gli invasi. E i terreni reagiscono con ruscellamenti, erosioni che provocano perdita di suolo e nuove instabilità dei versanti». Attenzione anche nelle prossime ore, con l'allerta gialla per rischio temporali in Lombardia, Piemonte, Veneto e Trentino Alto Adige.
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