DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Serena Sartini per “Il Giornale”
Il primo pellegrinaggio online mondiale, anzi il primo e-pellegrinaggio, è ai nastri di partenza. A promuoverlo è il Santuario Internazionale di Lourdes che, per far fronte al buco economico di 8 milioni di euro e in seguito alle numerose cancellazioni dei pellegrinaggi, organizza «Lourdes United», il 16 luglio, anniversario della diciottesima e ultima apparizione della Madonna a Bernadette: una maratona di preghiera virtuale, accompagnata da una raccolta fondi.
Il santuario alle pendici dei Pirenei lancia la sfida e invita i fedeli del Pianeta intero ad unirsi on line per un pellegrinaggio straordinario, una prima storica, che si terrà in diretta dalla Grotta delle Apparizioni, rimasta chiusa per quasi tre mesi. Quindici ore di diretta, 10 lingue rappresentate, celebrazioni, processioni, rosari, preghiere. Tutto in Rete, ma come se fosse un pellegrinaggio vero e proprio.
«Quest' anno i pellegrinaggi a Lourdes sono stati tutti cancellati dice al Giornale il rettore del santuario, monsignor Olivier Ribadeau Dumas e per noi è molto importante riunire i pellegrini di tutto il mondo per un momento di preghiera comune, per riaccendere la speranza dopo il periodo del Covid. Sarà un pellegrinaggio spirituale che ha l'obiettivo di far vedere a tutti che Lourdes è un segno di pace, di fede e di speranza per il mondo intero».
Dirette televisive, radio e social, con testimonianze di religiosi e laici, medici, giornalisti, politici, credenti e non, per raccontare cosa ha rappresentato Lourdes nella loro vita. Numerosi interventi anche sui temi della solidarietà, della fraternità, dell'impegno, del volontariato, si alterneranno alla messa in onda di reportage, video d'archivio, ma anche a musica dal vivo, che completerà la maratona di preghiera.
Una giornata multiculturale e interreligiosa che «riunirà tutti coloro che, da ogni angolo del mondo, vedono Lourdes come un faro di fede, di condivisione e di speranza», si legge sul portale del santuario. In occasione del primo e-pellegrinaggio della storia, il santuario invocherà la generosità di tutti coloro che vogliono aiutare Lourdes a rinascere.
Otto milioni di euro di perdita non sono pochi. «Per noi Lourdes United rappresenta anche un'occasione per chiedere a tutti di contribuire per far rinascere Lourdes che sta vivendo una crisi catastrofica. Si potrà donare sul sito del santuario o con sms dal telefono», spiega ancora il rettore Dumas. Chiuso da quasi tre mesi, per la prima volta nella sua storia, il Santuario è stato costretto a cancellare tutti i pellegrinaggi.
E ora, nonostante la sua parziale riapertura, può accogliere un numero molto limitato di fedeli, secondo un rigoroso protocollo sanitario. «Circa 3mila fedeli sono una briciola in confronto a migliaia di pellegrini a cui eravamo abituati», conclude il rettore. Il Papa invierà un messaggio? «Verrà un cardinale a lui molto vicino, in rappresentanza del Pontefice e della Santa Sede», risponde Dumas, dando appuntamento al 16 luglio.
Maurizio Stefanini per “Libero Quotidiano”
Domanda: cosa hanno in comune un circo, un santuario, una pizza e un sistema di estrazione del petrolio? Semplice: il Covid li sta mandando in rovina tutti assieme. L'ultimo allarme arriva da Lourdes, che per la pandemia ha dovuto chiudere ai pellegrinaggi per la prima volta nella storia. E senza precedenti è appunto il buco che si è creato: ben 8 milioni di euro.
E sì che appena lo scorso anno presentando il bilancio relativo al 2018 i responsabili del santuario avevano annunciato con orgoglio l'uscita da un "rosso" di 2 milioni - su un bilancio complessivo di circa 30 milioni. Adesso non solo lo sforzo è stato cancellato, ma il buco è quadruplicato.
«Lourdes senza pellegrini è una Lourdes senza risorse per svolgere la sua missione, per mantenere l'intero sito, per garantire la sua durata e il lavoro dei suoi 320 dipendenti», è il tono dell'allarme. Per questo è stata lanciata una iniziativa senza precedenti: il pellegrinaggio online "Lourdes United", attraverso il quale il 16 luglio nell'anniversario dell'ultima apparizione della Madonna a Bernadette il santuario invocherà la generosità dei fedeli. in terra santa Non solo Lourdes si trova in questi guai, peraltro.
Sempre sul fronte santuari, l'Ordine del Santo Sepolcro, del cardinale Fernando Filoni ha lanciato un appello per un Fondo straordinario, in modo da salvare dalla miseria le molte famiglie cristiane che in Terra Santa vivevano dell'indotto. E non solo sono i santuari. Una bancarotta controllata per salvare l'azienda è stata chiesta anche dal Cirque du Soleil, cui l'annullamenti di 44 spettacoli aveva creato un buco da 900 milioni di dollari.
Oltre 100 volte più di Lourdes! Già a marzo «il più grande franchising del divertimento al mondo», come lo ha definito il New York Times, aveva dovuto licenziare 4000 dipendenti: il 95% del personale. Anche qui c'erano stati in realtà problemi pregressi, cui però il Covid ha dato una botta da ko. Forse non finale, nel senso che ai creditori sta venendo offerto in saldo il 45% di una nuova società da costituire.
Se non funzionerà, sarebbe un finale triste per lo spettacolo che era stato creato 36 anni fa apposta con l'idea di liberare definitivamente il circo da un atavico alone di tristezza a base di pagliacci che devono ridere anche quando stanno soffrendo, acrobati dalla vita pericolosa, polemiche sull'uso degli animali. energia e cibO La bancarotta controllata è stata pure richiesta da Chesapeake Energy, che 22 anni fa era stata pioniera del fracking.
Il sistema di pompare liquido per creare fratture nelle rocce in modo da estrarre petrolio o gas in giacimenti non convenzionali come quelli carboniferi o le rocce bituminose è stato contestato dagli ambientalisti, ma ha dallo scorso ottobre permesso agli Stati Uniti di ridiventare non solo autosufficiente ma esportatore di greggio per la prima volta dal 1948, Il fracking è però conveniente solo se i prezzi sono alti, e invece con l'arresto dell'economia mondiale sono crollati.
Sede in Oklahoma, al suo apice contava su 175 impianti operativi, con operazioni in tutti gli Stati Uniti. Va detto che anch' essa aveva sbagliato nel fare investimenti ingenti con l'aspettativa che i prezzi sarebbero rimasti alti, e prima ancora che per il Covid aveva iniziato ad avere problemi per la guerra commerciale dell'Arabia Saudita, che ha buttato apposta sul mercato ingenti quantità di petrolio al costo di litigare con i soci Opec.
Dopo 60 anni, per il Covid ha dichiarato bancarotta anche Pizza Hut: un colosso da 18.000 ristoranti in 100 Paesi, ma che soprattutto aveva contribuito a rendere la pizza popolare negli Usa. «Non scegliete noi solo per la pizza italiana ma per il nostro modo di essere, perché noi rendiamo felici le persone», era lo slogan. Con Pizza Hut chiuderà anche l'altra catena di ristoranti del gruppo: Wendy' s. Anche qui c'erano problemi pregressi, e in un deficit da un miliardo di dollari il Covid ha dato solo il toco finale.
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