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Fabio Amendolara per “La Verità”
Dopo otto mesi di detenzione, l'avvocato-faccendiere Piero Amara ha ottenuto la semilibertà, che gli consentirà di trascorrere le giornate fuori dal carcere di Spoleto, lavorando come cuoco nella mensa per i poveri della Caritas. Ma non ha neppure fatto in tempo a mettere piede fuori dall'istituto di pena che la Procura di Milano ha aperto una nuova inchiesta. Ancora una volta al centro ci sono i controversi verbali sulla presunta loggia Ungheria che aveva firmato davanti ai pm Laura Pedio e Paolo Storari.
la videoregistrazione dell'incontro armanna amara 3
E che hanno causato non pochi problemi a entrambi, accusati di averli divulgati. Per la prima la Procura di Brescia ha appena chiesto l'archiviazione. Per Storari il caso è già finito in archivio. E ora il procuratore aggiunto di Milano, Maurizio Romanelli, e i pm Stefano Civardi e Monia Di Marco vorrebbero ricostruire come siano uscite alcune fotografie di quei documenti, che sarebbero finite nelle mani di Vincenzo Armanna. Amara e Armanna, oltre a essere stati i testimoni del processo contro i vertici dell'Eni (finito con l'assoluzione), sono legati anche da un'altra vicenda: il finto complotto Eni, per il quale, sempre a Milano, c'è una richiesta di rinvio giudizio.
Nel nuovo fascicolo milanese è stato ricostruito che Armanna il 17 febbraio 2020 ha tirato fuori uno di quei fogli durante un interrogatorio proprio davanti ai magistrati che indagavano su Ungheria: Pedio e Storari. Tanto che Storari ne ha parlato con i colleghi di Brescia: «Armanna mi sventola in faccia una pagina dell'interrogatorio dell'11 gennaio 2020 di Amara dove si parla di Ungheria. Interrogatorio secretato ovviamente... e me la sventola la fotografia dove ci sono le firme...
Richiesto poi di dire chi te l'ha dato e chi non te l'ha dato, inventa balle... parla di un ragazzino con la moto... fa il nome di Filippo Paradiso (il funzionario della polizia di Stato arrestato con Amara a Potenza, ndr)...». Storari avrebbe anche tentato di capirci qualcosa: «Perquisiamo Paradiso, lo sentiamo... e scopriamo che è una balla». Un'idea però Storari se l'è fatta: «Quello che verosimilmente è successo... a fine dicembre 2019 Amara chiede di rileggere gli interrogatori... Io non sono presente a questa rilettura...». Storari non ricorda se c'era Pedio in quel momento. Ma ipotizza che poteva esserci un ufficiale di pg che nel frattempo è deceduto.
Il che ovviamente complica le cose. I pm milanesi hanno in mano la versione di Armanna, che sostiene di aver ricevuto il documento da un emissario di Amara. E Amara, che ha già negato, verrà riconvocato per un nuovo interrogatorio. Nel frattempo la Procura generale di Perugia ha contestato il provvedimento che ha concesso la semilibertà all'avvocato ritenendo che «questi abbia manifestato la volontà di ripudio della condotta in precedenza tenuta, mediante l'attività di collaborazione che sarebbe dimostrata da dichiarazioni, auto ed etero accusatorie, rese presso diverse autorità giudiziarie».
Il procuratore generale di Perugia, Sergio Sottani, però, ha spiegato le ragioni che hanno spinto il suo ufficio a impugnare quella decisione: «Non è dimostrato che la collaborazione sia stata leale e piena, in quanto questi ha taciuto fatti di particolare gravità». Non solo: si sarebbe «in presenza di una commissione sistematica di reati gravissimi, con una disinvolta spregiudicatezza volta a destabilizzare le istituzioni». Più di una Procura, infatti, in passato si è fatta portare per mano dall'avvocato. Il nuovo appuntamento con le sue propalazioni da collaborante in semilibertà smentito dalla Procura generale perugina è a Milano.
PIERO AMARAvideoregistrazione di piero amara 2PAOLO STORARIPAOLO STORARIPAOLO STORARI CON IL SUO AVVOCATOPIERO AMARA
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